
Secondo la BNP il prezzo del greggio sarà mediamente pari a 95,20 dollari al barile durante il 2009, per poi salire intorno ai 105 dollari nel 2010, che sono comunque molto più bassi dei precedenti 115,80 dollari previsti già per il 2009.
Secondo la BNP il prezzo del greggio sarà mediamente pari a 95,20 dollari al barile durante il 2009, per poi salire intorno ai 105 dollari nel 2010, che sono comunque molto più bassi dei precedenti 115,80 dollari previsti già per il 2009.
Mentre la Federal Reserve, con una mossa a sorpresa, salva l’American International Group (Aig), un gigante assicurativo statunitense, Wall Street ha fatto segnalare degli aumenti sia per il Dow Jones che per il Nasdaq.
Il rapporto sui fondi d’investimento e quindi sul risparmio gestito viene rilasciato ogni anno da Mediobanca e da questo si evince che il comportamento dei risparmiatori italiani lascia molto a che pensare sul futuro dei fondi.
Per il mercato italiano in particolare, non si prevedono nuove quotazioni per tutto il 2008. Quest’anno, fino ad ora, siamo a quota 5, addirittura inferiore rispetto al 2002. Una delle prossime società a candidarsi, la Ansaldo Energia, dovrà probabilmente aspettare l’inizio del 2009.
Supporti e resistenze si alternano.
Infatti, quando una resistenza viene superata, tale livello di prezzo diventa a sua volta un supporto.
Al contrario, quando un supporto viene perforato si ha la formazione di una nuova resistenza.
Nella seduta di ieri ha perso oltre 4 dollari al barile, a causa del timore che l’uragano possa causare ingenti danni agli impianti petroliferi. Attualmente, Gustav ha portato già alla chiusura di ben nove impianti petroliferi.
Oltre al petrolio, sono in forte discesa anche i futures sul gas, che perdono quasi il 7%.
Una trendline viene violata o, più comunemente, perforata quando il trend si “esaurisce”.
Un trend viene considerato esaurito quando i prezzi scendono al di sotto della trendline in caso di trend rialzista oppure quando i prezzi salgono al di sopra della trendline in caso di trend ribassista.
Il primo rischio è legato ai tassi di interesse. Se, infatti, il tasso di interesse scende, il prezzo delle obbligazioni, solitamente, sale.
Al contrario, se il tasso di interesse sale, il prezzo dei titoli obbligazionari scende.
Quello che bisogna sapere è come poter sfruttare, a proprio vantaggio, le notizie economiche che vengono rese pubbliche, sulla stregua dei maggiori traders.
Per prima cosa occorre focalizzarsi solo su determinate valute, magari quelle più importanti: dollaro americano, EURO, sterlina inglese, yen giapponese, franco svizzero, dollaro canadese, dollaro australiano e dollaro neozelandese.
Alcuni dei vantaggi di essere quotati in borsa sono:
accesso al credito in maniera più semplice, veloce e meno onerosa rispetto alle altre aziende;
la possibilità di creare uno strumento finanziario, le azioni, che possono essere utilizzate anche come metodo di pagamento o date come merce di scambio in caso di fusioni o di acquisizioni.
Il rettangolo dato dal range del prezzo di apertura e del prezzo di chiusura, sia esso di valore positivo (bianco) o negativo (nero), è chiamato Real-Body. Le due linee sottili superiore ed inferiore vengono definite Shadows.
Più in particolare la linea che va dal prezzo di chiusura al prezzo massimo è detta Upper Shadow mentre la linea che va dal prezzo di apertura al prezzo minimo è detta Lower Shadow.
All’interno del mercato finanziario primario vengono trattati quegli strumenti finanziari di nuova emissione, ovvero quegli strumenti che derivano da aumenti di capitale, da un’offerta pubblica iniziale, cioè quella fatta da chi vuole acquistare azioni di una società che intende quotarsi in borsa, dall’emissione di obbligazioni, sia da parte di società privati che nel caso di titoli di stato.
L’acronimo borsistico per questa operazione è IPO, derivante dall’inglese Initial Public Offering.
E’ possibile proporre un’IPO in due modi distinti:
L’LME è stato fondato nel 1877, ma le sue tracce risalgono addirittura a 3 secoli prima, quando nel 1571 fu aperto il Royal Exchange, dove si scambiava il rame. Solamente più tardi, nel 1920, furono aggiunti alle contrattazioni anche piombo e zinco.