Borse asiatiche in calo con oro record

Non inizia nel migliore dei modi la settimana, con le borse asiatiche che hanno aperto in calo. Nella stessa giornata il prezzo dell’oro ha toccato nuovi massimi storici a quota 1.878 dollari l’oncia mentre il petrolio Brent ha ceduto oltre due dollari al barile, per il probabile ritorno delle forniture libiche con l’avvicinarsi della fine della guerra civile.

Il Nikkei di Tokyo ha chiuso la prima seduta dell’ottava in calo dell’1,04% a 8.628,13 punti, arrivando a toccare i minimi da 5 mesi a questa parte, riuscendo però a resistere grazie al rimbalzo dello yen, salito temporaneamente sopra quota 77 contro il dollaro americano.

Cambio dollaro yen ai minimi dalla Seconda Guerra Mondiale

Il dollaro americano ha toccato nella giornata di ieri i nuovi minimi storici nei confronti dello yen giapponese dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi. Ieri pomeriggio il biglietto verde è sceso a 75,943 yen, mosso dal nervosismo dei mercati che risentono delle previsioni di crescita Usa non proprio confortanti.

Proprio ieri anche JP Morgan ha tagliato le stime di crescita degli Stati Uniti, seguendo a ruota quanto già fatto nei giorni precedenti da Morgan Stanley e Goldman Sachs.

Euro forte contro dollaro e sterlina

Come già scritto ieri il dollaro è in un periodo di grande debolezza, nei confronti di tutte le altre principali monete estere.

Come spiegato dagli esperti, il biglietto verde mostra un deficit di forza relativa, oltre a pagare gli effetti delle ultime dichiarazioni di Ben Bernanke, presidente della Fed, che in occasione di un discorso tenuto a inizio ottava al college di Providence nel Rhode Island, non ha escluso nuovi interventi di quantitative easing per sostenere il sistema finanziario americano.

Dollaro e Yen in caduta libera

Lunedì è stata la giornata dei pesanti cali di dollaro e Yen. Si tratta probabilmente di un rimbalzo dovuto ad una diminuzione della volatilità e dell’avversione al rischio piuttosto che legato a dei fondamentali.

È vero che i dati relativi al settore immobiliare negli Usa sono stati migliori del previsto (con un dato in aumento del 6.5%) ma non può essere considerato questo il dato che ha modificato in maniera significativa l’andamento sui mercati. Inoltre un primo dato leggermente positivo non può essere considerato ancora il raggiungimento dei minimi e l’inizio della risalita.

A questo miglioramento ha contribuito l’aumento dello 0.99% nella massa monetaria M2 (legato ai vari interventi effettuati dalla FED). Vedremo se nei prossimi mesi si vedranno gli effetti a livello di crescita.

Dollaro e Yen in perdita venerdi scorso

Dopo una settimana di salite sia il dollaro sia lo yen hanno visto perdere parte dei loro recuperi nella giornata di venerdi. Questo é coinciso con una serie di interventi a favore della ripresa dei mercati tra cui va ricordato quello previsto a favore di Bank of America del valore di 138 miliardi. Nel frattempo il CPI é calato dimostrando il processo di deflazione in corso.

L’indice della universitá del Michigan é salito a 61.9 contro ogni previsione e nonostante il contesto economico non sia in nessun modo incoraggiante il piano fiscale di 825 miliardi di dollari ha contribuito al miglioramento di tale indicatore.

Continuano i valori elevati del dollaro

moneta da mezzo dollaro d\'argento sul new york times

Continua il rafforzamento del dollaro che rimane ai valori piú elevati da circa un mese e la giornata di oggi si preannuncia molto interessante. Nell’ultima settimana la percezione del rischio é tornata a prevalere sui mercati influenzando le quotazioni borsistiche ed indirettamente il mercato valutario.

Con il crollo delle borse di ieri infatti il dollaro ha vissuto un’altra giornata di gloria rafforzandosi in corrispondenza di nuovi dati macroeconomici molto negativi. In Europa le borse sono scese sull’ordine del 3% e lo stesso é accaduto per gli Usa. I dati che hanno affossato il mercato sono quelli relativi alle vendite al dettaglio nel mese di Dicembre attese in calo dell1.3% ed invece crollate di ben il 3.1% dimostrando che neanche i grandi sconti verificatisi con I saldi hanno avuto l’effetto di stimolare la ripresa dei consumi.

Contrattazioni molto volatili nella settimana scorsa

foto delle icone tipiche della borsa, il toro e l\'orsoLe ultime ore di contrattazioni della passata settimana sono state molto volatili successivamente alla pubblicazione dei dati sulla disoccupazione negli USA ed hanno visto un dollaro forte nei confronti dell’Euro. I NFP in calo a 524.000 unitá in Dicembre hanno portato il dato sulla disoccupazione ad un totale di 2.589.000 di disoccupati negli Usa facendo registrare il peggior dato a partire dal 1945. Il dato sulla disoccupazione é stato altrettanto negativo aumentando piú del previsto e arrivando al 7,2%. La domanda che tutti si pongono é relativa al rafforzamento del dollaro. Perché?

Proviamo a dare diverse interpretazioni che si legano a letture della situazione tecnica di alcuni cambi e altre che si legano ai tassi di interessi (che negli Usa non possono piú scendere mentre in altri casi c’é ancora parecchio margine per una riduzione).

La befana porta bene al dollaro

moneta da mezzo dollaro d\'argento sul new york times

Il dollaro ha guadagnato ieri nei confronti dell’Euro, del franco svizzero e dello Yen ma ha perso nei confronti del GBP. Una serie di elementi possono aver contribuito a questo rafforzamento del USD e tra questi va enunciato un piano fiscale di 300 miliardi di USD annunciato dal presidente eletto Obama che va inserito nel piano da 775 miliardi di USD previsto precedentemente.

La recessione non da ancora segnali di rallentamento e questa situazione di crisi iniziata dal Dicembre 2007 sembra che si prolungherá per buona parte del 2009. La giornata di oggi potrebbe essere molto interessante con movimenti di rilievo dopo la pubblicazione delle condizioni del settore non manifatturiero.

Questo dato é di importanza elevata poiche rappresenta il 70% dell’attivita economica degli USA e include il settore finanziario, I servizi ed il dettaglio.

Chiusura in ribasso del dollaro dovuto alla bassa liquidità

La bassa liquiditá sui mercati é stato uno dei motivi principali per i quali il dollaro ha chiuso in ribasso meno di quanto avrebbe potuto a causa dei peggiori dati sulla fiducia dei consumatori a partire dal 1967.

L’indice infatti ha fatto registrare un valore pari a 38 in calo dal 47.7 precedente dimostrando che i consumatori non vedono ancora la luce alla fine del tunnel. Da questo dobbiamo dedurre che una contrazione dei consumi nei prossimi mesi é possibile e allo stesso tempo non ci si dovrá stupire se I dati relativi all’occupazione risultassero peggiori di quanto giá non siano.

In qualche modo I continui tagli dei tassi da parte della FED stanno limitando I danni in un contesto nero. Attendiamo per oggi I dati sui jobless claim e successivamente per venerdí quelli relativi alle condizioni del settore manifatturiero nel mese di Dicembre che potrebbero toccare e superare i minimi del Maggio 1980.

Analisi forex dollaro-yen di fine anno

USD/JPY: il trend si mantiene ribassista schiacciato dalla trend che transita in area 91 ma ha segnato un potenziale doppio minimo in area 87,25. Long sopra 91 con obiettivi 92,12 e 92,7. Short sotto 89,7 con target un ritorno in area 87.

IMPORTANTE: la volatilità in prossimità della pubblicazione dei dati potrebbe essere piuttosto elevata.

Crisi profonda delle borse mondiali

La giornata di ieri é stata caratterizzata dal profondo rosso nelle borse che ha confermato la tendenza delle ultime settimane. L’indebolimento delle borse porta ad un rafforzamento degli asset sicuri e tra questi ci sono USD e JPY.

C’é attesa nella mattinata di oggi per la pubblicazione del dato relativo ai jobless claim nel Regno Unito che dovrebbe essere in salita peril nono mese consecutivo dando ulteriori prove di un rallentamento dell’economia globale e di un calo nei consumi interni da unire alla caduta del settore Immobiliare e alla crisi economica a livello di crescita.

Il dato dovrebbe rivelarsi in rialzo di 40k registrando la variazione mensile piú grande dal 92 e potrebbe avere notevole influenza sul GBP. Da considerare la pubblicazione del rapporto sull’inflazione che potrebbe avere molta influenza sulle quotazioni. Considerando che la settimana passata sono stati tagliati I tassi di 150pb comprendiamo che l’attenzione é maggiormente rivolta alla deflazione che sembra essere problema piú attuale rispetto all’inflazione. Se tale tendenza dovesse essere confermata ci attenderemmo un calo del GBP.

Situazione mercato dopo le elezioni americane

barack obama dopo le elezioni

I movimenti sul mercato nell’ultima notte sono stati fortemente influenzati dai risultati delle elezioni americane come da previsione. Il USD ha avuto un salto di 125 pips contro l’Euro dopo l’annuncio della vittoria di Barack Obama.

Questo ha allentato parte dell’incertezza che poteva ritrovarsi sul mercato relativamente all’esito delle elezioni. L’ISM non manufacturing che verra publicato oggi potrebbe essere in questo senso rilevante poiche dimostrera che l’economia USA é in piena crisi dal momento che tale indicatore é atteso in notevole ribasso.

Analisi Forex dopo le elezioni americane

mercato del forex dopo le elezioni americane

In attesa di vedere quali potranno essere gli effetti delle elezioni americane sul mercato valutario nella giornata di oggi vorremmo proporre una analisi di lungo termine che dovrebbe far riflettere sui possibili sviluppi del mercato valutario nei prossimi mesi.

Si sottolinea che tale analisi é su un orizzonte temporale piú lungo e quindi diversa da una analisi di breve termine piú utile per il trading giornaliero.

Taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve

grafico volumi di borsa

Le previsioni non sono state disattese: il Comitato di Politica Monetaria della Federal Reserve ha tagliato di mezzo punto il tasso sui Fed fund che scende ora dall’1.5% all’1.0% raggiungendo cosi’ il livello piu’ basso dal Giugno 2004.

Tagliato anche il tasso di sconto dello 0.50% (ora dunque e’ all’1.25%). Non e’ da escludere che la Fed possa provvedere ad ulteriori tagli poiche’ e’ in corso un sensibile rallentamento dell’attivita’ economica legato al calo della fiducia dei consumatori. L’inflazione dovrebbe rallentare mentre a peggiorare sono le previsioni sulle esportazione Americane a causa del rallentamento economico nei mercati di sbocco.