Previsioni mercati emergenti 2011 dopo crisi Egitto

Alla fine del 2010 le previsioni sui paesi emergenti per il 2011 erano più che positive, tuttavia la recente crisi in Egitto sembra aver cambiato radicalmente lo scenario.

I tumulti scoppiati nella parte settentrionale dell’Africa, infatti, hanno immediatamente frenato la crescita dell’indice Msci Em, che comprende i panieri azionari di ben ventiquattro paesi emergenti, tra cui figurano Russia, Cina, India e Brasile. A gennaio, infatti, l’indice ha perso l’1,31% .

Investire nelle infrastrutture dei paesi emergenti

Viste le ampie prospettive di crescita previste dagli esperti per i paesi emergenti, sono in tanti ad aver deciso di includere nel proprio portafoglio titoli di società che operano in queste zone geografiche. Il problema, tuttavia, anche in questo caso è sempre lo stesso, ossia cercare di ridurre al minimo indispensabile i rischi, effettuando un’analisi approfondita prima di scegliere su quali aziende puntare per investire negli emergenti, perché non sempre le previsioni si rivelano azzeccate.

Ebbene, secondo gli analisti di JP Morgan per non sbagliare bisogna puntare al settore delle grandi infrastrutture, un comparto che nei prossimi 2-3 anni dovrebbe registrare una performance superiore del 2-3% rispetto alla media.

Previsioni domanda petrolio 2010

L’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) ha rivisto al rialzo le sue stime relative alla domanda globale di petrolio per il 2010, la decisone deriva dal crescente fabbisogno delle economie emergenti asiatiche, prima tra tutte la Cina che secondo le previsioni nel corso di quest’anno riuscirà ad assorbire quasi un terzo dell’intero consumo globale, passando da 130.000 barili a 9 milioni di barili al giorno.

Le stime dell’Aie, in particolare, parlano di un aumento della domanda globale giornaliera che dovrebbe aggirarsi intorno agli 86,5 milioni di barili al giorno, 1,6 milioni in più rispetto al 2009. Le precedenti stime parlavano di circa 80.000 barili in meno.