Borsa e spread temono la crisi politica

Dow Trading Below 15,000 After Several Days Of LossesBorsa e spread pagano il tributo alla crisi politica italiana. Piazza Affari archivia la seduta di Mercoledì con il segno meno, in controtendenza rispetto all’andamento delle altre borse europee che hanno chiuso il leggero rialzo, trainate da Wall Street. L’incertezza rispetto al quadro politico italiano spaventa i mercati azionari: la borsa di Milano chiude in rosso con un -1,35%, trascinata dalla performance negativa dei titoli bancari e dal calo di Mediaset (-2,23%). Il rischio di una crisi di governo pesa anche sul mercato obbligazionario: lo spread Btp-Bund è salito a quota 248, il rendimento del decennale è cresciuto sino al 4,42% e il gap con i Bonos spagnoli si è ridotto.

Credito banche italiane con la recessione

Nonostante la portata della crisi finanziaria ed economica, caratterizzata da due fasi di recessione ravvicinate nel nostro Paese, nel biennio 2008-2009 e nel biennio 2011-2012, la qualità del credito delle banche italiane è buona anche perché gli istituti di credito hanno operato con prudenza.

A farlo presente nei giorni è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, la quale in particolare ha sottolineato come il contesto di recessione non debba portare ad esprimere sulla qualità del credito delle banche dei giudizi affrettati.

Spread Btp-Bund come una scheggia impazzita

Dopo aver chiuso giovedì scorso a 510 punti base, nella sessione di ieri il differenziale Btp-Bund sui titoli di Stato a dieci anni, il cosiddetto spread, è crollato di quasi il 10% scendendo a 462 punti base.

Dopo aver giovedì scorso mal digerito le decisioni della Bce, e le parole del Presidente Mario Draghi, il mercato azionario e quello obbligazionario ieri, da un eccesso all’altro, ha chiuso con rialzi a cinque stelle. Basti pensare a Piazza Affari ed all’indice FTSE MIB che ha chiuso ieri la sessione con un rialzo del 6,34%.

Spread Btp-Bund sopra 500 su incertezze Bce

Tutto da rifare! La Bce ieri, stando alle parole di Mario Draghi, non ha ancora fissato le misure non convenzionali per intervenire e risolvere la crisi del debito dell’Eurozona. E così oggi, dopo l’impennata della vigilia, lo spread Btp-Bund si è riportato sopra la soglia critica dei 500 punti base.


Questo dopo che nei giorni scorsi per il differenziale Italia-Germania c’era stato un calo anche in scia alle parole del Premier Monti che, pur affermando che l’Italia non ha bisogno di alcun salvataggio, non aveva escluso categoricamente il riscorso al cosiddetto scudo antispread.

Mario Draghi allontana gli speculatori

La Banca centrale europea farà di tutto per salvare l’euro, così come è inammissibile che un Paese esca fuori dall’unione monetaria che è un processo irreversibile. Sono state queste, in estrema sintesi, le parole di Mario Draghi, presidente della Bce, che hanno fatto cambiare ieri repentinamente il vento sui mercati azionari e su quelli obbligazionari.

Le Borse ieri hanno chiuso in forte rialzo, a partire proprio da Piazza Affari, così come lo spread, rispetto al Bund, sui titoli di Stato italiani e spagnoli ha fatto registrare un corposo ribasso. Anche oggi, in mattinata, gli spread si attestano in lieve calo così come le Borse stanno cercando di allungare i progressi registrati nella sessione spumeggiante di ieri.

Prestiti Bce sostengono le linee di credito

Recentemente la Banca centrale europea, con due maxi-operazioni, ha fornito ampia liquidità al sistema bancario a fronte di tassi di interesse applicati molto accomodanti e pari solo all’1%. Ma che fine hanno fatto questi soldi?

L’opinione comune, unitamente alla critiche rivolte in Italia al sistema bancario, porta a pensare che le banche abbiano utilizzato questo denaro per nuove speculazioni e non per concedere prestiti alle famiglie ed alle imprese. E’ veramente così?

Titoli bancari in calo dopo rifinanziamento Bce

La Banca centrale europea ha collocato ben 489 miliardi di euro a favore degli istituti bancari europei nell’ambito dell’operazione Ltro (Longer Term Refinancing Operations, ovvero operazioni di rifinanziamento a più lungo termine), una cifra complessiva decisamente più alta rispetto alla somma ipotizzata dagli analisti nel corso degli ultimi giorni e che si aggirava intorno ai 300 miliardi di euro. Il prestito ha una durata di tre anni ad è stato concesso ad un tasso fisso agevolato dell’1%.

Bce taglia previsioni Pil 2011-2012 per rallentamento economico

Nel corso della sua consueta e attesissima conferenza stampa che segue la riunione mensile del Consiglio direttivo della Bce, il presidente Jean-Claude Trichet ha indirettamente confermato le più recenti previsioni degli analisti, secondo cui l’atteso aumento dei tassi di interesse di un ulteriore quarto di punto percentuale entro la fine dell’anno non verrà più attuato.

Trichet ha infatti affermato che la crescita economica dell’area euro ha subito un’importante decelerazione nel corso degli ultimi mesi, circostanza che ha comportato tra le altre cose anche un irrigidimento delle condizioni del settore finanziario.