Quotazioni petrolio non giustificano prezzi benzina

La benzina al litro, oramai da parecchi giorni, è scesa ampiamente sotto la soglia dei 2 euro al litro, prezzo mostruoso e spesso insostenibile per tanti automobilisti. Ma nonostante tutto gli attuali prezzi della benzina alla pompa sono elevati se si considerano le quotazioni del greggio ed il cambio euro/dollaro.

A farlo presente è stata la Federconsumatori nel precisare come, in base ai propri calcoli, sul prezzo al litro della benzina alla pompa ci siano ancora ben 12 centesimi di euro di troppo. Questa sorta di sovrapprezzo pesa come un macigno sulle tasche delle famiglie visto che, ha altresì ricordato l’Associazione dei Consumatori con un comunicato ufficiale, dal 2008 ad oggi le famiglie italiane hanno perso mediamente il 13,2% del loro potere d’acquisto.

Consumi petrolio settembre 2012

Nello scorso mese di settembre del 2012 in Italia i consumi petroliferi anno su anno sono scesi del 14,8% a 5,3 milioni di tonnellate rispetto al mese di settembre del 2011. A rilevarlo è stata l’UP – Unione Petrolifera, nel precisare come nel mese per i prodotti auto-trazione ci sia stata una contrazione anno su anno del 18,2% per la benzina, e del 15,6% per il gasolio.

La crisi quindi picchia duro sui consumi petroliferi in Italia anche in ragione dell’aumento dei prezzi alla pompa unitamente al calo medio dei redditi familiari. Il dato combinato, benzina più gasolio, indica che nello scorso mese di settembre c’è stata una contrazione anno su anno del 16,3%, corrispondente a ben 492 mila tonnellate in meno di carburanti rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Economia italiana penalizzata dal costo carburanti

Un salasso annuo pari a ben 378 euro pro capite per fare il pieno. Sono questi i maggiori costi a famiglia ad agosto 2012 rispetto ai prezzi rilevati un anno fa per la benzina e per il gasolio. A fornire questa stima è stata la Federconsumatori che, di conseguenza, si aspetta ancora ripercussioni negative per le tasche delle famiglie e per l’economia italiana a causa dell’elevato costo dei carburanti.

Questo perché s’è perso troppo tempo nel mettere a punto misure tali da rendere da un lato più moderna la filiera della distribuzione, e dall’altro per controllare gli effetti legati alla speculazione sui prezzi dei carburanti.

Consumi petroliferi italiani in calo

Nello scorso mese di dicembre del 2011 in Italia i consumi petroliferi anno su anno sono scesi del 7,4% a 6 milioni di tonnellate circa rispetto al mese di dicembre del 2010. A rilevarlo è stata l’UP – Unione Petrolifera, nel precisare come nel mese per i prodotti per autotrazione ci sia stata una contrazione anno su anno del 9,5% per la benzina, e del 2,7% per il gasolio.

Bene invece il Gpl cresciuto nel mese, e sempre anno su anno, del 6,7% a fronte però di una netta diminuzione, pari a -8,3%, per la domanda di lubrificanti. I dati di dicembre del 2011 permettono così di fare il punto sull’intero 2011 per i consumi petroliferi in Italia, caratterizzati da un calo anno su anno del 2,5% a 71,9 milioni di tonnellate circa; e se la flessione del gasolio nel 2011 è circoscritta allo 0,8%, per la benzina si è scesi del 6% che corrispondono a poco più di -600 mila tonnellate.

Benzina, prezzo e legame col petrolio

La benzina è una miscela di idrocarburi leggeri, che vengono ricavati dalla distillazione del petrolio. La tecnica di produzione più usata è quella della distillazione diretta, dalla quale nasce la benzina primaria.

Il petrolio viene distillato ad una temperatura variabile in torri di frazionamento: dalla parte alta della torre escono gli idrocarburi leggeri, come appunto la benzina, mentre dalla più bassa i più pesanti, come il bitume.