Parmalat boccia Opa Lactalis

Il Consiglio di amministrazione di Parmalat ha bocciato all’unanimità l’offerta pubblica di acquisto lanciata dai francesi di Lactalis, confermando così indirettamente le indiscrezioni circolate nelle ultime settimane e che parlavano di un possibile aumento del prezzo dell’Opa Lactalis su richiesta della stessa azienda di Collecchio.

L’amministratore delegato Enrico Bondi e gli altri vertici della società, dunque, hanno respinto l’offerta dei francesi, definendo 2,6 euro per azione un prezzo troppo basso.

Quotazione Parmalat promossa da Nomura

Nomura ha comunicato stamane di aver rivisto al rialzo il rating sulla quotazione Parmalat, portandolo a “neutral” dal precedente “reduce”, e il target price, che passa da 2,05 euro a 2,6 euro. In questo modo, dunque, la banca d’affari ha allineato il prezzo obiettivo dell’azienda di Collecchio a quello relativo all’Opa di Lactalis.

Le indiscrezioni di ieri su un possibile aumento del prezzo dell’Opa da parte di Lactalis su richiesta della stessa Parmalat si sono rivelate sostanzialmente infondate, in quanto nel corso della riunione del Consiglio di amministrazione il board si è limitato a nominare Godman Sachs come advisor, senza discutere sul prezzo dell’offerta.

Target price Parmalat alzato da Cheuvreux

Gli analisti di Cheuvreux hanno comunicato di aver alzato il target price sulla quotazione Parmalat portandolo da 2,3 a 2,6 euro per azione, in altre parole si tratta dello stesso prezzo fissato dall’Opa Lactalis sulla totalità della azioni Parmalat lanciata ieri.

La decisione della banca d’affari appare perfettamente in linea con l’orientamento prevalente degli analisti, secondo cui una contro offerta per Parmalat è improbabile a causa del costo eccessivo, per cui appare infondato prevedere un rialzo del titolo oltre il prezzo offerto dal gruppo francese.

Quotazione Parmalat in rialzo dopo Opa Lactalis

Sul listino milanese stamani a brillare più di tutte è la quotazione Parmalat che segna un incremento di oltre 11 punti percentuali dopo essere stata sospesa per eccesso di rialzo a circa un’ora dall’inizio delle contrattazioni.

Le performance positiva deriva sostanzialmente da un ritorno dell’appeal speculativo sul titolo, riaccesso dall’annuncio dell’Opa Lactalis sulla totalità delle azioni Parmalat verso un corrispettivo pari a 2,60 euro per azione, ossia un controvalore superiore del 21,3% rispetto alla media del valore dell’azione nel corso degli ultimi 12 mesi e del 33,6% rispetto all’enterprise value.

Lactalis accordo fondi per acquisto quota Parmalat

Lactalis ha fatto sapere di aver raggiunto un accordo con i fondi Zenit Asset Management, Skagen e Mackenzie Financial Corporation per salire fino al 29% del capitale di Parmalat.

La notizia è stata accolta con grande sorpresa, perché se è vero che la possibilità di un’ulteriore salita dell’azienda francese nel capitale dell’azienda di Collecchio era già stata prospettata pochi giorni fa in occasione dell’acquisto di una quota di poco inferiore al 15%, nessuno di aspettava che il tutto sarebbe accaduto così velocemente.

Rating e target price Parmalat abbassati da Cheuvreux

La quotazione Parmalat ha subito un downgrade da Cheuvreux, che ha fatto sapere di aver abbassato il rating sulla quotazione dell’azienda di Collecchio portandolo da “outperform” a “underperform” e il target price a 2,478 euro, ossia il 4,49% in meno rispetto alla precedente valutazione.

La banca d’affari ha motivato la sua scelta spiegando di aver declassato il colosso alimentare per via della decisione del governo italiano di porre in essere una normativa capace di prevenire takeover ostili.

Lactalis acquista quota Parmalat

Lactalis, gruppo francese leader nel settore alimentare, ha annunciato di aver portato a termine l’acquisto di poco meno del 15% di Parmalat mediante un’operazione di rastrellamento di titoli sul mercato e mediante la stipulazione di contratti di equity swap.

Il gruppo francese, inoltre, ha fatto sapere che esiste la concreta possibilità di un ulteriore crescita fino ad arrivare a detenere il 20% della società italiana.