Saipem serve aumento da 3 miliardi secondo Mediobanca

Secondo gli esperti di Mediobanca Securities, che hanno pubblicato oggi un report dal titolo “Due problemi, una soluzione: aumento di capitale”, alla fine Saipem potrebbe essere costretta a lanciare un aumento di capitale da 3 miliardi di euro per tagliare il pesante debito che a fine 2012 era cresciuto a 4,3 miliardi di euro. Allo stesso tempo la ricapitalizzazione della società petrolifera milanese permetterebbe alla controllante Eni di diluire la sua quota e deconsolidarla. Stamattina in borsa il titolo Saipem sale dello 0,34% a 20,43 euro, ma ieri ha perso il 3%.

Dividendo 2013 Eni esercizio 2012

Un dividendo sull’esercizio 2012 di 1,08 euro per azione rispetto ai 1,04 euro complessivi per azione pagati agli azionisti sull’esercizio 2011. E’ questo l’ammontare della cedola che proporrà il Consiglio di Amministrazione di Eni S.p.A. alla prossima Assemblea degli azionisti dopo aver esaminato i dati annuali e quelli del quarto trimestre del 2012.

Considerando che 0,54 euro per azione sono stati già pagati agli azionisti a titolo di acconto nello scorso mese di settembre del 2012, ne consegue che il dividendo a saldo ammonta a 0,54 euro per azione. Il Consiglio di Amministrazione della società del cane a sei zampe ha fissato come pagamento del dividendo a saldo la data del 23 maggio con stacco della cedola lunedì 20 maggio del 2013.

Snam ok in borsa su offerta bond senior convertibili di Eni

Inizio seduta positivo per il titolo Snam, che a Piazza Affari guadagna il 2,09% a 3,61 euro. Il titolo quota praticamente sui massimi di giornata (3,612 euro) e ha così toccato il massimo più alto da inizio agosto 2011. A spingere il titolo in borsa è stata la notizia relativa alla controllante Eni, che ha afefrmato di voler lanciare un’offerta di bond senior unsecured convertibili in azioni ordinarie Snam per un ammontare complessivo che si aggira intorno a 1,25 miliardi di euro.

Piazza Affari occasione d’acquisto nel 2013?

Il 2012 è stato finora positivo per Piazza Affari, che si appresta a chiudere l’anno con un rendimento dell’8,2%. Tuttavia, il 2012 è stato vissuto sull’ottovolante, complice la grave crisi dei debiti sovrani europei che ha toccato con maggiore decisione la periferia del vecchio continente. L’Italia è stata spesso sotto l’attacco della speculazione internazionale, con lo spread ancora sopra 500 punti la scorsa estate e con il listino azionario FTSE MIB sui minimi di sempre. Solo da fine luglio scorso è arrivata la svolta, grazie alle forti dichiarazioni di Draghi a sostegno dell’euro.

Saipem ad Pietro Franco Tali si è dimesso

A Piazza Affari i riflettori sono accesi soprattutto su Saipem. Infatti, Pietro Franco Tali, amministratore delegato della società petrolifera milanese, controllata da Cane a Sei Zampe, ha rassegnato le dimissioni. Al suo posto subentra Umberto Vergine, che era già stato un membro non esecutivo del consiglio di amministrazione dall’ottobre 2010. La decisione è arrivata nel cda straordinario convocato ieri dall’ad di Eni, ovvero Paolo Scaroni, a seguito della notifica di un’informazione di garanzia alla società nell’ambito dell’indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Milano per possibili reati di corruzione e malversazione.

Eni conquista blocco indonesiano East Sepinggan

Il colosso energetico Eni S.p.A. si è aggiudicato un blocco che si estende su un’area pari a quasi 3.000 chilometri quadrati. Trattai del blocco indonesiano denominato East Sepinggan che la società del cane a sei zampe s’è aggiudicato nell’ambito di una gara lanciata nell’anno in corso nel Paese estero.

La quota acquisita è pari al 100% per un blocco che è offshore nel bacino di Kutei. In particolare, l’area individua una provincia che è ricca di idrocarburi e che, in accordo con quanto messo in risalto da Eni S.p.A. con un comunicato ufficiale, è stata caratterizzata sinora dalla scoperta di numerosi giacimenti di rilievo che sono già in produzione.

Eni sigla contratto esplorazione in Cina

Eni S.p.A. ha annunciato l’espansione del proprio business nell’offshore cinese. Questo, in particolare, è avvenuto attraverso la stipula di un “PSC”, ovverosia di un Production Sharing Contract.

A darne notizia in data odierna, mercoledì 11 aprile del 2012, è stata proprio la società del cane a sei zampe, quotata in Borsa a Piazza Affari, dopo aver firmato proprio oggi a Pechino il contratto con la “CNOOC”, China National Offshore Oil Corporation.

Bilancio Eni 2011 approvato dal Cda

Il Consiglio di amministrazione di Eni, riunitosi in data odierna, ha deliberato di proporre all’Assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 1,04 euro per azione, di cui 0,52 euro sono già stati distribuiti a titolo di acconto lo scorso settembre. Il saldo di 0,52 euro per azione sarà messo in pagamento il 24 maggio 2012, con stacco cedola il giorno 21 dello stesso mese.

Sempre nel corso della riunione tenuta oggi, il Cda del gruppo energetico italiano ha anche approvato il bilancio consolidato e il progetto di bilancio di esercizio per il 2011, confermando i risultati di preconsuntivo annunciati lo scorso 15 febbraio.

Raggiunto accordo Eni Gazprom per fornitura gas

Al termine di un incontro tra il presidente del Management Commettee di Gazprom, Alexy Miller, e l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, il colosso energetico italiano ha comunicato di aver finalmente raggiunto l’accordo con l’azienda russa sui contratti di fornitura del gas.

Gli esperti hanno definito la notizia una tappa importante nell’ambito di una partnership che dura ormai da ben quarant’anni, soprattutto in considerazione del fatto che le negoziazioni duravano ormai da diverso tempo.

Bilancio Eni 2011 con dividendo a 1,04 euro

Eni ha comunicato i risultati di bilancio definitivi dell’esercizio 2011, chiuso con ricavi in aumento dell’11,2% a 109,6 miliardi di euro rispetto ai 98,52 miliardi dell’anno precedente.

L’utile operativo adjusted è cresciuto del 3,9% salendo da 17,3 miliardi di euro a 18 miliardi di euro. L’utile netto adjusted è cresciuto fino a quota 6,97 miliardi di euro dai 6,87 miliardi dell’anno prima.L’utile per azione è stato di 1,92 miliardi di euro.

Previsioni Eni esercizio 2011 tagliate dagli analisti

Gli analisti di alcune tra le principali banche d’affari hanno tagliato le loro previsioni su Eni dopo che il management del gruppo energetico, nel corso di un’audizione tenuta ieri alla Camera, ha fornito le prime indicazioni in relazione ai risultati dell’esercizio 2011.

Gli analisti di Equita sim, in particolare, hanno abbassato le loro stime di Eps 2011 a 1,93 euro rispetto ai 2,03 euro stimati dal consenso, mentre gli esperti di Goldman Sachs hanno tagliato le stime di Eps 2011-2012 portandole rispettivamente da 1,97 a 1,90 euro e da 2,39 a 2,29 euro.

Possibile dividendo extra Eni per cessione quota Snam Rete Gas

Il decreto sulle liberalizzazioni varato dal governo ha confermato la necessità di separare Eni da Snam Rete Gas. Il colosso del cane a sei zampe, ricordiamo, attualmente detiene una quota in Snam Rete Gas pari al 52,5% e che dovrà necessariamente essere ceduta entro un periodo massimo di due anni.

Gli analisti hanno già espresso parere favorevole in merito a tale cessione, sottolineando come questa renderà il titolo Eni più accattivante agli occhi degli investitori.

Cessione quota Snam positiva per Eni secondo Goldman Sachs

Gli analisti di Goldman Sachs si sono detti certi che per Eni l’eventuale cessione della quota detenuta in Snam Rete Gas avrà effetti positivi.

Nel caso in cui il governo italiano dovesse imporre al colosso energetico la cessione della sua quota in Snam Rete Gas, pari al 52,53%, si verificherebbe anzitutto una riduzione sostanziale del livello di indebitamento, che renderebbe quindi il titolo Eni decisamente più interessante agli occhi degli investitori.

Eni dovrà separarsi da Snam Rete Gas

A quanto pare Eni dovrà veramente dire addio a Snam Rete Gas. Nell’ultima bozza di decreto sulle liberalizzazioni, all’articolo 18 è stata inserita una norma che prevede la separazione proprietaria tra l’infrastruttura e i soggetti verticalmente integrati che possono utilizzarla.

Eni dovrà quindi separarsi da Snam Rete Gas e forse anche da Snam, per arrivare ad una vera liberalizzazione concorrenziale che dovrebbe far abbassare i prezzi su livelli europei.