Atlantia cala per colpa del traffico pesante

Il bilancio 2009 di Atlantia ha mostrato dati molto interessanti e buoni soprattutto per il futuro, con proiezioni di crescita al 2012 molto confortanti, ma il traffico pesante che stenta a crescere fa perdere terreno a Piazza Affari al titolo.

Ieri Atlantia in borsa ha chiuso la seduta in calo dell’1,97% a quota 17,89 euro per azione. Ricordiamo che Atlantia ha comunicato per il 2009 un Ebitda a 2,2 miliardi, in crescita del 4,2% ed un utile netto in calo del 6% a quota 691 milioni.

Telecom Italia utile netto in calo del 20%

Telecom Italia non sta tenendo molto bene dopo le notizie degli ultimi giorni riguardanti la maxi truffa a danno del fisco che vede coinvolta anche la controllata Telecom Italia Sparkle.

Ieri il titolo della società telefonica a Piazza Affari ha chiuso in ribasso del 2,84% a quota 1,059 euro per azione, dopo che in giornata era arrivato anche a toccare il valore di 1,025 euro.

Come vi abbiamo già riportato anche noi, Telecom Italia ha deciso di rimandare l’approvazione del bilancio 2009, soprattutto dopo la disposizione del sequestro di 300 milioni di euro a carico di Sparkle.

Istat, esportazioni in calo del 24,2%

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Il primo semestre del 2009 è stato un periodo piuttosto difficile per le esportazioni italiane che hanno subito una flessione piuttosto rilevante, ovvero un calo del 24,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

A segnalarlo è stato l’Istat che ha attribuito questo risultato piuttosto preoccupante soprattutto ad una consistente riduzione dei flussi verso i paesi dell’Unione europea che, nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2009, sono calati in totale del 26,9%.

Euribor in calo a 0,849%, nuovo minimo storico

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Nell’eterna disputa tra il tasso fisso e il tasso variabile sono in tanti a sostenere che per l’acquisto di una casa è sempre preferibile stipulare un mutuo a tasso fisso ed evitare così delle sorprese relative all’andamento dei tassi di interesse, delle sorprese che possono essere spiacevoli ma anche piuttosto gradite, proprio come in questo caso.

Sul fronte mutui, infatti, arrivano buone notizie per tutti coloro che stanno pagando un mutiuo a tasso variabile e che vedranno ridursi ulteriormente la rata da pagare e seguito dell’ennesima diminuzione dei tassi di interesse.

Pil italiano -6% nel secondo trimestre 2009

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L’Istat ha da poco comunicato i dati relativi al Pil italiano del secondo trimestre 2009 calcolato su base annua, che arretra del 6%, ottenendo così lo stesso risultato che si era registrato nel primo trimestre dell’anno. In questi casi è bene far notare che il dato del Pil è corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, e questo rappresenta quindi insieme ai primi tre mesi dell’anno in corso, il peggiore risultato dal 1980 ad oggi.

Invece comparando questo trimestre con i primi tre mesi dell’anno abbiamo un calo dello 0,5%, un dato comunque migliore del -2,7% congiunturale del primo trimestre (cifra rivista al ribasso dal -2,6% indicato a giugno).

Dati produzione industriale in Italia giugno 2009

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Sono stati resi noti i dati riguardanti la produzione industriale in Italia nel mese di giugno e questi numeri non sono positivi, infatti si è registrato un calo della produzione pari all’1,2% rispetto a maggio, contro un rialzo stimato dell 0,5%, una differenza di ben 1,7 punti percentuali.

Altro dato importante fornito dall’Istat è quello che riguarda il dato grezzo rispetto allo stesso mese del 2008, che ha fatto segnare un calo del 19,7%, mentre l’indice grezzo relativo alla prima metà dell’anno è in calo del 22,2%.

Situazione mercato auto

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Il mercato dell’auto a quanto pare sta rispondendo abbastanza bene alla crisi economica, aiutato anche dagli incentivi statali in molti stati europei. Secondo i dati rilasciati il mercato automobilistico dovrebbe riprendersi definitivamente nel 2010 e dal 2011 avere un aumento della domanda.

Secondo Gian Primo Quagliano, direttore del Centro Studi Promotor, la domanda potrebbe far tornare il settore auto a livelli precedenti alla crisi, con una domanda di 16 milioni di auto già dal 2013. Gli incentivi in tutta Europa stanno dando i frutti sperati, anche se in alcuni paesi le cose vanno molto meglio che in altri.

Michelin chiude un impianto lasciando senza lavoro 1000 persone

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La crisi del settore automobilistico ha inevitabilmente coinvolto anche tutte quelle aziende la cui attività è subordinata all’andamento delle vendite di auto, proprio come Michelin, azienda leader nella fabbricazione di pneumatici che ha annunciato la chiusura dell’impianto di Opelika, in Alabama, dove attualmente lavorano più di mille persone.

La decisione di chiudere l’impianto, ha spiegato l’azienda, appare come inevitabile. La crisi mondiale e le ingenti difficoltà riscontrate da quelle che rappresentano le aziende automobilistiche leader nell’economia americana ha determinato un calo della domanda senza alcun precedente.

In Giappone crollano le vendite del 5,8%

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Anche il Giappone, come del resto anche il resto del mondo, sta subendo una forte crisi delle vendite causata sopratutto da una forte riduzione delle esportazioni verso i paesi occidentali.

Il calo è notevole e nell’anno 2008 si è registrata una riduzione delle vendite di ben 5,8 punti percentuali che hanno pesato anche sul livello di disoccupazione sia all’interno dello stato sia nelle fabbriche esternizzate.

L’OCSE rivede le sue previsioni sull’economia italiana

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Poco meno di un mese fà l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) aveva reso noto il suo rapporto “Obiettivo Crescitadal quale emergeva un allarmante divario tra l’Italia e gli altri paesi.

Le previsoni dell’OCSE riferite alla situazione italiana, tuttavia, sono ulteriormente peggiorate. L’organizzazione, infatti, ha reso noto di aver cambiato le sue stime relative all’economia italiana, prevedendo una recessione della durata di tre anni e una crescita a -4,3% per il 2009. Un ulteriore previsione di peggioramento, inoltre, investe i conti pubblici che si vanno a collocare al di fuori dei parametri di Maastricht, con un deficit del 4,7% del Pil a fine 2009 e che potrebbe addirittura arrivare al 6% nel 2010.

Avvio di settimana in rosso per le borse europee

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L’avvio di settimana è senza dubbio negativo per le principali borse europee dove i più colpiti dall’ondata in rosso sono senza dubbio i titoli bancari e assicurativi. Sono calati, in particolare, Barclays (-12,43%), Commerzbank (-11,58%), Lloyds (-8,02%), Credit Agricole (-8,65%), Ubs (-8,44%), Bnp Paribas (7,89%), Ing (-11,98%), Aegon (-8,44%) e Allianz (-7,12%).

Colpiti pesantemente dall’avvio negativo anche i titoli legati al settore auto, soprattutto dopo i timori suscitati dal responso del governo americano in relazione agli aiuti richiesti da Chrysler e General Motors. Nonostante la notizia debba essere letta in chiave positiva per la Fiat il titolo del Lingotto ha registrato un calo del 4,65%.

A Gennaio 2009 calano fatturato e ordinativi industriali

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Continuano le brutte notizie sull’andamento dell’economia italiana in relazione ai primi mesi del 2009. Questa volta tocca al settore industriale che sulla base di un’indagine effettuata dall’Istat ha registrato pesanti perdite durante il mese di Gennaio 2009.

Il fatturato del settore industriale, nel dettaglio, risulta calato del 2,1% rispetto a Dicembre 2008 e del 19,9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. L’Istat, rendendo nota la notizia, ha sottolineato la drammaticità del dato registrato e ha affermato che un simile calo non si registrava dal 1991.

L’Istat annuncia un calo delle esportazioni e delle importazioni

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Continuano le brutte notizie sul fronte econonomico per quanto riguarda i primi risultati del 2009. Questa volta tocca al ai flussi commerciali da e verso l’Unione Europea in relazione ai quali nel mese di Gennaio si è verificato un fortissimo calo rispetto ai dati registrati nello stesso mese dello scorso anno.

L’Istat, nel dettaglio, ha registrato un calo delle esportazioni del 25,8% precisando che si tratta del dato peggiore registrato dal 1986 ad oggi, mentre per quanto riguarda le importazioni il calo è del 24,1%.

Swiss National Bank comprerà tanta valuta estera

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Il dollaro è sceso nella giornata di ieri nei confronti di molte valute e il Dollar Index è rimasto al di sotto del supporto creato dalla trendline rialzista individuata nelle settimana precedenti. Questo potrebbe essere il segnale più importante in questo momento e la conferma che il Usd potrebbe iniziare una fase di ribasso.

I dati attesi per ieri sono stati meno negativi del previsto e le vendite al dettaglio hanno registrato un calo dello 0.1% (contro un calo atteso dello 0.5%). Da segnare che i jobless claims sono stati negativi anche questa settimana e hanno fatto segnare nuovi record.