La società Aeroporti di Roma (Adr) è tornata alla carica con il governo per chiedere l’aumento delle tariffe nell’ambito del cosiddetto contratto di programma. Secondo i vertici della società controllata da Gemina e i Benetton, senza l’aumento tariffario non sarà possibile procedere con gli investimenti da 12 miliardi di euro necessari per raddoppiare lo scalo di Fiumicino entro il 2044. Fino ad allora il piano resterà irrimediabilmente bloccato.
Aeroporti di Roma
Aeroporti di Roma ricerca un sostituto di Ambac

Aeroporti di Roma, società controllata da Gemina, ha incaricato Mediobanca e Royal Bank of Scotland di individuare una controparte che vada a sostituire Ambac in un contratto sottoscritto nel 2003 e con scadenza 2023 legato alla copertura del rischio cambio per una tranche di finanziamento in sterline da 215 milioni.
La richiesta di Aeroporti di Roma deriva dal fatto che al momento Ambac sta attraversando delle difficoltà finanziarie piuttosto ingenti e quindi potrebbe trovarsi nella condizione di non poter più far fronte agli impegni assunti, circostanza che comporterebbe il trasferimento di questi eventuali oneri su Aeroporti di Roma.
Piano industriale e aumento di capitale per Aeroporti di Roma (AdR)

Nella giornata di oggi, oltre al brusco scivolone di Banca Italease, anche il titolo Gemina è stato sospeso per eccesso di ribasso e questo è dovuto con molta probabilità alla decisione che verrà presa domani durante il consiglio di amministrazione di aumentare il capitale della società controllata Aeroporti di Roma (Adr) al cui cda verranno anche illustrati al presidente del consiglio Silvio Berlusconi gli investimenti e il piano industriale della società per i prossimi 10 anni.
L’aumento di capitale di Adr servirà per ridurre il forte debito, ma anche per riuscire a sostenere i massicci investimenti che dovrebbero raggiungere una spesa di ben 3,6 miliardi di euro da qui al 2020.