
Prorogato il divieto di vendite allo scoperto

Le vendite allo scoperto, ricordiamo, sono un meccanismo speculativo attraverso il quale gli investitori vendono una determinata azione senza possederla realmente. Le azioni vendute sono infatti prese in prestito, vendute e ricomprate in un successivo momento per restituirle al proprietario.
La differenza di rendimento tra i due titoli ha registrato quindi una vera e propria impennata dopo quella registrata durante il fine settimana e che secondo quanto riportato da alcune fonti avrebbe spinto la cancelliera tedesca Angela Merkel a telefonare al presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi per incitarlo a prendere delle misure efficaci ed urgenti.
Venerdì nero per la borsa di Milano con l’indice Ftse Mib che ha chiuso in calo del 3,47%, scendendo sotto i 19.000 punti ai minimi dal luglio 2010.
La situazione a Piazza Affari ha messo in allarme la Consob che, dopo un esame della situazione, decide una stretta sulle vendite allo scoperto, quelle che alimentano appunto la speculazione, in particolare al ribasso.
Nella stessa nota attraverso cui è stata diffusa la notizia, Groupama ha ricordato di aver subordinato l’operazione all’esenzione dall’obbligo di Opa su Premafin e/o sulle controllate, riservandosi però di esaminare la situazione una volta venuta a conoscenza delle motivazioni della Commissione.
Tuttavia l’esenzione dell’obbligo di Opa riguarda solamente la Newco, e non il futuro acquirente della società giallorossa, ed avrà validità di 2 anni, cioè il periodo di tempo massimo che Rosella Sensi potrà rimanere presidente del club capitolino.
Kos per Cir è la terza quotata dopo L’Espresso e Sogefi, in ogni caso si tratta di una società che incide ben poco sull’attività complessiva del gruppo, basti pensare che ha un peso limitato al 6-7%, tuttavia i vertici di via Ciovassiono sono convinti che la quotazione in Borsa di Kos sarà utile non solo per testare il gradimento del mercato ma anche e soprattutto per le future acquisizioni.
Tra le matricole del 2010 troviamo due grosse imprese per le quali si stima una capitalizzazione di 10 miliardi suddivisa tra Enel Green Power e Banca Fideuram. Tale capitalizzazione corrisponde al 2% dell’intera capitalizzazione di Piazza Affari che ammonta a 460 miliardi.
Nell’isola portoghese di Madeira, in particolare, condividono lo stesso domicilio Mariscal, Kurasi e Kiwexim, a Cipro si trovano invece Amaralbay, Castrow e Inforlane.
A diffondere la notizia è stata la stessa società fornitrice di energia elettrica attraverso una nota in cui viene specificato che il bond verrà offerto tra il 15 e il 26 febbraio, salvo chiusura anticipata o proroga, e avrà un ammontare di 2 miliardi, estendibile fino a 3 miliardi.
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Nel momento in cui le centrali funzioneranno a pieno regime, si potrà arrivare ad avere il prezzo dell’energia molto minore rispetto a quello attuale: 40 euro per megawatt, contro i 65 odierni per l’energia derivata dal gas o dal carbone.
La holding capitanata da Marina Berlusconi ha quindi depositato il comunicato in Consob il 7 Gennaio 2010 con il quale la Fininvest dovrebbe arrivare ad avere una partecipazione in Mediaset del 38,6% percentuale che al momento risulta essere al 36,3%.
Coerentemente con questo suo obbligo stamane Eutelia ha spiegato di essere in ritardo sia nel processo di revisione del piano finanziario sia nell’attività di negoziazione con le banche creditrici per la ristrutturazione del debito finanziario.
La decisione definitiva verrà presa il 12 Gennaio prossimo durante il consiglio di amministrazione di Banca Intesa Sanpaolo che controlla la banca con sede a Roma in Piazzale Giulio Douhet.