Italia polizze anti-default ai massimi da dicembre 2011

Dalle elezioni politiche è venuta fuori una maggioranza fragile, senza i numeri per governare. Gli investitori si aspettavano l’esatto contrario, ovvero una vittoria di Bersani che avrebbe poi stretto un’alleanza con Monti. La delusione è forte e i mercati non hanno lasciato scampo all’Italia. Ieri Piazza Affari ha perso quasi il 5%, bruciando 17 miliardi di capitalizzazione in un solo giorno, mentre lo spread Btp-Bund è tornato sopra 350 punti. L’asta dei Bot semestrali ha evidenziato tassi quasi raddoppiati, mentre i cds sono saliti di 43 punti.

Arkimedica cambia nome in Eukedos

Arkimedica cambia nome in Eukedos. Il cambio di denominazione sociale è stato approvato dall’Assemblea Straordinaria degli Azionisti di Arkimedica S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari. L’Assemblea in sede ordinaria ha tra l’altro approvato anche il Bilancio al 31 dicembre del 2011, ha confermato la nomina di due amministratori, ed ha nominato i nuovi componenti del Collegio Sindacale della società.

Entrando maggiormente nel dettaglio, per quel che riguarda i conti annuali, Arkimedica S.p.A. ha chiuso il 2011 con un valore della produzione ad 82 milioni di euro a fronte di un MOL, il margine operativo lordo, negativo per 80 mila euro.

Bilancio Arkimedica gennaio dicembre 2011

Un bilancio consolidato, per l’esercizio 2011, che è stato predisposto andando ad adottare il presupposto della continuità aziendale. E’ stata questa la scelta del Consiglio di Amministrazione di Arkimedica S.p.A. in ragione del fatto che, a seguito di opportune verifiche, si ritiene che la società abbia risorse adeguate per la propria esistenza a livello operativo nel futuro e comunque per l’intero esercizio in corso.

Dal progetto di bilancio approvato dal CdA è emerso che nel 2011 Arkimedica ha conseguito un valore della produzione di 82 milioni di euro a fronte di un margine operativo lordo consolidato negativo per 80 mila euro rispetto ad un valore positivo per 2,1 milioni di euro registrato al 31 dicembre del 2010.

Arkimedica chiede il concordato preventivo

Al fine di poter gestire sia il debito commerciale, sia quello finanziario, Arkimedica S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari, ed attiva nel settore healthcare, ha bisogno di accedere alla procedura di concordato preventivo.

La domanda di ammissione a tale procedura è stata deliberata dal Consiglio di Amministrazione della società tenendo conto sia dei risultati negativi conseguiti, sia di una situazione di tensione a livello finanziario che interessa sia la Arkimedica, sia buona parte delle proprie aziende controllate.

Tango Bond potrebbero essere risarciti

Giungono oggi dall’ICSID (International Centre for Settlement of Investment Disputes), un organismo della Banca Mondiale con sede a Washington D. C., ottime notizie per tutti i risparmiatori che, nel 2001, persero i propri capitali a causa del fallimento dei Brady Bond, altrimenti detti Tango Bond, i famigerati bond argentini.

L’organismo in questione, il cui scopo sarebbe quello di occuparsi delle controversie legate agli investimenti, avrebbe infatti deciso di valutare, con maggiore attenzione, le richieste di risarcimento presentate dai fondi e dai privati italiani.

Fallimento Lehman Brothers aiutato da JPMorgan e Citigroup

Il fallimento di Lehman Brothers se non può essere considerato la causa della crisi economica mondiale è sicuramente identificato come il punto di partenza del progressivo deterioramento del sistema economico, un fallimento a cui secondo Anton Valukas, la persona incaricata dalla giustizia americana di esaminare la bancarotta della banca d’affari americana, hanno contribuito in modo determinante J.P. Morgan e Citigroup.

Anton Valukas ha chiaramente spiegato le sue conclusioni in ben nove volumi che superano le 2.200 pagine, un lavoro che è costato ben 38 milioni e che è stato realizzato in circa un anno e mezzo durante il quale sono state sentite più di 100 persone, analizzati circa 10 milioni di documenti e oltre 20 milioni di e-mail.

Fallimento banche americane, a rischio 702 istituti

La crisi economica ha avuto conseguenze disastrose sul sistema bancario americano, basti pensare che nel 2008 sono fallite 25 banche, se si considera il 2009 il risultato è decisamente peggiore visto che il numero di istituti che hanno dichiarato fallimento nel corso dell’anno appena terminato è più che raddoppiato rispetto al 2008.

Ma a quanto pare per le banche americane nel 2010 non ci sarà alcuna tregua, se è vero che la crisi è ormai alle spalle e che si sta assistendo ad una progressiva e graduale ripresa è anche vero che gli effetti della bufera finanziaria hanno indebolito notevolmete le banche che continuano a pagarne le conseguenze.

Japan Airlines dichiara bancarotta

Jal

Quello del trasporto aereo è stato uno dei settori più colpiti dalla crisi economica che ha visto il fallimento di numerose compagnie low cost e non solo, anche veri e propri colossi del settore hanno mostrato cedimenti, ultimo ma solo in ordine di tempo Japan Airlines, la compagnia aerea più grande dell’Asia che non è riuscita a sopportare il peso della crisi e ha annunciato bancarotta.

La compagnia aerea giapponese ha accumulato un debito pari a 16,5 miliardi di dollari, per non parlare dei risvolti negativi in Borsa dove nella giornata di ieri le azioni della compagnia sono scese al punto più basso in 59 anni di storia, facendo scendere il valore di Japan Airlines a 150 milioni di dollari, quasi il prezzo di un aereo nuovo.

Fallimento Burani Designer Holding sempre più vicino

mariella burani

La Procura di Milano ha presentato al Tribunale della città meneghina l’istanza di fallimento di Burani Designer Holding. Bdh in realtà ha sede formale ad Amsterdam, ma come hanno riferito fonti giudiziarie la procura di Milano ha ritenuto che la sede effettiva di Burani sia nella città lombarda.

Tuttavia questa sembra essere una notizia in contrasto con il comunicato di Burani, che ha dichiarato di non avere ricevuto nessuna istanza di fallimento.

Cit Group fallisce

cit group

Nonostante gli esperti sono concordi nel ritenere che la fase critica della crisi economica è ormai alle spalle i suoi effetti continuano a manifestarsi, anche in modo disastroso.

Poco fa dagli Stati Uniti è infatti giunta la notizia del fallimento di Cit Group, la finanziaria indipendente specializzata nel credito alle piccole e medie imprese e che nonostante abbia ricevuto aiuti da parte del governo non è riuscita a rimanere in piedi. Il suo fallimanto è stato collocato al quinto posto per importanza dopo Lehman Brothers, Washington Mutual, WorldCom e General Motors.

Risanamento, rinviata la decisione sul fallimento

risanamento

La decisione relativa all’istanza fallimentare di Risanamento è stata rinviata dal Tribunale fallimentare di Milano al prossimo 15 ottobre, quando verrà presa una decisione sia sull’istanza di fallimento che sul tema della procedibilità dell’istanza stessa. L’annuncio è stato dato dai Pm Laura Pedio e Roberto Pellicano che hanno provveduto ad informare i giornalisti al termine dell’udienza di oggi.

A seguito del rinvio dell’udienza, quindi, la società ha tempo fino al 6 ottobre per presentare una propria memoria aggiuntiva e su cui la Procura potrà eventualmente rispondere entro il 12 dello stesso mese.

SkyEurope fallisce

sky-europe

Il settore del trasporto aereo è stato senza dubbio uno dei più colpiti dalla crisi economica e nel corso dell’ultimo anno anche quelli che erano considerati i colossi del settore hanno registrato ingenti perdite.

Quelle che più di tutte hanno risentito della crisi, tuttavia, sono state le compagnie low-cost, molte delle quali sono fallite o sono state acquisite da altre compagnie maggiori. Ultima in ordine di tempo la compagnia slovacca SkyEurope che ha dichiarato fallimento attraverso una nota diffusa nel corso della notte.

Falliscono altre sette banche americane

bandiera americana

La crisi economica continua a fare vittime in America dove la Fdic (il fondo di garanzia dei depositi Usa) ha annunciato la chiusura per insolvenza di altre sette banche.

Si tratta di sette istituti di credito statunitensi di modeste dimensioni che si sono trovati ad essere pesantemente coinvolti in investimenti in obbligazioni cartolarizzate. Questi sette istituti, di cui sei appartengono allo Stato dell’Illinois, si vanno ad aggiungere a quelli già falliti dall’inizio dell’anno per un totale di 52 istituti falliti, un numero impressionante soprattutto considerando che altre 25 banche hanno dichiarato fallimento nel 2008.