Dati Istat inflazione maggio 2013

inflazione_1

E’ tornata a crescere, sebbene moderatamente, l’inflazione in Italia nel corrente mese di maggio del 2013. Questo stando ai dati preliminari dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) che in data odierna, venerdì 31 maggio del 2013, ha reso noto che nel mese di maggio del 2013 in Italia l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività ha fatto registrare su base annua un aumento dell’1,2% rispetto all’1,1% rilevato nello scorso mese di aprile.

Dati Istat fiducia consumatori maggio 2013

istat

Nel corrente mese di maggio del 2013 l’indice che in Italia misura il clima di fiducia dei consumatori ha fatto registrare una diminuzione a 85,9 rispetto al valore di 86,3 del mese precedente. A rilevarlo è stato l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, nel precisare che a livello territoriale l’indice che misura il clima di fiducia dei consumatori è sceso in tutto il Paese con la sola eccezione del Nord-ovest dove invece, in controtendenza, c’è stato un aumento.

Crisi economica in Italia peggio di quella del ‘29

La lunga crisi che sta attraversando il nostro Paese è addirittura peggio di quella del ’29. A farlo presente è stata la Cgia di Mestre confrontando le principali grandezze nel periodo dal 1929 al 1934 con quelle dal 2007 al 2012. Nel dettaglio, nel periodo della crisi del ’29 in Italia il prodotto interno lordo a livello aggregato registrò al netto dell’inflazione una diminuzione del 5,1%, mentre dal 2007 al 2012 la perdita di ricchezza è stata pari al 6,9%.

Inflazione 2013 marzo rilevazione definitiva

Nello scorso mese di marzo in Italia l’inflazione si è attestata all’1,6% su base annua rispetto al dato provvisorio di +1,7%. A comunicarlo è stato l’Istituto Nazionale di Statistica che ha quindi limato al ribasso il dato definitivo sull’indice dei prezzi al consumo del mese di marzo del 2013 rispetto alla stima provvisoria.

Dati annuali Istat risparmio e reddito famiglie italiane

Una percentuale pari nel 2012 all’8,2%. E’ questo il dato sulla propensione al risparmio che, rilevato dall’Istituto Nazionale di Statistica, ha fatto registrare un calo anno su anno dello 0,5%. L’Istat ha fornito il dato annuale sulla propensione al risparmio in Italia dopo aver rilevato che nel quarto trimestre del 2012 l’indicatore, all’8,3%, ha fatto registrare un calo di 0,2 punti percentuali rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, e di 0,9 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

Crisi economica 2012-2013 affossa i consumi

Bloccare, anzi eliminare una volta per tutte l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) programmato per il prossimo mese di luglio del 2013. Allentare il Patto di Stabilità dei Comuni al fine di dare spinta all’occupazione, e rilanciare gli investimenti con particolare riferimento alla ricerca ed allo sviluppo tecnologico.

Campari utili in frenata nel 2012

Apertura in calo questa mattina per le azioni Campari, che già ieri avevano evidenziato una perdita del 2,65% dopo la pubblicazione del bilancio relativo all’esercizio 2012. Gli investitori sono stati delusi dai conti dell’azienda attiva nel settore del beverage, per cui le vendite sono proseguite anche questa mattina. Il titolo perde al momento lo 0,43% a 5,855 euro. La crisi morde i consumi, che in Italia sono tornati sui livelli di fine 2004, anche se il segmento “liquori” si conferma un settore anticiclico. Campari ne soffre.

Pil italiano crolla del 2,2% nel 2012

Nel 2012 il pil dell’Italia è sceso del 2,2% (dato corretto per gli effetti di calendario). Nel 2011 il pil italiano era rimbalzato leggermente dello 0,6%, ma già si preparava alla pesante battuta d’arresto dello scorso anno. Il 2012 ha avuto una giornata lavorativa in più, per cui l’Istat fa notare che nel quarto trimestre il pil è sceso dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti, evidenziando una flessione peggiore del previsto. Il crollo del 2012 fa sì che l’Italia sia in recessione da ben 6 trimestri consecutivi.

Spesa delle famiglie in calo nel 2008

spesa

Il Ministero dell’Economia ha diffuso la sua “Relazione generale sulla situazione economica del Paese 2008“, un documento da cui emerge una crescita complessiva del 10% negli ultimi quattro anni. Nel 2008 la spesa complessiva delle famiglie è stata di 922,6 miliardi di euro, ma si tratta di dati comunque inferiori rispetto a quelli degli anni precedenti.

La causa di questa frenata dei consumi è ancora una volta la crisi economica che ha indotto i consumatori a stringere la cinghia e a ridurre le spese, soprattutto per quanto riguarda quelli che sono considerati beni non strettamente indispensabili.

In Giappone crollano le vendite del 5,8%

giappone

Anche il Giappone, come del resto anche il resto del mondo, sta subendo una forte crisi delle vendite causata sopratutto da una forte riduzione delle esportazioni verso i paesi occidentali.

Il calo è notevole e nell’anno 2008 si è registrata una riduzione delle vendite di ben 5,8 punti percentuali che hanno pesato anche sul livello di disoccupazione sia all’interno dello stato sia nelle fabbriche esternizzate.

New Frontier Bank dichiara fallimento

foto che mostra un bancario preoccupato per la crisi economica

Proprio in questi giorni il presidente americano Barak Obama aveva dichiarato che l’America si stava lentamente riprendendo dalla crisi economica causata dai mutui subprime e oggi arriva la notizia che la banca più importante del Colorado la New Frontier Bank ha dichiarato fallimento e la notizia è stata data dalla Federal Deposit Insurance Corporation.

Sale quindi a 23 il bilancio delle banche che hanno dichiarato fallimento negli ultimi 3 mesi. Nel solo 2009 sono state 23 le banche americane costrette a dichiarare fallimento. Il segnale che arriva dall’America con questo crac non è dei più confortanti. Dall’inizio dell’anno la New Frontier Bank è decisamente la banca più grossa ad aver dichiarato fallimento.

Swiss National Bank comprerà tanta valuta estera

swiss_national_bank

Il dollaro è sceso nella giornata di ieri nei confronti di molte valute e il Dollar Index è rimasto al di sotto del supporto creato dalla trendline rialzista individuata nelle settimana precedenti. Questo potrebbe essere il segnale più importante in questo momento e la conferma che il Usd potrebbe iniziare una fase di ribasso.

I dati attesi per ieri sono stati meno negativi del previsto e le vendite al dettaglio hanno registrato un calo dello 0.1% (contro un calo atteso dello 0.5%). Da segnare che i jobless claims sono stati negativi anche questa settimana e hanno fatto segnare nuovi record.

Come procede la giornata di oggi

euro169

La seconda giornata consecutiva priva di movimenti significativi relativamente al dollaro ha visto un leggero rafforzamento per il biglietto verde e lo Jpy. I dati comunicati nella giornata di ieri hanno visto un calo maggiore delle aspettative nelle pending home sales pari al 7.7%.

Il discorso di Bernanke ha chiarito che gli Usa avranno obbligatoriamente la necessita di espandere il proprio deficit e i mezzi che verranno destinati al settore bancario saranno di circa 700 miliardi di Usd. Il governatore della banca centrale ha anche detto che il salvataggio di AIG lo ha particolarmente “infastidito” rispetto ad altri interventi governativi ma l’obiettivo della Fed deve comunque essere quello di permettere al sistema finanziario di continuare ad andare avanti e quindi non si tirerà indietro neanche in questo caso.