Draghi, la crisi è finita ma lascia in eredità un debito elevato

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Il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi nel corso della giornata di ieri ha espresso pareri rassicuranti confermando che anche secondo Bankitalia la fase più grave della crisi economica è ormai alle spalle.

Nonostante questo però Draghi ha lanciato un allarme riguardate i cosidetti effetti ritardati della crisi, quelli che a suo avviso rappresentano per così dire “l’eredità” della crisi economica e finanziaria. Draghi, infatti, ha invitato il governo a porre in essere delle misure in grado di sostenere le imprese e i consumi delle famiglie, altrimenti il rischio è che il paese venga travolto da un’ondata di licenziamenti. Di qui, quindi, la proposta del governatore di prevedere un’indennità di disoccupazione e di innalzare l’età pensionabile.

Dpef approvato dal Consiglio dei Ministri

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Il Documento di programmazione economico-finanziaria, nonostante le lamentele sollevate dalla Cgil, è stato apparovato all’unaninimità dal Consiglio dei Ministri durante la giornata di ieri.

L’approvazione è seguita ad una valutazione velocissima durante la quale non sono stati riscontrati grandi problemi. Il Dpef, quindi, ha soddisfatto più o meno tutti e ha ricevuto l’approvazione da parte dell’Unione Europea, della Banca d’Italia e soprattutto dall’Istat che lo ha definito il miglior Documento di programmazione economico-finanziaria degli ultimi anni.

Dpef, da oggi parte l’iter per l’approvazione

tremonti

Il Documento di programmazione economico-finanziaria prevede una ripresa dell’economia a partire dal 2010, dopo un 2009 che si concluderà con un calo del Pil del 5,2%. Per il 2010, quindi, si prevede una crescita del Pil dello 0,5% e del 2% nel 2011. Il deficit strutturale, invece, dovrebbe raggiungere il 3,1% nel 2009 e il 2,8% nel 2010.

Per quanto riguarda l’indebitamento netto, il Documento prevede che quest’anno si dovrebbe attestare al 5,3% per poi scendere al 5,0% nel 2010. Il debito pubblico, invece, che nel 2008 si è attestato al 105,7%, salirà quest’anno di quasi dieci punti al 115,3%, per poi arrivare al 118,2% nel 2010 e ridiscendere al 114,1% nel 2013.