
Come indicato dalla stessa banca, il contributo di Banca Italease è stato negativo per 20,8 milioni di euro. È calato del 6,6% il margine di interesse, a quota 445,7 milioni.
Come indicato dalla stessa banca, il contributo di Banca Italease è stato negativo per 20,8 milioni di euro. È calato del 6,6% il margine di interesse, a quota 445,7 milioni.
Nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno, in particolare, BP ha registrato un utile netto calcolato ai costi di sostituzione pari a 4,61 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 3,447 miliardi dello stesso periodo del 2009. Se si escludono le poste straordinarie, pari a 250 milioni, l’utile netto si è attestato a 4,36 miliardi, contro i 5,09 miliardi previsti in media dagli analisti.
Secondo quanto deciso Rosneft avrà il 5% di BP mentre BP avrà in cambio il 9,5% di Rosneft.
Con questa operazione la partecipazione di BP in Rosneft sale al 10,8%. In questo accordo sono stati fondamentali gli interventi dei governi britannico e russo, che hanno avuto un ruolo molto importante per portare a termine l’accordo.
Tuttavia la Fondazione non si è voluta sbilanciare sulla quota, facendo sapere che questa sarà decisa solamente quando sarà stato depositato il prospetto informativo cioè quando si conosceranno tutte le condizioni economiche e finanziarie della partecipazione.
La società britannica ha comunicato ufficialmente di aver trovato un accordo per la cessione del 60% nella joint venture Pan American Energy a Bridas Corp. per 7,1 miliardi di dollari in contanti.
Il crollo della piattaforma a largo del Golfo del Messico ha causato danni ambientali senza precedenti, tanto che lo stesso presidente degli Stati Uniti ha definito questo disastro una tragedia paragonabile a quella dell’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelli.
Questa indiscrezione è stata riportata dal Sunday Times, secondo il quale la società britannica starebbe sondando il mercato in cerca di nuovi investitori.
Secondo molto la corsa alle vendite dei titoli Bp è stata troppo affrettata ed esagerata, anche se gli analisti di Unicredit (rating hold con target price a 420 pence), sono d’accordo sul dire che si stanno sottovalutano le implicazioni dell’incidente sul patrimonio di Bp.
I danni derivano anche e soprattutto dal fatto che a distanza di quasi due mesi dal crollo i numerosi tentativi posti in essere dalla compagnia petrolifera per cercare di arginare i danni non hanno dato alcun esito positivo, anzi, la situazione va peggiorando di giorno in giorno.
L’incidente aumenta di giorno in giorno i rischi per il colosso petrolifero sia in termini finanziari che di business, ha poi inevitabilmente contribuito alla decisione di Fitch la decisione del Procuratore Eric Holder. Un processo civile e penale, infatti, potrebbe contribuire ulteriormente a danneggiare il profilo finanziario della compagnia.
La banca sostiene che tra le aziende che operano nel settore petrolifero riuscirà a trarre grandi vantaggi dall’andamento del prezzo del petrolio soprattutto BP, per questo ha deciso di alzare la raccomandazione sul titolo del colosso britannico portandola da neutral e outperform. Al contempo è stato alzato il target sul prezzo da 570 a 685 pound.
Tuttavia il titolo BP ieri in borsa ha chiuso in calo dello 0,95% a quota 5,195 euro per azione, cedendo così momentaneamente l’importante resistenza a 5,25 euro.
La società ha fatto sapere che la produzione di petrolio e di gas è aumentata di oltre il 4% nel 2009 e le proprie riserve sono sempre cresciute da ormai 17 anni consecutivi.
La situazione dei petroliferi in Europa oggi è tutta in salita grazie anche all’uscita del terzo trimestrale di BP (British Petrol) che ha totalizzato, nonostante la forte perdita del fatturato, dei ricavi ben superiore alle aspettative grazie anche al taglio delle imposte portandosi così a chiudere un bilancio con una diminuzione dell’utile netto del 33,7% (5,34 miliardi di dollari contro gli 8 del 2008, le stime erano peggiori).