Proposta segreta della Cina per salvare l’euro

Nel fine settimana sono circolate indiscrezioni dal G20 di Parigi riguardanti un’offerta segreta presentata dalla Cina, con l’obiettivo di salvare l’euro, come riportato anche sul Sunday Times.

Secondo quanto scritto dal giornale inglese, la delegazione cinese presente al G20, guidata dal ministro Xie Xuren, avrebbe proposto un piano di salvataggio per l’euro, attraverso forti investimenti in titoli di Stato dei singoli paesi e in infrastrutture.

Rating Spagna abbassato da Moody’s

Sebbene nel corso delle ultime settimane è passata in secondo piano per via delle tensioni scoppiate prima in Egitto e poi in Libia, la crisi del debito sovrano dei paesi della zona euro e tutt’altro che risolta. A riportare l’attenzione sulla questione ci ha pensato Moody’s che, dopo aver declassato il rating della Grecia nei giorni scorsi, oggi punta il dito su Madrid.

L’agenzia di rating, infatti, ha comunicato di aver abbassato di un gradino il rating sulla Spagna portandolo da “Aa1″ a Aa2”. Contestualmente è stato anche espresso outlook negativo, ciò significa che Moody’s non esclude un ulteriore downgrade nel corso dei prossimi mesi.

Richiesta aiuti dal Portogallo più che probabile

I timori relativi alla crisi del debito sovrano in Europa, che tra le altre cose stanno causando una debolezza dell’euro nei confronti del dollaro, nelle ultime ore sono stati accentuati prima dalla pubblicazione da parte dell’Eurostat del deficit dei paesi europei, in cui figura in prima linea la Grecia, seguita da Irlanda, Gran Bretagna e Spagna, e poi dalle dichiarazioni di Fernando Teixeira dos Santos, il Ministro delle Finanze portoghese che, nel corso di un’intervista rilasciata al Financial Times, ha affermato che il Portogallo potrebbe avere bisogno di aiuti esterni.

Taglio rating Spagna ipotizzato da Moody’s

Moody’s ha fatto sapere che potrebbe tagliare il rating sovrano della Spagna di uno o due notch alla luce delle prospettive di crescita del paese che, sulla base di una recente indagine, risultano essere piuttosto deboli rispetto quelle degli altri paesi che hanno il suo stesso rating attuale, ossia “Aaa”.

Secondo Moody’s, in particolare, ad influire sulla crescita economica del paese saranno soprattutto le misure attuate dal governo di Madrid per cercare di ridurre il suo deficit. I costi di finanziamento che dovranno affrontare il governo, i consumatori e le imprese, dunque, si prevede che andranno inevitabilmente a pesare sulla crescita economica nel breve termine.

Andamendo domanda prestiti in Italia e Europa

La crisi ha portato le famiglie a spendere meno, rinviando gli acquisti già programmati e chiedendo prestiti solo se strettamente necessari, un comportamento che riflette le abitudini degli abitanti di tutti i paesi europei e in particolar modo degli italiani, considerati tra i più prudenti.

Da una recente indagine, infatti, emerge che sul reddito di una famiglia italiana il peso delle rate è pari al 50% circa, contro il 76% delle famiglie francesi, l’89% di quelle tedesche e il 123% di quelle spagnole.

Crisi euro favorisce le esportazioni

Ieri in occasione della pubblicazione dei risultati trimestrali il presidente di Piaggio Roberto Colaninno si è detto per nulla preoccupato della crisi che sta colpendo l’economia europea provocando un progressivo ribasso dell’euro nei confronti del dollaro, anzi, ha affermato che un cambio euro/dollaro intono a 1,25 agevolerà le esportazioni consentendo all’Europa di competere meglio con gli altri paesi.

Un’opinione questa condivisa anche da John Lipsky, direttore generale del Fondo monetario internazionale, secondo cui l’attuale livello dell’euro può favorire l’export europeo.

Ecofin piano di aiuti per l’Europa

Si è conclusa la riunione straordinaria dell’Ecofin, e si è giunti ad un accordo su un piano di aiuti europei, per 500 miliardi di euro, ai quali dovrà essere aggiunta una cifra non meglio precisata del Fondo monetario internazionale, che potrebbe arrivare fino a 220 miliardi di euro.

Come precisato l’accordo prevede che 60 miliardi saranno messi a disposizione dalla Commissione Ue e 440 dagli Stati membri.