
Benetton punta su Atlantia e AdR

Gli analisti della banca francese hanno sottolineato che nel corso dell’ultima settimana il titolo Atlantia ha registrato un rialzo del 16%, una performance positiva soprattutto se si considera il difficile contesto in cui è stata realizzata.
Nell’ambito di quello che era considerato un passaggio cruciale per l’approvazione della manovra, tuttavia, il governo non ha presentato alcun emendamento per l’estensione della Robin tax a tutte le società titolari di concessioni, motivo per il quale si ritiene che ormai non vi sia più alcun pericolo a riguardo.
La banca tedesca ha spiegato di aver attuato il taglio del prezzo obiettivo sul titolo Atlantia alla luce della necessità di inglobare in tale valutazione il maggior numero di azioni dopo la bonus issue del 5% di nuovi titoli e di esprimere una valutazione più prudente sulle previsioni di crescita del traffico nel medio termine, alla luce delle notevoli incertezze che regnano sul settore.
La norma, infatti, penalizza notevolmente Atlantia e tutte le altre società interessate, in quanto comporta un incremento dell’imponibile fiscale e quindi dell’ammontare di tasse che devono essere versate all’erario.
Già la settimana scorsa diceva che la manovra finanziaria 2011 avrebbe potuto contenere un periodo di ammortamento di 50 anni, cioè 20 in più rispetto al periodo di ammortamento attuale per le società con concessioni statali.
Autostrade per l’Italia si era aggiudicata la gara ma poi era stata annullata l’11 marzo dal tribunale amministrativo di Cergy-Pointoise dopo il ricorso di Sanef, Siemens, Atos origins e altri partecipanti in consorzio alla gara, che erano giunti secondi.
Il gruppo ha concluso il primo trimestre dell’anno con ricavi in aumento del 7,7% a quota 877 milioni di euro, Ebitda in crescita dell’8,1% a 524 milioni e utile netto in aumento del 15,1% a 139 milioni.
Al momento il dossier è allo studio di Sintonia, che tramite Atlantia potrebbe essere interessata alle partecipazioni nelle due tratte autostradali cilene Vespucio Norte e San Cristobal.
Come indicato nella nota ufficiale dalla stessa società operante nel settore autostrade, questi risultati sono stati resi possibili grazie allo sviluppo delle attività industriali e di quelle collaterali al core business, in presenza di una stazionarietà dei volumi di traffico sulla rete italiana in concessione.
Il 5% dei ricavi è derivato dall’incremento del canone di concessione Anas.
Su base omogenea, l’aumento delle vendite è stato del 6%, calcolato cioè al netto della variazione del perimetro di consolidamento, dell’inclusione tra i ricavi da pedaggio del sovrapprezzo Anas in base alla legge 102/09 e dei proventi non ricorrenti del corrispondente periodo del 2009.
Addirittura Atlantia è arrivata a toccare la resistenza chiave posta a quota 15,50 euro per azione, quota che è stata forzata proprio nella giornata di ieri, con il titolo che ha chiuso la seduta a 15,51 euro, in rialzo dello 0,85%.