Ferretti avvia il rilancio della società

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E’ iniziato con la nomina di un nuovo amministratore delegato il piano di rilancio di Ferretti Yacht che dopo aver perfezionato la ristrutturazione del debito con le banche ha nominato Salvatore Basile come nuovo amministratore delegato della società affiancandogli Roberto Fabbri, da 22 anni dipendente del gruppo che realizza yacht di lusso.

Entrambi, quindi lavoreranno al piano di rilancio della società, un progetto triennale che prevede la realizzazione di 15 nuovi modelli in legno grezzo che verranno prodotti nei 25 stabilimenti Ferretti e mostrati al pubblico nel corso dei vari saloni nautici.

Danone interessato all’acquisizione di Parmalat

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Il titolo Parmalat vola in borsa raggiungendo quota 1,88 euro, il valore massimo registrato dall’inizio dell’anno. Tale risultato è collegato ad alcune indiscrezioni, circolate negli ultimi giorni tramite stampa, che parlano di un interesse di Danone nei confronti dell’azienda di Collecchio.

A scatenare queste voci è stato soprattutto un aumento di capitale da parte di Danone, 3 miliardi di euro che l’azienda utilizzerà per ridurre il proprio debito e per eventuali acquisti e investimenti.

Michelin chiude un impianto lasciando senza lavoro 1000 persone

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La crisi del settore automobilistico ha inevitabilmente coinvolto anche tutte quelle aziende la cui attività è subordinata all’andamento delle vendite di auto, proprio come Michelin, azienda leader nella fabbricazione di pneumatici che ha annunciato la chiusura dell’impianto di Opelika, in Alabama, dove attualmente lavorano più di mille persone.

La decisione di chiudere l’impianto, ha spiegato l’azienda, appare come inevitabile. La crisi mondiale e le ingenti difficoltà riscontrate da quelle che rappresentano le aziende automobilistiche leader nell’economia americana ha determinato un calo della domanda senza alcun precedente.

In Giappone crollano le vendite del 5,8%

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Anche il Giappone, come del resto anche il resto del mondo, sta subendo una forte crisi delle vendite causata sopratutto da una forte riduzione delle esportazioni verso i paesi occidentali.

Il calo è notevole e nell’anno 2008 si è registrata una riduzione delle vendite di ben 5,8 punti percentuali che hanno pesato anche sul livello di disoccupazione sia all’interno dello stato sia nelle fabbriche esternizzate.

New Frontier Bank dichiara fallimento

foto che mostra un bancario preoccupato per la crisi economica

Proprio in questi giorni il presidente americano Barak Obama aveva dichiarato che l’America si stava lentamente riprendendo dalla crisi economica causata dai mutui subprime e oggi arriva la notizia che la banca più importante del Colorado la New Frontier Bank ha dichiarato fallimento e la notizia è stata data dalla Federal Deposit Insurance Corporation.

Sale quindi a 23 il bilancio delle banche che hanno dichiarato fallimento negli ultimi 3 mesi. Nel solo 2009 sono state 23 le banche americane costrette a dichiarare fallimento. Il segnale che arriva dall’America con questo crac non è dei più confortanti. Dall’inizio dell’anno la New Frontier Bank è decisamente la banca più grossa ad aver dichiarato fallimento.

Autogrill sigla un accordo con Mc Donald’s

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Se si è bambini lo si adora, se si è adulti o lo si ama o lo si odia, non esistono vie di mezzo. Stiamo parlando di Mc Donald’s, il fast food più famoso al mondo che da svariati anni è presente anche Italia e che è ancora in continua espansione. Ebbene, se rientrate nella categoria di quelli che sono stufi di vedere la sua inconfondibile insegna ad ogni angolo di strada vi toccherà rassegnarvi.

A breve, infatti, Mc Donald’s, oltre ad essere presente all’interno delle principali città italiane, ci accompagnerà anche durante le nostre soste autostradali. Il famoso marchio americano ha firmato un accordo di partnership con Autogrill per l’apertura di fast food Mc Donald’s nelle aree di servizio autostradali gestite da Autogrill. Per ora l’accordo copre solo il territorio francese ma si prevede che ben presto verrà allargato anche ad altri paesi europei, Italia compresa.

Naufragata la fusione tra IBM e Sun Microsystems

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La fusione tra IBM e Sun Microsystems sembrava cosa fatta ma, a quanto pare, l’offerta lanciata da IBM non ha affatto soddisfatto le pretese di Sun. Secondo alcune fonti, infatti, il naufragio dell’acquisizione di Sun da parte di IBM è stato causato proprio da un disaccordo relativo al prezzo che IBM era disposta ad offrire per acquisire l’azienda rivale, circa sette miliardi di dollari.

Gli azionisti Sun, in particolare, hanno ritenuto l’offerta di Ibm di 9,40 dollari ad azione di gran lunga inferiore rispetto alle loro aspettative, circostanza che ha fatto saltare il potenziale accordo tra le due aziende che, se fosse andato in porto, avrebbe dato vita ad un colosso senza precedenti, in grado di rivoluzionare completamente il mercato informatico.

Obama respinge i piani presentati da Chrysler e General Motors

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Per i colossi automobilistici americani gli aiuti statali sembrano allontanarsi sembra di più. La task force designata dal presidente Barack Obama, infatti, ha bocciato il piano di ristrutturazione prospettato da Chrysler e General Motors definendolo assolutamente incapace di garantire alle due aziende un risanamento della loro situazione finanziaria.

Il piano di recupero di General Motors, in particolare, prevede una richiesta di ulteriori 16,6 miliardi oltre ai 13,4 già incassati e, allo stesso tempo, prevede un drastico taglio dei costi, ossia il licenziamento di 47.000 posti di lavoro, la chiusura di diversi impianti, e la vendita di alcuni marchi come Saturn e Hummer.

Accordo fra artigiani e banche

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Alla presenza del ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, è stato siglato un importante patto di collaborazione fra la Federcasse (l’associazione delle cooperative bancarie rivolte al mondo delle piccole imprese) e le associazioni di categoria che rappresentano le aziende artigiane: Confartigianato, CNA e Casartigiani.

In questa fase di recessione e di profonda stretta del credito erogato dalle banche, moltissimi piccoli artigiani si trovano con l’acqua alla gola a causa della drammatica mancanza di fondi per le esigenze correnti; dal canto loro, le banche sono ormai molto guardinghe nel concedere prestiti a chi non offre rilevanti garanzie a tutela del finanziamento.

Italia condannata per le Golden Shares

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L’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea per aver violato alcune norme contenute nel Trattato Ue relative al libero stabilimento e la libera circolazione dei capitali. La condanna, in particolare, si riferisce alle cosiddette “Golden Shares“, ossia alle azioni speciali che in alcune importanti società per azioni italiane vengono riservate allo Stato.

Queste “Golden Shares” permettono allo Stato di godere di poteri speciali all’interno delle aziende, circostanza che secondo la Corte avrebbe un’influenza negativa soprattutto nei confronti degli investitori intenzionati ad esercitare un’influenza sulla gestione delle imprese. Esse, inoltre, hanno ad oggetto la tutela degli interessi pubblici ma questi poteri speciali vanno oltre quanto necessario per tale scopo.

I manager AIG restituiscono i bonus ricevuti

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Andrew Cuomo è un nome che probabilmente molti di voi avranno già sentito. Si tratta del noto procuratore di New York che ha aperto un’indagine in relazione agli ingenti bonus che alcune aziende, ritenute in serie difficoltà economiche, concedevano ai loro manager.

Una di queste è la AIG, un importate istituto statunitense operante nel campo delle assicurazioni, che ha ricevuto circa 170 miliardi di dollari dal governo americano per evitare il fallimento. Ebbene, dall’indagine è risultato che l’AIG abbia pagato ben 165 milioni di dollari ai propri manager sotto forma di bonus.