Asta BTP 30 gennaio 2012

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha disposto per il giorno 30 gennaio 2012, con regolamento 1 febbraio 2012, l’emissione di titoli di Stato.

Viene emessa la prima tranche dei Buoni del tesoro poliennali con decorrenza 1 febbraio 2012, scadenza 1 maggio 2017, tasso d’interesse annuo lordo del 4,75%. L’ammontare nominale dell’emissione va da un minimo di 3.000 milioni di euro a un massimo di 4.000 milioni di euro.

Asta Btp 14 dicembre 2011

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha disposto per il giorno 14 dicembre 2011, con regolamento 16 dicembre 2011, l’emissione della settima tranche dei Buoni del Tesoro Poliennali con decorrenza 15 settembre 2011 e scadenza 15 settembre 2016. Il tasso d’interesse annuo lordo è del 4,75%.

Verrà usato il sistema dell’asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all’interno di un intervallo di emissione che verrà specificato in un nuovo comunicato.

Asta Btp 29 novembre 2011

Nell’ambito delle operazioni di rifinanziamento del debito pubblico italiano, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha disposto per la giornata del 29 novembre, con data di regolamento fissata per l’1 dicembre del 2011, una nuova asta di titoli a lungo termine.

Trattasi, nello specifico, di nuove aste di Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) che intanto sul mercato secondario, e sulla curva a dieci anni, continuano attualmente a far registrare rendimenti annui lordi sul filo del 7%.

Asta Btp 14 novembre 2011

Con lo spread sul Bund su nuovi massimi per i titoli di Stato italiani, il Mef, Ministero dell’Economia e delle Finanze, si appresta a collocare sul mercato nuove tranche di Btp, Buoni del Tesoro Poliennali. Il collocamento è stato disposto dal Ministero per lunedì prossimo, 14 novembre del 2011, con data di regolamento fissata per mercoledì 16.

In particolare, in quinta tranche, il Mef collocherà in asta il Btp con decorrenza il 15 settembre del 2011, scadenza il 15 settembre del 2016, codice ISIN IT0004761950, e tasso di interesse annuo lordo facciale al 4,75%.

Emissione Btp 13 ottobre 2011 per massimi 6,5 miliardi

Per giovedì prossimo, 13 ottobre, è stata disposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze una nuova asta di Buoni del Tesoro Poliennali (Btp); il Ministero ne ha dato notizia il 6 ottobre scorso, mentre nella serata di ieri, come di consueto, ha poi comunicato l’ammontare minimo e massimo dei titoli oggetto del nuovo collocamento.

In particolare, per quel che riguarda i Btp in corso di emissione, il Mef giovedì prossimo, per un ammontare pari a minimo 2,5 miliardi di euro, e massimo 3,5 miliardi di euro, collocherà in asta, in terza tranche, i Buoni del Tesoro Poliennali con decorrenza 15 settembre del 2011, scadenza 15 settembre del 2016, e codice ISIN IT0004761950.

Asta BTP 13 ottobre 2011

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze tramite un Comunicato Stampa ha annunciato che il giorno 13 ottobre 2011 offrirà all’asta, con regolamento 17 ottobre 2011, la terza tranche di Buoni del Tesoro Poliennali con decorrenza 15 settembre 2011 e scadenza 15 settembre 2016.

Il tasso d’interesse annuo lordo per questi BTP è del 4,75%. Sarà usato il sistema dell’asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all’interno di un intervallo di emissione che verrà reso noto tramite un nuovo comunicato stampa.

Asta Btp€i decennali 28 settembre 2011

Oltre all’asta di Bot semestrali e Ctz, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha disposto per il 28 settembre 2011, con regolamento 30 settembre 2011, l’emissione di BTP€i (Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’Inflazione dell’Area Euro) decennali.

La decorrenza è 15 marzo 2008 (ventesima tranche), la scadenza 15 settembre 2019, il tasso d’interesse reale è del 2,35% annuo, pagabile semestralmente. L’emissione ha un ammontare nominale minimo di 500 milioni di euro e un massimo di 750 milioni. L’ISIN è IT0004380546.

Spread Btp-Bund ancora in rialzo a 332 punti

Quella di oggi pare sarà un’altra giornata nera sia per la Borsa che per l’andamento dei titoli di Stato, con il listino milanese che continua ad essere nel mirino della speculazione e lo spread tra Btp e Bund che segna l’ennesimo record a 332 punti. La differenza di rendimento tra i due titoli ha registrato quindi un rialzo di 26 punti base rispetto a ieri, mentre il tasso di rendimento è salito di 22 punti base a un nuovo massimo del 5,92%.

A Piazza Affari, invece, l’indice Ftse Mib segna una perdita del 4% a 17.562 punti, tornando così ai livelli di 2 anni fa, mentre l’All Share registra una flessione del 3,77%.

Rendimenti più elevati di Btp e Bot

La situzione economica incerta e la crisi del debito pubblico hanno portato gli investitori ad avere un approccio diverso nei confronti dei vari strumenti finanziari. Il consiglio degli esperti, in ogni caso, è quello di diversificare il proprio portafoglio di investimenti, in una fase incerta come quella attuale non è assolutamente consigliabile affidare il proprio budegt ad un unica alternativa, tralasciando le restanti opportunità offerte dal mercato.

Il consiglio degli esperti appare ancora più fondato soprattutto se inquadrato nell’ottica della situazione attuale, caratterizzata da rendimenti piuttosto bassi e da tassi di interesse al minimo storico, circostanza che rende i titoli di Stato decisamente meno appetibili.

Non vendere i Btp, questo il consiglio degli esperti

La scorsa settimana, contestualmente al calo della moneta unica europea nei confronti del dollaro, il Btp decennale ha raggiunto il minimo degli ultimi sei anni, raggiungendo al contempo il massimo livello differenziale con il Bund tedesco.

Alla luce di ciò, dunque, è evidente che i due fenomeni sono collegati, a fronte dell’instabilità dell’euro e dei mercati europei, quindi, i risparmiatori sono piuttosto preoccupati e indecisi se vendere o meno le obbligazioni del Tesoro italiano.

Buoni fruttiferi postali come alternativa ai titoli di Stato

I buoni fruttiferi postali, nelle numerose varianti disponibili, sono una delle forme di investimento più semplici e più utilizzate, il loro punto di forza è senza dubbio la sicurezza dal momento che sono garantiti dallo Stato e prevedono in ogni caso la restituzione del capitale inizialmente investito, senza considerare che sono accessibili a chiunque per via della semplicità di sottoscrizione e della possibilità di investire anche piccolissime somme di denaro, i tagli partono infatti da 50 euro.

Tutto questo però a scapito dei rendimenti, considerati i più bassi se paragonati a quelli di altre forme di investimento a reddito fisso.

Investire in Bot potrebbe essere la scelta migliore quest’autunno

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I mesi che stanno per arrivare non saranno dei più facili per chi è solito investire i propri soldi in titoli quantomeno che rendano qualcosa e abbastanza sicuri. Infatti come abbiamo letto ormai da tempo, la ripresa economica sarà lenta e fragile, e questo di sicuro non aiuta i piccoli investitori privati nei loro interessi.

Ed è proprio a causa di questo che anche gli esperti del settore sono molto restii e consigliano piuttosto di investire in Bot, ovviamente prendendosi tutte le dovute precauzioni del caso.