Leggero aumento nella situazione finanziaria delle Borse dell’area Asia-Pacifico. Premiato l’ottimismo conseguente ai dati Usa, apparsi assolutamente incoraggianti. Gli investitori, pertanto, sono tornati a ‘farsi sotto’. I mercati cinesi, invece, sono cauti a seguito di una serie di congiunture interne.
Borsa Giapponese
Le borse europee seguono l’andamento negativo del Giappone

A Piazza Affari perdono terreno non solo titoli bancari quali UniCredit (-4,70%), Intesa Sanpaolo (-4,55%), Banco Popolare (-4,47%), Bpm (-3,31%) e Mps (-1,33%) ma anche titoli del settore industriale quali Fiat (-1,69%), Pirelli (-3,60%) e STM (-2,58%) a differenza di Parmalat che, invece, sale dello 0,87%.
Crollano i colossi giapponesi dell’elettronica

Tokyo chiude un anno nero

Hitachi aumenta le previsioni semestrali

Nikkei ha chiuso in ritardo

Le autorità sostengono che, al fine di stabilizzare il mercato, sarebbe utile vietare agli operatori commerciali di vendere azioni che non posseggono o che non hanno ancora avuto in prestito.
Ultimamente lo yen è aumentato di valore rispetto al dollaro ma martedì il suo valore rispetto al dollaro è nuovamente calato, circostanza questa che risulta molto favorevole per gli esportatori.
Tensioni nel mercato finanziario mondiali in crescita

Le azioni in Asia si muovono più velocemente poichè gli investitori sono alla ricerca di affari data la recente vendita a ribasso delle ultime settimane, ma sui mercati permane la poca convinzione che i tre trilioni di dollari del governo siano sufficienti a risolvere la crisi finanziaria.
Tagli dei tassi anche in Asia

Oltre alle istituzioni di Europa e Stati Uniti, infatti, la riduzione dei tassi ha interessato anche le nuove tigri asiatiche, con Hong Kong, Taiwan e Corea del Sud che hanno seguito la decisione della BCE nella annunciata diminuzione, da giorni nell’aria. Il taglio dei tassi è una conseguenza della crisi finanziaria in atto ed è per questo motivo che fino a qualche mese i tassi della banca centrale erano sempre in aumento con il conseguente taglio del credito da parte delle banche anche noto come Credit Crunch.
Toyota perde il primato

La società giapponese, che ha subito dei duri colpi durante le ultime negoziazioni di Borsa a Tokyo, ha dovuto cedere il primato alla concorrente Volkswagen, evidentemente meno colpita dalle influenze negative provocate dall’attuale crisi finanziaria derivante dal collasso dei mutui subprime americani.
Auto, anche Mazda costretta al declino

I titoli societari hanno di conseguenza lasciato sul terreno della Borsa il 12%, per un calo che è rappresentativo del peggior passo indietro da quel purtroppo noto settembre 2001.
Bufera nell’economia giapponese

Le cause delle dimissioni sono da ricercare nella crisi che l’economia giapponese sta attraversando in questo periodo e nell’incapacità , delle massime cariche del paese, di eseguire delle riforme strutturali di cui il paese ha attualmente estremo bisogno.
Giappone: incremento economico

Con questo piano economico, il governo del Sol Levante spera di venir incontro alla propria popolazione per far fronte all’aumento incessante dei prezzi.
Il programma appena annunciato prevede 2 trillioni di yen di spesa pubblica e i restanti 9 andranno ad aiutare le imprese locali con prestiti mirati.
Giappone, esportazioni in crescita

Giappone: tassi invariati!

Se quanto preventivato dovesse divenire realtà , il governatore Masaaki Shirakawa lascerà il livello dei tassi allo 0,5%, e anche se la decisione ufficiale sarà presa non prima del 19 agosto, tutto sembra far propendere verso questo tipo di scelta, che in Giappone pare dividere parte degli analisti.