Dati Istat disagio economico da Terzo Mondo secondo il Codacons

istat

Il Governo italiano dovrebbe con urgenza mettere a punto un Decreto Legge antipovertà, e dovrebbe aprire da Nord a Sud mense per i poveri. Questo è quanto chiede, tra l’altro, il Codacons nel commentare l’ultimo Rapporto dell’Istat sul potere d’acquisto delle famiglie in Italia. Secondo l’Associazione i dati Istat, che indicano come gli italiani siano sostanzialmente alla fame, sono la fotografia di un Paese da Terzo Mondo visto che ben 15 milioni di persone si trovano in una condizione di disagio economico.

Effetti crisi economica sui consumi in Italia

alimentari

In Italia le famiglie stanno tagliando i consumi, in quantità ed in qualità comprendendo anche i generi alimentari. In altre parole la pessima congiuntura economica sta modificando in maniera radicare le abitudini degli italiani che dal classico supermercato si stanno sempre di più spostando al discount per fare la spesa.

Censis-Confcommercio Outlook Italia 2013 preoccupante

confcommercio

L’Outlook Italia 2013, presentato da Censis-Confcommercio, desta più di una preoccupazione per il futuro del nostro Paese. Innanzitutto, dal Rapporto Censis-Confcommercio “Outlook Italia 2013” emerge una caduta dei consumi delle famiglie che rappresenta in tutto e per tutto lo specchio della crisi economica. Inoltre, attualmente sono ben undici milioni le famiglie che, preoccupate per il perdurare della crisi, ritengono che in futuro non riusciranno a mantenere il corrente tenore di vita, ed in generale nove su dieci mostrano preoccupazione per il futuro.

Fidelity promuove Piazza Affari

La Borsa italiana ha riconquistato, con un incredibile rally e nel giro di una sola settimana, circa il 12%.

Certo il dato è importantissimo ma, considerando che la perdita totale si aggira, da inizio anno, si aggira intorno al 30% e che una sola rondine non fa primavera, ecco spiegato il motivo per quale, nonostante gli ottimi risultati conseguiti in questo periodo, gli investitori in genere sono decisamente restii a prendere impegni di medio o lungo temine con Piazza Affari.

Crisi per il commercio senza fine

Fra i grandi settori in cui sono ripartite solitamente le aziende, il commercio è quello che in questa fase sta soffrendo particolarmente la crisi.

In effetti, questa è una conseguenza abbastanza prevedibile dell’onda lunga della recessione nella catena che va dal fornitore al cliente: il commercio ha sofferto solo successivamente rispetto al mondo finanziario e a quello industriale, come effetto-domino della crisi, perciò anche la ripresa, quando avverrà, sarà comunque dopo gli altri ambiti.

Crollo dei mercati asiatici

mercati asiatici

Come la maggior parte degli investitori temeva si è verificato il peggior crollo dei mercati asiatici, tanto che gli aiuti della Banca Centrale forse non saranno sufficienti ad evitare una recessione.

Voci ufficiali sostengono che il panico degli investitori potrebbe convincere le autorità ad adottare mezzi idonei per arginare la crisi che minaccia i mercati finanziari, la crescita economica e le entrate delle società.

Sicuramente i leader giapponesi avranno bisogno di sollevare miliardi di dollari per compensare le pesanti perdite sui loro portafogli azionari.

Nokia, utili in calo del 30%

telefonino nokia

Nokia ha annunciato i dati ufficiali relativi ai propri conti del terzo trimestre dell’anno, periodo in cui la compagnia avrebbe subito un calo dei profitti del 30%, e una flessione dei ricavi nella misura del 5%.

Il produttore finlandese ha di fatti comunicato che gli utili netti si sono fermati a quota 1,09 miliardi di euro, contro 1,56 miliardi di euro dello stesso trimestre di un anno fa. Le vendite hanno invece generato ricavi per 12,2 miliardi di euro.

Rallenta anche l’economia cinese

economia cinese in forte rallentamento

La crisi finanziaria colpisce anche la Cina, e l’economia del dragone si ritrova, improvvisamente, dinanzi ad una crescita mai così bassa negli ultimi cinque anni.

Secondo le statistiche ufficiali diffuse poche ore fa a Pechino, infatti, il Prodotto Interno Lordo del gigante asiatico dovrebbe aver subito un incremento del 9% durante il terzo trimestre del 2008 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Gran Bretagna, ennesimo calo nel real estate

Royal Institution of Chartered Surveyors

Le compravendite di abitazioni nel Regno Unito sono calate ancora durante il mese di settembre, giungendo a toccare un livello minimo da quasi trent’anni a questa parte. In particolare, la crisi avrebbe riguardato principalmente le grandi città, con un improvviso crollo delle transazioni nella metropoli londinese.

I dati, comunicati ufficialmente dal Royal Institution of Chartered Surveyors, non hanno certo sorpreso gli osservatori del mercato immobiliare britannico, i quali già da diversi mesi hanno iniziato, loro malgrado, a tracciare delle linee decrescenti nei grafici dei business delle case.

Wall Street: tremano in 165.000

foto che mostra un bancario preoccupato per la crisi economica

Secondo Thompson, la crisi finanziaria che si è abbattuta sui mercati finanziari internazionali, e con particolare ampiezza su quello statunitense, potrebbe provocare la perdita di circa 35.000 posti di lavoro nella sola industria finanziaria che ruota intorno a New York, mentre sarebbero addirittura 165.000 i posti di lavoro a rischio nell’area della metropoli americana.

La stima, destinata, probabilmente, ad essere rivista già nei prossimi giorni, è per ora la più apocalittica tra le principali previsioni del mercato del lavoro americano.

EasyJet e Ryanair, il futuro è rosa

Harrison di Easyjet

EasyJet e Ryanair, alcune tra le principali compagnie aeree low cost internazionali, hanno voluto tranquillizzare i propri investitori sostenendo che le rispettive compagini non soffriranno alcun impatto negativo generato dall’attuale crisi economica.

Secondo i manager delle due società, infatti, gli spettri di una imminente recessione porteranno i consumatori a preferire una spesa nel trasporto aereo orientata verso vettori a basso costo, piuttosto che verso le altre compagnie aeree.

Fiat e GM riducono produzione brasiliana

loghi dei marchi fiat e general motors

La General Motor e la Fiat hanno annunciato la prossima riduzione della produzione nelle proprie unità brasiliane.

Durante i mesi di ottobre e di novembre, pertanto, l’output degli impianti automobilistici della nazione subirà una contrazione, confermata dal fatto che le due compagnie avrebbero chiesto ad alcuni dipendenti – come riporta Bloomberg – di anticipare le ferie.

Auto, anche Mazda costretta al declino

logo della casa automobilistica giapponese mazda

La crisi del mercato automobilistico giapponese ha colpito anche Mazda. La società, per un terzo posseduta dalla Ford Motor, ha subito un forte calo nel valore dei propri titoli azionari a causa della pubblicazione dei nuovi risultati sulle vendite, decisamente in declino su quasi tutti i principali mercati internazionali.

I titoli societari hanno di conseguenza lasciato sul terreno della Borsa il 12%, per un calo che è rappresentativo del peggior passo indietro da quel purtroppo noto settembre 2001.