Asta BOT semestrali 26 ottobre 2011

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha disposto per il giorno 26 ottobre 2011 un’asta di BOT semestrali, con regolamento 31 ottobre 2011. L’ammontare totale dei Bot, con scadenza 30 aprile 2012, è di 8,5 miliardi di euro, la validità è di 182 giorni.

Come ricorda ancora lo stesso Ministero, il 31 ottobre scadono BOT per 8,525 miliardi di euro. Le offerte devono essere presentate entro le ore 11 del 26 ottobre.

Asta BOT annuali 11 ottobre 2011

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato che il Tesoro il prossimo 11 ottobre offrirà all’asta BOT annuali, per un importo di 7 miliardi di euro. La scadenza è fissata al 15 ottobre 2012, quindi la durata sarà di 367 giorni, il regolamento dell’emissione ha data 14 ottobre 2011.

Il MEF inoltre per l’11 ottobre ha disposto anche l’emissione di BOT della durata di 74 giorni per un importo di 2,5 miliardi di euro, con scadenza 27 dicembre 2011 e regolamento 14 ottobre 2011.

Forte incremento dei rendimenti dei titoli di Stato

Le aste di settembre 2011 hanno evidenziato, rispetto a quelle di agosto, un deciso rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato con durata inferiore ai 24 mesi (BOT e CTZ) le cui cause sono individuabili anche e soprattutto della volatilità dei suddetti sui mercati finanziari nonché dallo spread BTP-BUND che, in questi ultimi giorni, ha toccato i massimi livelli mai registrati dall’introduzione dell’euro.

ASTA BTP€i DECENNALI 28 SETTEMBRE 2011

Asta Bot semestrali e Ctz buona domanda

Sono saliti i rendimenti dei titoli di Stato e il costo del finanziamento per il Tesoro italiano però non ha accennato a rallentare la domanda per i bond italiani, nell’asta del Tesoro di ieri, nella quale sono stati piazzati 10,5 miliardi di BoT a 6 mesi e Ctz, con richieste per 17,45 miliardi di euro.

Il rapporto tra domanda e offerta è stato buono, soprattutto considerando i valori delle precedenti aste, ed anche i prezzi hanno tenuto abbastanza bene nonostante la non facile situazione economica generale.

Previsioni 2011 Bot e fondi comuni

Negli ultimi cinque anni coloro che hanno puntato buona parte del proprio portafoglio di investimenti sui Buoni del Tesoro a discapito dei fondi comuni hanno senza dubbio fatto la scelta migliore. Nel periodo compreso tra il 2005 e il 2009, infatti, nonostante i rendimenti abbiano subito un drastico calo, i Bot hanno fruttato ai loro investitori l’11,69% netto contro l’8,38% delle casse comuni italiane.

I Bot vincono anche in relazione alle spese complessive: in cinque anni per diecimila euro chi ha investito sui Bot ha speso il 2,30% mentre chi ha puntato ai fondi ha dovuto sborsare il 6,94%, più del doppio. Per non parlare di chi ha puntato sui Btp, visto che in questo caso le cose sono andate anche meglio: un guadagno del 13,80% per una spesa del 2,92%.

Rendimenti più elevati di Btp e Bot

La situzione economica incerta e la crisi del debito pubblico hanno portato gli investitori ad avere un approccio diverso nei confronti dei vari strumenti finanziari. Il consiglio degli esperti, in ogni caso, è quello di diversificare il proprio portafoglio di investimenti, in una fase incerta come quella attuale non è assolutamente consigliabile affidare il proprio budegt ad un unica alternativa, tralasciando le restanti opportunità offerte dal mercato.

Il consiglio degli esperti appare ancora più fondato soprattutto se inquadrato nell’ottica della situazione attuale, caratterizzata da rendimenti piuttosto bassi e da tassi di interesse al minimo storico, circostanza che rende i titoli di Stato decisamente meno appetibili.

Non vendere i Btp, questo il consiglio degli esperti

La scorsa settimana, contestualmente al calo della moneta unica europea nei confronti del dollaro, il Btp decennale ha raggiunto il minimo degli ultimi sei anni, raggiungendo al contempo il massimo livello differenziale con il Bund tedesco.

Alla luce di ciò, dunque, è evidente che i due fenomeni sono collegati, a fronte dell’instabilità dell’euro e dei mercati europei, quindi, i risparmiatori sono piuttosto preoccupati e indecisi se vendere o meno le obbligazioni del Tesoro italiano.

Bot italiani piazzati 8,5 miliardi di titoli di Stato

Continua ad esserci una forte domanda per i Bot italiani, che attirano sempre gli investitori.

Sono stati collocati già tutti i 3 miliardi di euro a 3 mesi cioè il massimo dell’offerta Bot prevista, e 5,5 miliardi a 12 mesi.

E’ cambiata dunque la strategia rispetto agli scorsi mesi, nei quali l’offerta è stata sempre minore ai rimborsi.

Buoni fruttiferi postali come alternativa ai titoli di Stato

I buoni fruttiferi postali, nelle numerose varianti disponibili, sono una delle forme di investimento più semplici e più utilizzate, il loro punto di forza è senza dubbio la sicurezza dal momento che sono garantiti dallo Stato e prevedono in ogni caso la restituzione del capitale inizialmente investito, senza considerare che sono accessibili a chiunque per via della semplicità di sottoscrizione e della possibilità di investire anche piccolissime somme di denaro, i tagli partono infatti da 50 euro.

Tutto questo però a scapito dei rendimenti, considerati i più bassi se paragonati a quelli di altre forme di investimento a reddito fisso.

Investire in liquidità

soldi

Gli esperti sono concordi nel ritenere che per ogni risparmiatore è importante avere nel proprio portafoglio una componente “liquida”, in altre parole è necessario che una parte dei propri risparmi venga investita in impieghi di brevissimo tempo che garantiscono la pronta disponibilità del denaro, questo consente infatti di far fronte a necessità impreviste e di cogliere al volo opportunità di investimenti più remunerativi.

In ogni caso non si può non tener conto del fatto che investire in liquidità è piuttosto costoso, la remunerazione degli impieghi a breve termine è infatti sempre molto bassa, si stima infatti che questo tipo di impiego del denaro renda circa il 2% in meno rispetto ad altri tipi di investimenti più complessi e rischiosi.

Rendimenti dei conti deposito a breve e lungo termine

investire nei corporate

Come abbiamo detto investire nei Bot al momento è veramente poco producente e questo è dovuto al fatto che il costo del denaro è ai minimi storici operazione voluta dalla BCE per limitare al massimo gli effetti della crisi.

Coloro che al momento si trovano con una somma di denaro da investire possono optare per alcune forme di deposito in grado di far fruttare il capitale investito e nel parco finanziario si trovano soluzioni interessanti sia nel breve periodo che nel lungo e molti istituti sono in grado di offrire interessi anticipati sulle somme di deposito vincolati.

Investire in Bot potrebbe essere la scelta migliore quest’autunno

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I mesi che stanno per arrivare non saranno dei più facili per chi è solito investire i propri soldi in titoli quantomeno che rendano qualcosa e abbastanza sicuri. Infatti come abbiamo letto ormai da tempo, la ripresa economica sarà lenta e fragile, e questo di sicuro non aiuta i piccoli investitori privati nei loro interessi.

Ed è proprio a causa di questo che anche gli esperti del settore sono molto restii e consigliano piuttosto di investire in Bot, ovviamente prendendosi tutte le dovute precauzioni del caso.