Banche sotto accusa: le multe per le operazioni di trading ambigue

Operazioni di trading ambigue e progetti di austerity per affrontare un mercato finanziario sempre più volatile. Non si fermano i problemi per le banche, che di sicuro molte volte danno l’impressione di infilarsi da sole in vicoli ciechi, i quali costringono l’autorità a intervenire con maggior vigore per far rispettare i principi della trasparenza e della sicurezza del mercato finanziario: come se la crisi finanziaria e i suoi eccessi fossero già diventati un ricordo lontano.

Trimestrale Banca Finnat gennaio marzo 2012

Margine di interesse e margine di intermediazione in crescita, rispettivamente, del 47,6% e del 6,2% a fronte di costi operativi trimestrali in contrazione anno su anno del 3%, ed un utile netto consolidato che è rimasto stabile a 1,34 milioni di euro.

E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia del primo trimestre del 2012 di Banca Finnat, Istituto quotato in Borsa a Piazza Affari e specializzato nell’asset management e nei servizi fiduciari. Alla fine del trimestre, inoltre, il patrimonio netto consolidato di Banca Finnat si è attestato a 173,72 milioni di euro a fronte di un Tier 1 Capital Ratio al 30,7%.

Banche americane in piena austerity

Se la tempesta sull’euro e sull’azionario nel Vecchio Continente non dovesse finire in tempi brevi, è probabile che tra non molto molte banche europee, volenti o nolenti, dovranno annunciare nuove e massicce ricapitalizzazioni al fine di rafforzare la propria posizione patrimoniale.

Ma neanche in America le cose comunque vanno molto meglio visto che, ad esempio, gli analisti di Citigroup hanno annunciato un drastico taglio alle stime sugli utili di player di settore del calibro di JP Morgan e di Goldman Sachs.

Trimestrale banche USA aprile-giugno 2011

Ben 5 istituti di credito statunitensi (BOA, Goldman Sachs, Wells Fargo, State Street e BNY Mellon) hanno divulgato i bilanci relativi al trimestre aprile giugno 2011 che, per le più importanti di esse, non è andato secondo le aspettative.

Bilancio JPMorgan Chase & Co secondo trimestre 2011

L’unica società che si può dire non essere stata intaccata dalla crisi economica e finanziaria che, ormai dal 2008, ogni paese trascina con sé senza soluzione di continuità, è probabilmente uno, se non addirittura il primo istituto di credito a livello mondiale. Stiamo parlando, ovviamente, di JPMorgan Chase & Co.

La famosa banca newyorkese, infatti, che serve circa 90 milioni dei più facoltosi clienti, è riuscita più d’ogni altra a cavalcare l’onda della ripresa e, soprattutto grazie all’ottimo comparto di investimento di cui può disporre, risollevarsi e ottenere profitti da capogiro.

Fallimento banche americane, a rischio 702 istituti

La crisi economica ha avuto conseguenze disastrose sul sistema bancario americano, basti pensare che nel 2008 sono fallite 25 banche, se si considera il 2009 il risultato è decisamente peggiore visto che il numero di istituti che hanno dichiarato fallimento nel corso dell’anno appena terminato è più che raddoppiato rispetto al 2008.

Ma a quanto pare per le banche americane nel 2010 non ci sarà alcuna tregua, se è vero che la crisi è ormai alle spalle e che si sta assistendo ad una progressiva e graduale ripresa è anche vero che gli effetti della bufera finanziaria hanno indebolito notevolmete le banche che continuano a pagarne le conseguenze.

Morgan Stanley chiude in rosso il secondo trimestre 2009

Morgan Stanley

Gli effetti della crisi finanziaria non danno tregua alle banche americane. Dall’inizio dell’anno ad oggi, ricordiamo, in America sono fallite ben 52 banche, un numero impressionante se si considera che altre 25 hanno dichiarato fallimento nel corso del 2008.

L’ultima in ordine di tempo a mostrare di essere in difficoltà è stata la Morgan Stanley che ha chiuso il secondo trimestre dell’anno con una perdita di 159 milioni di dollari, ossia 1.37 dollari per azione.