prezzo della benzina a gennaio 2025

Impennata per il prezzo della benzina a gennaio 2025, ora c’è preoccupazione

C’è preozzupazione, oggi, sul prezzo della benzina a gennaio 2025. Situazione carburanti alquanto preoccupante per il nostro Paese e non solo. A causa dell’aumento dei prezzi del petrolio, diverse compagnie hanno annunciato rialzi. Le varie associazioni dei consumatori sono però convinti che si stia speculando su tale situazione ed hanno chiesto l’intervento del Garante per la sorveglianza dei prezzi.

prezzo della benzina a gennaio 2025
prezzo della benzina a gennaio 2025

Economia italiana al palo con tassazione eccessiva

Nel 2012 in Italia c’è stata la caduta del prodotto interno lordo nazionale (Pil) a causa della congiuntura macroeconomica avversa, ed anche per l’elevata pressione fiscale. Ed il 2013 non promette allo stesso modo niente di buono proprio a causa dell’eccessiva tassazione sui beni di prima necessità e, comunque, di quelli che sono di largo consumo.

E’ il caso dei carburanti il cui gettito per l’Erario, nello scorso mese di gennaio del 2013, è sceso del 5,2% anno su anno in accordo con quanto è stato rilevato dal Centro Studi Promotor. Secondo il Codacons, Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori, la decisione di aumentare a dismisura le accise sui carburanti si sta rivelando una scelta palesemente sbagliata visto che le entrate statali stanno scendendo.

Prezzi carburanti pompe bianche secondo indagine Antitrust

C’è ancora molto da fare nel settore dei carburanti per quel che riguarda la rete di distribuzione, ma nel complesso l’assetto oligopolistico nel nostro Paese si sta incrinando. E’ questa, in estrema sintesi, la posizione dell’AGCM, Autorità Garante per la Concorrenza ed il mercato, che ha condotto un’indagine sui prezzi praticati dai distributori di carburante “alternativi” a quelli con il marchio della compagnia petrolifera.

Stiamo parlando nel dettaglio dei distributori presso la GDO, la Grande Distribuzione Organizzata, e quelli “senza marchio”, quindi indipendenti, definiti come pompe bianche. Ebbene, l’Antitrust su oltre duemila distributori di questi tipo ha rilevato prezzi al litro per il carburante più bassi fino a ben 13 centesimi rispetto alle pompe con il brand delle compagnie petrolifere.

Sciopero benzinai 12-14 dicembre 2012 per riduzione accise

Salvo revoche o differimenti, dal 12 al 14 dicembre del 2012 in Italia le pompe di distribuzione del carburante resteranno chiuse. Questo che dopo in data odierna, mercoledì 21 novembre del 2012, in maniera unitaria la Figisc/Anisa Confcommercio, la Fegica Cisl e la Faib Confesercenti hanno proclamato una serrata definita come un atto non più rimandabile.

Questo perché le Associazioni di categoria dei benzinai lamentano il fatto che tutte le promesse sono state disattese. Nel dettaglio, Figisc/Anisa Confcommercio, la Fegica Cisl e la Faib Confesercenti lamentano il mancato accordo sui rinnovi con le compagnie petrolifere a fronte di consumi di carburante che sono in calo non solo a causa della crisi, ma anche in ragione di prezzi alti e, tra l’altro, zavorrati dalle accise.

Petrolio a cento dollari grazie alla speculazione

Nonostante la fase di rallentamento del ciclo economico e finanziario a livello globale il petrolio è tornato sui massimi dello scorso mese di maggio del 2012, sopra la soglia psicologica dei 100 dollari al barile. Come mai? Ebbene, secondo la Federconsumatori trattasi di un andamento dei prezzi scandaloso per il petrolio ed in generale per le materie prime. Per evitare che a fronte dell’economia in contrazione i prezzi delle materie prime crescano occorre mettere a punto controlli efficienti sui flussi finanziari.

Questo affinché le risorse pubbliche messe sul piatto dalle istituzioni per il sostegno all’economia non vengano poi utilizzate per mere speculazioni. Intanto l’aumento dei prezzi del petrolio sui mercati delle materie prime ha già fatto scattare l’ennesima stangata sui carburanti, benzina e diesel, con l’Associazione dei consumatori che in merito stima ricadute annue pari in media a ben 768 euro a famiglia considerando solo i primi nove mesi del corrente anno.

Eni e Codacons insieme per sconti benzina

Eni e Codacons insieme e d’intesa, almeno per questa volta, sulle promozioni del weekend che permettono di risparmiare sul pieno di carburante. L’Associazione dei consumatori e degli utenti ha infatti reso noto che dinanzi al Tribunale di Lanciano è stato respinto un ricorso contro la campagna promozionale “Riparti con Eni” che, quindi, potrà continuare fino al 2 settembre del 2012.

Il Codacons però alla società del cane a sei zampe chiede di più, ed in particolare di prorogare la promozione anche dopo il 2 settembre prossimo, e di evitare ogni aumento ingiustificato dei prezzi dei carburanti nei giorni feriali al fine di recuperare dagli sconti applicati il sabato e la domenica.

Economia italiana penalizzata dal costo carburanti

Un salasso annuo pari a ben 378 euro pro capite per fare il pieno. Sono questi i maggiori costi a famiglia ad agosto 2012 rispetto ai prezzi rilevati un anno fa per la benzina e per il gasolio. A fornire questa stima è stata la Federconsumatori che, di conseguenza, si aspetta ancora ripercussioni negative per le tasche delle famiglie e per l’economia italiana a causa dell’elevato costo dei carburanti.

Questo perché s’è perso troppo tempo nel mettere a punto misure tali da rendere da un lato più moderna la filiera della distribuzione, e dall’altro per controllare gli effetti legati alla speculazione sui prezzi dei carburanti.

Benzina, prezzo e legame col petrolio

La benzina è una miscela di idrocarburi leggeri, che vengono ricavati dalla distillazione del petrolio. La tecnica di produzione più usata è quella della distillazione diretta, dalla quale nasce la benzina primaria.

Il petrolio viene distillato ad una temperatura variabile in torri di frazionamento: dalla parte alta della torre escono gli idrocarburi leggeri, come appunto la benzina, mentre dalla più bassa i più pesanti, come il bitume.

Nuovi rialzi prezzo carburanti

Arrivano ancora cattive notizie sul fronte carburanti, infatti dal primo monitoraggio della settimana di quotidianoenergia.it, emerge che praticamente tutte le compagnie hanno modificato al rialzo i prezzi di benzina e diesel.

Nello specifico, Erg ha alzato il prezzo di 0,5 centesimi per entrambi i carburanti, portando così il prezzo della benzina a quota 1,423 euro per litro e quello del diesel a 1,264 euro per litro.

Torna a salire il prezzo della benzina

benzina

Dopo un periodo di calma apparente che durava dal 24 Luglio è salito di nuovo il prezzo del carburante, guarda caso proprio in concomitanza con le partenze degli italiane per le vacanze estive.

A seguito delle quotazioni del petrolio sul mercato internazionale, che nel corso della giornata di ieri ha addirittura superato i 75 dollari al barile, il prezzo della benzina è salito di 7 centesimi rispetto alla metà di luglio raggiungendo quota 1,34 euro, mentre il gasolio è tornato sopra 1,16 euro.

Quanto incide il rialzo del petrolio sui consumatori

benzina_01

In concomitanza con i primi esodi estivi verso le zone di villeggiatura, arrivano inesorabili anche gli aumenti dei prezzi alle stazioni di rifornimento. La benzina è tornata sopra la soglia degli 1,3 euro, dopo 2 settimane di apparente tranquillità.

L’Agip ha alzato il prezzo sia di benzina che di gasolio di 2 centesimi al litro, che ora rispettivamente hanno prezzi consigliati di 1,320 euro e 1,137 euro. Addirittura Tamoil propone il diesel ad un prezzo superiore agli 1,12 euro. E nei prossimi giorni anche tutte le altre compagnie seguiranno la strada tracciata da Agip.

Prezzi petrolio in caduta libera

barile-petrolio

Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha diramato i dati relativi alle scorte di greggio nella settimana conclusasi il 3 luglio, che hanno fatto segnare un calo di 2,9 milioni rispetto alla settimana precedente, facendo registrare 347,3 milioni di barili.

Invece le scorte di benzina hanno subito un leggero aumento, sono risultate pari a 213,1 milioni di barili, ossia un aumento di 1,9 milioni rispetto ad una settimana prima, le scorte di carburante distillato sono 158,7 milioni, +3,7 milioni.

Inflazione in calo a Gennaio

soldi

L’Istat ha confermato la sua precedente previsione comunicando che l’inflazione a Gennaio 2009 è calata all’1,6%, rispetto al 2,2% di Dicembre 2008. Considerando il dato su base mensile, quindi, risulta un calo dei prezzi dello 0,1%.

Il calo, ha spiegato l’Istat, riguarda beni alimentari, tabacchi, giornali e soprattutto il carburante. Il prezzo della benzina, infatti, ha registrato una flessione dell’1,9% e, quindi, un calo del 18,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un ulteriore calo, inoltre, è stato registrato per quanto riguarda il gasolio il cui prezzo è calato del 17,6% rispetto a Gennaio 2008.

Benzina: A natale prezzi in discesa

prezzo del petrolio in discesa

Durante questa grande crisi che sta colpendo l’Italia finalmente arriva una buona notizia per i viaggiatori.

Quest’anno gli automobilisti in viaggio per le vacanze di Natale troveranno un bellissimo regalo ai distributori di benzina: il pieno costerà 13 euro in meno rispetto alle festività del 2007.