USA e EU bene mentre Piazza Affari cede

Photo Credits - ERNESTO BENAVIDES - AFP - Getty Images - 186220181L’economia americana torna ad influenzare i mercati nazionali. Negli scorsi mesi c’era stato un ribasso per il Datagate e un rallentamento per l’effetto USA legato al mancato accordo tra Repubblicani e Democratici. Notizie positive per questa fine 2013 che arrivano dal Nuovo Continente e dal Vecchio Continente. In America i prossimi dati sulla disoccupazione parlano di un calo e di un chiaro aumento dell’occupazione. Sono questi due fatto ad incrementare il Pil della principale economia mondiale.

Crisi debiti sovrani effetti sugli Usa

A quanto pare in America non possono dormire sonni tranquilli per quel che riguarda gli effetti della crisi greca, che potrebbe avere ripercussioni sull’Europa.

Wall Strett nella scorsa ottava è cresciuto solamente dello 0,6%, sebbene tra gli operatori si sia registrato un grosso ottimismo. Infatti il problema dei debiti sovrani inizia a farsi sentire anche negli States, non solo nei ragionamenti degli economisti, ma per la prima volta nel comportamento dei titoli di stato e delle obbligazioni.

Pil Usa in calo dell’1% nel secondo trimestre 2009

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Sono stati diffusi i dati sul secondo trimestre 2009 per quanto riguarda l’economia americana. Il Pil degli USA ha fatto registrare un calo dell’1% contro l’1,5% delle previsioni, si tratta perciò del quarto trimestre consecutivo con il Prodotto Interno Lordo in calo, evento mai verificatosi prima, dal 1947 (anno in cui iniziarono le rilevazioni) ad oggi è quindi la peggiore striscia di risultati.

Se confrontiamo il dato con il secondo trimestre del 2008 notiamo un ribasso del 3,9%, in particolare in questo trimestre le spese delle famiglie sono diminuite dell’1,2%.
Le spese per i beni durevoli sono calate del 7,1% mentre quelle per beni non durevoli sono diminuite del 2,5%. Invece in leggero aumento (+0,1%) le spese per i servizi.

Cit riceve 3 miliardi di dollari dagli obbligazionisti

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Alcuni giornali americani, primo tra tutti il Wall Street Journal, hanno riportato la notizia secondo cui la banca americana Cit sarebbe riuscita a raggiungere un accordo con gli obbligazionisti del valore di 3 miliardi di dollari.

La notizia, tuttavia, non è stata confermata da fonti ufficiali ma se fosse vera consentirebbe alla banca di evitare la bancarotta, anche se è evidente che si tratta di una misura comunque inefficace a risolvere i problemi dell’istituto nel lungo periodo.

Falliscono altre sette banche americane

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La crisi economica continua a fare vittime in America dove la Fdic (il fondo di garanzia dei depositi Usa) ha annunciato la chiusura per insolvenza di altre sette banche.

Si tratta di sette istituti di credito statunitensi di modeste dimensioni che si sono trovati ad essere pesantemente coinvolti in investimenti in obbligazioni cartolarizzate. Questi sette istituti, di cui sei appartengono allo Stato dell’Illinois, si vanno ad aggiungere a quelli già falliti dall’inizio dell’anno per un totale di 52 istituti falliti, un numero impressionante soprattutto considerando che altre 25 banche hanno dichiarato fallimento nel 2008.

Cina e America iniziano una stimolazione economica

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Le notizie provenienti dalla Cina relativamente all’annuncio di un piano di stimolo economico e le indicazioni relativamente alla possibilità che la GM possa arrivare a fallire sono state le notizie più importanti della giornata.

I dati macro della giornata sono stati contrastati con uno scenario che rimane sempre difficile.

I dati sui jobless sono stati meno negativi del previsto rispetto alla settimana passata ma rimangono a dei livelli prossimi a quelli del 1982.

Accordo concluso tra Citigroup e il governo americano

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Accordo raggiunto tra il governo americano e il colosso bancario Citigroup, almeno secondo quanto riportato dal Wall Street Journal nelle scorse ore. Secondo quanto segnalato dal giornale statunitense l’accordo prevede che il governo americano acquisti una partecipazione azionaria che oscilla tra il 30% e il 40%.

L’accordo, che dovrebbe essere annunciato ufficialmente nelle prossime ore, prevede la conversione di azioni privilegiate attualmente detenute dal Tesoro, per un ammontare di circa 25 milioni di dollari, in azioni ordinarie con diritto di voto. Non tutte le azioni Citigroup possedute dal governo, quindi, saranno oggetto di conversione. Il Tesoro americano, infatti, possiede azioni Citigroup per un ammontare di 45 milioni di dollari.

General Motors registra perdite per 9,6 miliardi di dollari

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General Motors ha reso noto di aver registrato una perdita di circa 9,6 miliardi di dollari durante l’ultimo trimestre del 2008. La notizia arriva all’indomani del primo discorso tenuto da Barack Obama dinanzi al Congresso a camere riunite, discorso in cui il Presidente degli Stati Uniti ha affermato che non ha alcuna intenzione di abbandonare il settore automobilistico ma, al contrario, di essere pronto a fornire il sostegno del governo soprattutto per tutelare le migliaia di lavoratori dipendenti delle aziende automobilistiche.

La perdita registrata da General Motors nell’ultimo trimestre del 2008, se sommata a quelle registrate nella restante parte dell’anno, raggiunge un ammontare complessivo di 30,9 miliardi di dollari, una perdita piuttosto grave ma comunque migliore rispetto a quella relativa al 2007, anno in cui la casa automobilistica di Detroit aveva registrato perdite per un ammontare di 43 miliardi di dollari.

I leader europei a Berlino per sconfiggere la crisi

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Lo scopo del vertice tenutosi ieri a Berlino e al quale hanno partecipato i principali leader dei paesi membri dell’Unione Europea era soprattutto quello di concordare una linea comune da seguire per cercare di sconfiggere definitivamente la crisi economica che sta drasticamente logorando le economie di tutti i paesi.

La parola d’ordine, quindi, è agire insieme. Durante il vertice, infatti, i leader hanno stipulato un accordo in cui sono incluse tutte quelle misure considerate inevitabili per sconfiggere la crisi. Le principali misure concordate dai leader e inserite nell’accordo, in particolare, prevedono un maggiore controllo su tutti i principali prodotti finanziari, l’eliminazione dei cosiddetti “paradisi fiscali”, una maggiore tutela della concorrenza e maggiori risorse a Favore del Fondo Monetario Internazionale. Niente che rientri nell’ambito finanziario, quindi, deve essere lasciato privo di controllo.

Il governo americano punta Citigroup

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E’ stato il Wall Street Journal a diffondere la notizia secondo cui il governo americano avrebbe tra i suoi piani quello di ampliare ulteriormente la sua partecipazione in Citigroup, portandola al 40%.

Sebbene il Wall Street Journal citasse tra le sue fonti nomi di persone molto vicine alle trattative non è ancora giunta alcuna conferma ufficiale. Per ora, infatti, le trattative riguardano i vertici della banca e le autorità di regolamentazione. Solo una volta che verrà raggiunto un accordo si provvederà ad informare di tale possibilità l’amministrazione governativa di Obama, che potrà a questo punto esprimere o meno il suo consenso.

Stati Uniti: l’economia è meno rosea di come sembra

economia americana in crisi

L’economia USA è in calo, in maniera più grande di quel che potrebbe sembrare da una prima occhiata.

Sul mercato del lavoro, c’è stata la perdita di 84.000 posti di lavoro, facendo registrare il massimo tasso di disoccupazione dal settembre 2003.

Fino ad oggi, questi dati sono ancora superficiali. Si tratta di vedere se è veramente così o se si tratta solo della punta di un iceberg molto più grande.