
La compagnia aerea britannica torna all’utile dopo due anni, l’ultima volta era l’agosto del 2008, proprio poco prima del fallimento di Lehman Brothers, che ha segnato l’inizio della crisi economica.
La compagnia aerea britannica torna all’utile dopo due anni, l’ultima volta era l’agosto del 2008, proprio poco prima del fallimento di Lehman Brothers, che ha segnato l’inizio della crisi economica.
La fusione dei due colossi dei cieli, due delle principali compagnie aeree a livello internazionale, porterà alla creazione di quella che sarà la seconda compagnia aerea in Europa per numero di chilometri percorso.
Si tratta della peggiore perdita registrata dalla compagnia aerea britannica dal 1987 ad oggi, nonostante questo il risultato finale è migliore rispetto alle attese degli analisti, che avevano invece ipotizzato un rosso di 470 milioni. In calo anche il fatturato che ha registrato una flessione dell’11% a 7,99 miliardi di sterline.
La nuova entità sarà per il 55% di British Airways e per la restante parte di Iberia, avrà la sua sede operativa a Londra. Il presidente sarà Antonio Vazquez, l’attuale presidente di Iberia, mentre l’amministratore delegato sarà Willie Walsh, Ceo di British Airways.
Sempre secondo le indiscrezioni la nuova entità che nascerà dalla fusione prenderà il nome di International Airlines Group e sarà guidata dall’attuale presidente di Iberia Antonio Vazquez mentre l’amministratore delegato sarà Willie Walsh, Ceo di British Airways.
L’ok alla fusione è arrivato ieri in serata quando al termine delle rispettive riunioni i due consigli di amministrazione hanno dato il via libera all’operazione da cui nascerà una nuova compagnia aerea che in Europa andrà a collocarsi al terzo posto per grandezza dopo Air France e Lufthansa.
In ogni caso la fusione tra le due compagnie non è ancora certa, a confermarlo è stato un portavoce di British Airways che nel corso di un’intervista ha smentito le voci che parlavano di un accordo concluso tra le due compagnie e ha affermato che ad oggi non è stata presa alcuna decisione, la questione è ancora da esaminare, è possibile anche che si decida di non procedere alla fusione.
Gli effetti della crisi economica continuano quindi a farsi sentire nel settore del trasporto aereo, forse uno dei più colpiti, basti pensare che dall’inizio del 2008 ad oggi la maggior parte delle compagnie aeree low cost sono fallite o sono state acquisite da altre compagnie più grandi.
Parliamo non solo delle compagnie aeree low cost ma anche di compagnie piuttosto importanti, proprio come la British Airways che ha chiuso il secondo trimestre del 2009 con una perdita di 148 milioni di sterline, un duro colpo per la compagnia inglese che non registrava perdite da ben 22 anni e che nello stesso periodo dello scorso anno aveva registrato un utile di 37 milioni di sterline.
La British Airways, infatti, è tra le compagnie aeree che negli ultimi trimestri hanno subito un forte calo dei profitti e quindi l’aumento di capitale si configura come un operazione praticamente indispensabile al fine di far respirare le casse, che oramai sono quasi a secco. Proprio oggi, infatti, il Gruppo ha annunciato una perdita di 100 milioni di sterline nel secondo trimestre del 2009.
La società britannica non andava così male dal 2003, e pare aver risentito più di alcune altre “colleghe” della crisi finanziaria, che ha falcidiato la domanda per il trasporto aereo di persone.
British Airways ha infatti ceduto oltre il 10% alla LSE, giungendo a toccare i 145 pence, come il 30 marzo 2003.