Draghi intravede una ripresa lenta e fragile

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Il Governatore della Banca d’Italia e presidente del Financial stability forum, Mario Draghi, in una conferenza a lato degli incontri annuali del Fmi, ha parlato del futuro dell’economia, facendo il punto su quella che sarà la ripresa nei prossimi mesi.

Secondo Draghi la ripresa sarà lenta e dovrà vedersela con molti elementi di incertezza, sia sul lato economico che su quello finanziario. Draghi ha dichiarato che si iniziano però a vedere già dei primi piccoli segnali di ripresa, che però sarà lenta e fragile.

Parlando dell’alto tasso di disoccupazione afferma che a preoccuparlo non è solo l’Italia, in quanto questo è un problema molto esteso, con il numero di disoccupati sempre in aumento.

Cgia, cresce la ricchezza delle famiglie italiane

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L’Ufficio studi della Cgia di Mestre, sulla base dei dati forniti dalla Banca d’Italia, ha affermato che all’indomani di quello che è stato il periodo più buio della crisi economica che ha sconvolto l’economia mondiale le famiglie italiane risultano più ricche dell’81,3%, anche se la crescente ricchezza è frutto di un maggiore indebitamento a cui si è fatto ricorso proprio a causa delle difficoltà derivanti dalla crisi.

Secondo quanto diffusso dalla Cgia di Mestre la ricchezza complessiva degli italiani si attesta a oltre 8.000 miliardi di euro, precisamente a 8.338,8 miliardi.

Draghi, la crisi è finita ma lascia in eredità un debito elevato

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Il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi nel corso della giornata di ieri ha espresso pareri rassicuranti confermando che anche secondo Bankitalia la fase più grave della crisi economica è ormai alle spalle.

Nonostante questo però Draghi ha lanciato un allarme riguardate i cosidetti effetti ritardati della crisi, quelli che a suo avviso rappresentano per così dire “l’eredità” della crisi economica e finanziaria. Draghi, infatti, ha invitato il governo a porre in essere delle misure in grado di sostenere le imprese e i consumi delle famiglie, altrimenti il rischio è che il paese venga travolto da un’ondata di licenziamenti. Di qui, quindi, la proposta del governatore di prevedere un’indennità di disoccupazione e di innalzare l’età pensionabile.

Bce critica la tassazione sulle riserve in oro

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La Banca Centrale Europea ha espresso parere negativo in merito alla decisione del governo italiano di tassare le riserve in oro e si è detta seriamente preoccupata perchè, a suo avviso, si tratta di una misura che mette in serio pericolo il “principio di indipendenza” della Banca centrale.

La Bce ha reso noto il suo parere tramite una nota pubblicata sul suo sito web (www.ecb.it), in cui si legge che a seguito della sua valutazione la Banca considera l’articolo non chiaro e di dubbia conformità con il diritto comunitario. La Bce, inoltre, ha affermato di sperare vivamente che il governo italiano prenda in considerazione il suo parere e agisca di conseguenza.

Draghi prevede un calo del Pil del 5%

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Il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi durante la presentazione del rapporto sull’economia abruzzese all’Aquila ne ha approfittato per parlare della condizione dell’Italia, a suo avviso tutt’altro che positiva.

Secondo il governatore, infatti, nella migliore delle ipotesi, cioè nel caso in cui la situazione resti invariata allo stato attuale, per la fine dell’anno il Pil dell’Italia calerà del 5%.

Bankitalia porta al 10% la soglia minima per l’autorizzazione di acquisto quote

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La Banca d’Italia, attraverso una circolare firmata dal governatore Mario Draghi, ha reso noto che per l’acquisto di una partecipazione in una banca è necessaria l’autorizzazione della Banca d’Italia quando si raggiunge la soglia del 10% e non più quella del 5% come previsto dalle norme italiane.

Con questo comunicato, quindi, l’istituto di via Nazionale ha reso non più valida un comma del Testo Unico Bancario e, al contempo, ha reso immediatamente efficace la direttiva europea sull’acquisto di partecipazioni qualificate in banche, assicurazioni e imprese di investimento, anche se ancora non recepita nell’ordinamento nazionale.

Bankitalia: operai e impiegati sono i più poveri

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Andrea Brandolini, dirigente del servizio studi della Banca d’Italia, durante un’audizione alla commissione Lavoro del Senato ha affermato che dal 1993 è cresciuto il divario reddituale tra coloro che svolgono la professione di autonomi, dirigenti e pensionati, il cui reddito è aumentato, e operai e impiegati che, invece, si confermano le categorie a reddito più basso e, quindi, più povere.

Tutto ciò, ha spiegato Brandolini, deriva dal fatto che in questi ultimi anni il reddito delle famiglie è cresciuto in media dell1,2% annuo. In particolare, per le famiglie degli autonomi la crescita è stata del 2,6%, per i dirigenti dell’1,5% e per i pensionati dell’1,6%. Percentuali queste che non hanno nulla a che vedere con quelle relative alla crescita reddituale di operai e impiegati.

La Banca d’Italia rivede le sue previsioni relative al Pil 2009

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Nonostante i governi delle principali economie mondiali si siano impegnati a varare numerose misure e abbiano concesso notevoli aiuti ad importanti aziende che si trovano in serie difficoltà, la crisi economica non accenna a placarsi e le sue conseguenze sono sempre più disastrose.

Le brutte notizie in ambito economico, inoltre, sembrano non finire mai. L’ultima di queste, ma solo in ordine di tempo, rispecchia la difficile situazione che sta vivendo l’economia italiana, circostanza che ha indotto la Banca d’Italia a rivedere la sua previsione sul Pil italiano relativo al 2009 modificandola dal -2% al -2,6%.

Banche islamiche, presto in arrivo

sono in arrivo in occidente le banche islamiche

Come coniugare le severe regole del Corano con le esigenze e i continui mutamenti dei mercati finanziari di oggi?

Stanno per sbarcare anche in Italia, come già in altri paesi europei, le banche islamiche: le filiali nostrane di colossali istituzioni finanziarie mediorientali.

Il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, sta studiando in questi giorni con i suoi esperti la compatibilità delle banche islamiche col sistema bancario nazionale ed europeo: esse, infatti, sono ben lontane dall’assomigliare a quelle che abbiamo conosciute fino ad oggi.