Osama Bin Laden morto, le conseguenze in Borsa

La conferma della morte di Osama Bin Laden da parte del presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha avuto un’immediata ripercussione sull’intera economia mondiale, quasi come se la vera e propria rinascita del sistema economico e finanziario fosse subordinata alla morte del leader di al-Qaeda.

Il prezzo del petrolio ha infatti già registrato un ingente calo, con il greggio che cede 1,72 dollari a 112,21 al barile e il Brent che perde lo 0,9% a 124,72 dollari al barile.

Green economy nel Giorno della Terra

Oggi tutto il mondo festeggia il Giorno della Terra, una ricorrenza nata per omaggiare il nostro pianeta ricordando che è grazie a lui che possiamo godere di elementi per noi vitali, come l’aria, l’acqua e il sole, e per sottolineare l’importanza di agire quotidianamente per preservare il più possibile la sua integrità.

La necessità di agire tutelando il pianeta è un concetto che nel corso degli ultimi anni ha preso sempre più piede anche nel campo economico, dove prende il nome di green economy.

Fondo Monetario Internazionale rivede al rialzo le stime sul Pil

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Nel suo World Economic Outlook il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le sue stime sul Pil mondiale 2010 al +3,9% dal +3,1% stimato lo scorso ottobre.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, dunque, la ripresa economica sarà più veloce e più forte del previsto, tanto che oltre al rialzo delle stime per il Pil 2010 sono state riviste al rialzo anche le stime per il Pil mondiale nel 2011 che passa a +4,3% dal precedente +4,2%.

Previsioni Pil 2010

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L’anno che è appena iniziato è stato ribattezzato dagli economisti come l’anno della ripresa, per il 2010 si prospetta infatti uno scenario decisamente meno catostrofico rispetto a quello che ha caratterizzato la fine del 2008 e tutto il 2009, anni in cui la crisi economica mondiale ha fatto sentire i suoi effetti facendo cadere come birilli alcuni di quelli che fino ad allora erano considerati i colossi dell’economia mondiale.

Gli economisti sono concordi nel ritenere che nel 2010 il Pil mondiale crescerà, ovviamente altrattanta unanimità non c’è nel definire la percentuale di crescita prevista. Secondo BofA Merrill Lynch ci sarà una crescita del 4,4%, secondo Citi l’incremento si limiterà invece ad un 3,2%.

La crisi non è ancora finita, parola di Strauss-Kahn

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Nonostante l’economia mondiale ha iniziato a mostrare i primi segnali di ripresa la crisi non può affatto dirsi finita, per questo è asssolutamente necessario che i governi non abbassino la guardia credendo erroneamente di essere definitivamente usciti dalla situazione di crisi.

E’ questo in poche parole il messaggio che il presidente del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Kahn ha lanciato nel corso del Festival internazionale del lavoro di Rocca di Papa.

L’Istat conferma il -1% del Pil 2008

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L’Istat ha confermato che il Pil italiano è calato dell’1% nel 2008, un dato che non si registrava dal lontano 1975 e, in ogni caso, il dato peggiore dal 1980, anno in cui l’Istat ha iniziato a raccogliere dati su base statistica.

Nel quarto trimestre 2008, in particolare, il Pil è diminuito dell’1,9% rispetto al trimestre precedente e del 2,9% rispetto al quarto trimestre del 2007.

Il risultato è praticamente disastroso se si pensa che il -1% relativo al 2008 và comparato con il +1,5% del 2007. Un dato così negativo non era stato previsto nanche dall’Istat che ha dovuto rivedere le sue previsioni che indicavano come stima preliminare un calo dello 0,9%.

La Banca Mondiale prevede una contrazione mondiale del Pil 2009

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Continuano incessanti le previsioni distrastrose per il 2009. L’ultima di queste, ma solo in ordine di tempo, arriva dalla Banca Mondiale, assolutamente certa che la crisi economica avrà un impatto senza precedenti sull’andamento dell’economia mondiale nel corso del 2009, con risultati talmente negativi che per poterne ricordare di simili bisogna tornare indietro fino al lontano 1945.

In realtà si tratta di un pronostico già noto e su cui tutti i governi e i principali enti e istituti internazionali sembrano essere concordi ma, tra tutti questi, quello reso noto dalla Banca Mondiale è in assoluto il peggiore.