Mps report di Barclays

Secondo un report pubblicato da Barclays, Mps potrà beneficiare in maniera particolare del nuovo trattamento fiscale sulle DTA con un deficit di capitale meno ampio rispetto ai concorrenti. La banca britannica ha confermato sull’istituto di credito italiano rating buy ed ha alzato il target price da 1,1 a 1,2 euro per azione.

La domanda che si pone Barclays è se Mps debba realmente ricorrere all’aumento di capitale per rimborsare i 1,9 miliardi di Tremonti Bond e rafforzare il proprio patrimonio.

Bilancio Barclays gennaio dicembre 2010

Barclays ha comunicato di aver archiviato il 2010 con un utile prima delle tasse in crescita del 32% a 6,1 miliardi di sterline, un risultato superiore ai 5,7 miliardi di sterline previsti in media dagli analisti. A contribuire in maniera positiva sul risultato è stato il forte calo delle perdite sui crediti registrato nel corso dello scorso anno, in particolare le svalutazioni hanno registrato un calo del 39% a 5,67 miliardi.

Nel periodo compreso tra gennaio e dicembre 2010 i ricavi sono cresciuti dell’8% a 31,4 miliardi mentre il Core Tier 1 si è attestato al 10,8% contro il 10,0% del 2009. A fronte dei risultati realizzati nel 2010, Barclays ha annunciato un aumento del dividendo da 2,5 a 5,5 pounds per azione.

Trimestrale Barclays luglio settembre 2010

Barclays, la più grande fornitrice mondiale di servizi finanziari, e seconda banca del Regno Unito, ha annunciato di aver chiuso il terzo trimestre dell’anno con un utile prima delle tasse pari a 327 milioni di sterline, in calo addirittura del 76%.

Secondo gli analisti ad aver influito in maniera così pesante sui conti dell’istituto bancario inglese in questo periodo è stata la scarsa prestazione della divisione dell’investment banking.

Titolo Eni in calo dopo bocciatura Barclays

Alla vigilia della presentazione dei dati trimestrali, il titolo Eni a Piazza Affari continua a perdere quota soprattutto per via del downgrade deciso da Barclays, che stamane ha tagliato il rating su Eni, portandolo da “overweight” ad “underweight”, e il target sul prezzo da 25,50 a 18,50 euro.

A spingere la banca d’affari a bocciare il titolo del colosso energetico è soprattutto la convinzione che la divisione Gas & Power inciderà negativamente sia sui risultati trimestrali che sul titolo dell’impresa energetica italiana. Barclays, inoltre, ha spiegato che la profittabilità del business del gas nell’ultimo periodo è diventata meno prevedibile rispetto alle previsioni dello stesso management di Eni.

Stress test banche europee allarme del WSJ

Il Wall Street Journal apre il proprio sito web con una considerazione sugli stress test effettuati su 91 banche europee.

Secondo il WSJ gli stress test hanno minimizzato i rischi di esposizione al debito sovrano, sottovalutando l’ammontare dei titoli di stato potenzialmente rischiosi detenuti nel portafoglio di alcune banche.

Titolo Barclays bocciato da UBS

UBS ha tagliato oggi il suo rating su Barclays portandolo da “buy” a “neutral” e il target sul prezzo da 380 a 348 pence. A spingere la banca d’affari a rivedere al ribasso la sua raccomandazione sul titolo della rivale britannica sono stati soprattutto i risultati semestrali pubblicati ieri e che pare abbiano deluso quelle che erano le attese di UBS.

UBS, in particolare, ha evidenziato che nei primi sei mesi dell’anno i costi di Barclays sono saliti mentre i ricavi hanno registrato un calo che ha riguardato quasi tutte le principali divisioni, eccetto l’Africa e la gestione del risparmio.

Primo bilancio semestrale Barclays 2010

Barclays ha chiuso il primo semestre 2010 con un utile netto in crescita del 29% a di 2,43 miliardi di sterline. L’utile ante imposte, in particolare, è stato di 3,95 miliardi di sterline, superiore alle attese degli analisti che avevano invece previsto un utile prima delle tasse pari a 3,4 miliardi.

In quest’ultimo dato, in particolare, sono inclusi 851 milioni di plusvalenze per rivalutazione dei crediti, mentre gli oneri da svalutazione hanno registrato un calo del 32% a 3,08 miliardi, nonostante siano state registrate delle pesati perdite sugli impieghi in Spagna. Nel primo semestre, inoltre, gli accantonamenti complessivi sono stati pari al 37% dei ricavi, contro il 38% dello scorso anno.

Trimestrale Barclays gennaio marzo 2010

Continua imperterrita la crescita di Barclays che dopo aver chiuso il 2009 con un utile superiore alle attese degli esperti, pur senza aver ricevuto alcun aiuto, ha registrato nel primo trimestre dell’anno un utile in crescita del 29% a 1,07 miliardi di sterline.

Questa volta però la performance del colosso bancario ha deluso le attese degli analisti che avevano previsto un utile di 1,20 miliardi di sterline, probabilmente motivati dal risultato soprendente realizzato da Barclays nel corso dello scorso anno.

Barclays cerca acquirenti per Liverpool Football Club

La proprietà del Liverpool Footbal Club, che non se la passa per niente bene nemmeno dal punto di vista sportivo, sta cercando nuovi acquirenti per la vendita del club, un tema su cui si discute praticamente da sempre, fin già dall’arrivo dei nuovi proprietari americani, avvenuto circa tre anni fa.

La società Liverpool sta pensando al da farsi ed una delle opzioni più percorribili sembra quella di incaricare Barclays Capital per la ricerca di nuovi possibili acquirenti.

Bilancio Barclays 2009

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Barclays ha chiuso il 2009 utile netto di 9,39 miliardi di sterline, un risultato questo che è addirittura superiore alle previsioni degli analisti che al contrario avevano previsto per la banca un utile netto pari a 8,78 miliardi di sterline.

L’utile pretasse è stato di 11,6 miliardi di sterline, in aumento del 92% rispetto allo scorso anno e leggermente superiore anche alle previsioni degli esperti che avevano invece previsto un utile ante imposte pari a 11,2 miliardi. Il core tier 1 ratio è migliorato da anno ad anno dal 5,6% al 10%.

La febbre dei bond continua anche nel 2010

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Rientra tra gli effetti della crisi che ha colpito l’intera economia mondiale anche la difficoltà di ottenere finanziamenti da parte delle imprese, le banche si sono infatti mostrate sempre più restie a concedere prestiti e questo ha indotto numerose aziende a cercare una via d’uscita attraverso l’emissione di bond.

Nel 2009 in questo senso c’è stato un vero e proprio boom, basti pensare che solo in Italia nel corso dell’anno appena concluso è stato registrato un record storico che ha toccato quota 34 miliardi di bond.

Barclays limita i piani di espansione

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Il nuovo amministratore globale Anthony Jenkins del colosso bancario inglese Barclays ha fatto sapere di aver limitato i piani di espansione della banca nel resto del mondo.

Anthony Jenkins ha sottolineato che Barclays opera in 50 paesi come Zimbabwe, Ruanda, Ghana, Lussemburgo, Singapore e Seychelles, ma che in futuro saranno probabili tagli e addirittura chiusura di alcune filiali in giro per il mondo.

Blackrock investimenti per 8,9 miliardi a Piazza Affari

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Blackrock è il primo gestore di patrimoni al mondo, e dopo la recente acquisizione delle attività di gestione del risparmio della banca inglese Barclays (ufficializzata il primo dicembre scorso), la società americana ha rinforzato la propria posizione in moltissime aziende italiane quotate a Piazza Affari, rendendo ancora più forte la propria posizione in molte di queste, dove risulta essere addirittura il maggior socio tra i privati.

Per riassumere, dopo questo intervento comunicato ovviamente alla Consob, a Blackrock sono riconducibili 8,9 miliardi di euro di blue chip italiane.

Trimestrale Barclays luglio – settembre 2009

Barclays

E’ periodo di trimestrali e anche le banche inglesi rilasciano i propri dati degli ultimi tre mesi; una delle banche che meglio ha reagito alla crisi economica è senza dubbio la Barclays.

Nello scorso trimestre Barclays ha registrato un calo dell’utile pretasse da 2,84 a 1,56 miliardi di sterline.

In questi ultimi tre mesi sono aumentati gli oneri per svalutazioni e per accantonamenti, passando da 862 milioni a 1,4 miliardi dello stesso periodo del 2008. Si è registrato un incremento anche del reddito operativo, passato da 6,88 a 8,68 miliardi.