Edison rating buy confermato da Goldman Sachs

Secondo A2A ci sono ancora speranze per una trattativa tra Edison ed Edf sul riassetto di Foro Buonaparte, anche prima della prossima estate. Al momento attuale Edf conta su una quota maggiore al 50% di Edison, mentre la partecipazione di A2A può essere definita più finanziaria che industriale.

Goldman Sachs punta proprio su questo fattore, sul fatto che il tema M&A rimane aperto dopo la notizia di una possibile trattativa.

La banca americana ha confermato rating buy su Edison con target price ad 1,40 euro, con un potenziale upside del 40,6% rispetto al prezzo attuale in Borsa a 0,9955 euro (+1,37%).

Emissione bond Enel inviata a Consob

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Se l’accordo tra Enel ed Edf dovesse andare a buon fine, in Italia saranno costruiti quattro impianti nucleari, che sposteranno investimenti per un totale di qualcosa come 18 miliardi di euro.

Nel momento in cui le centrali funzioneranno a pieno regime, si potrà arrivare ad avere il prezzo dell’energia molto minore rispetto a quello attuale: 40 euro per megawatt, contro i 65 odierni per l’energia derivata dal gas o dal carbone.

Accordi commerciali A2A – Edison

Sono filtrate dai giornali alcune importanti indiscrezioni riguardanti la delicata questione A2A – Edison, una questione di difficile soluzione.

Edf potrebbe anche rinunciare alla fusione se A2A rinunciasse ad uno spezzatino di Edison. Esiste anche un’altra via percorribile, ossia l’entrata nel nucleare da parte di A2A insieme ad Edf ed Enel. In questo modo A2A acquisirebbe del gas upstream ed Edison fermerebbe la politica commerciale aggressiva.

Nessuna fusione tra Edison e A2A

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La situazione è leggermente ingarbugliata, A2A è azionista di Edison attraverso la Transalpina di Energia alla quale partecipa anche EDF che ora punta alla joint con Eni-Gazprom.

L’ipotesi di fusione tra Edison e A2A è quasi tramontata, anche se l’idea piaceva molto ai francesi di EDF e questa ipotesi poteva creare un polo pericoloso poichè Edf ed Enel stanno già giocando insieme la partita per il nucleare che esclude appunto A2A che ha lanciato da poco l’emissione di un bond da un miliardo.

Edf nella joint venture Eni-Gazprom, Putin vola a Parigi

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A parlare è l’amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni che ipotizza che nei prossimi giorni Vladimir Putin volerà a Parigi per consolidare il progetto per il trasferimento del gas che dalla Russia dovrà raggiungere l’Europa attraverso un nuovo percorso che eviterà il passaggio critico nell’Ucraina.

In tale occasione Vladimir Putin porterà avanti le trattative per far entrare EDF (Électricité de France – prima società francese per la produzione di energia) all’interno della Joint Venture Eni-Gazprom per la costruzione e il relativo passaggio in Turchia di un nuovo gasdotto che dovrebbe garantire stabilità nell’erogazione del combustibile.

Emissione di bond A2A per un miliardo di euro

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La notizia è che A2A ha deciso di emettere bond per un valore pari ad un miliardo di euro, e Telecom Italia sembra molto interessata all’affare. Come si evince dalle intenzioni di A2A, saranno emesse obbligazioni fino a un massimo di un miliardo di euro che saranno collocate presso investitori qualificati e destinate alla quotazione in uno o più mercati regolamentati.

Ora il presidente ed il direttore generale Area Corporate e Mercato dovranno determinare i piccoli particolari per l’emissione di questi bond, quali tempi, caratteristiche ed importi.

Joint Venture Enel – Edf per il nucleare in Italia

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Il progetto che porterà il nucleare in Italia continua, proprio oggi Enel ed Edf hanno reso noto il raggiungimento di un accordo per la costituzione di una joint venture tra le due società, che prenderà il nome di Sviluppo Nucleare Italia srl e dovrà portare avanti gli studi sulla fattibilità della cosa, che secondo i primi piani dovrebbe portare in Italia 4 impianti nucleari di terza generazione.

Il patto di intesa firmato il 24 febbraio scorso (durante il summit tra Francia e Italia tenutosi a Roma) infatti prevedeva l’inserimento sul territorio nazionale di impianti di terza generazione denominati Epr.

Edf, grande prestito obbligazionario

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Edf, maggiore società francese produttrice e distributrice di energia, ha dato inizio ad un megaprestito obbligazionario e mira a raccogliere grazie a questa mossa circa un miliardo di euro. Edf necessita in questo momento di liquidità per i suoi investimenti nel settore dell’energia nucleare.

La società, che è pesantemente indebitata, è controllata dallo stato, ma gli ultimi risultati fanno ben sperare per il futuro dell’azienda, e a proposito di questa iniziativa ha parlato l’amministratore delegato di Edf, Pierre Gadonneix, il quale ha affermato che se ci sarà una risposta positiva da parte dei piccoli investitori questo metodo sarà utilizzato anche in futuro.