
Il titolo nelle scorse sedute ha costruito una forte base accumulativa al di sopra di quota 1,08 euro, riuscendo ad effettuare un veloce balzo in avanti verso 1,25 euro per azione, arrestandosi appena sotto questo valore.
Il titolo nelle scorse sedute ha costruito una forte base accumulativa al di sopra di quota 1,08 euro, riuscendo ad effettuare un veloce balzo in avanti verso 1,25 euro per azione, arrestandosi appena sotto questo valore.
La cedola, dunque, risulta leggermente inferiore ai 0,97 euro prospettati dagli analisti e che avevano fatto registrare un netto rialzo alla quotazione in Borsa, che a Piazza Affari poco dopo la diffusione dei conti segna un rialzo dell’1,05% a 1,151 euro.
Gli analisti, in particolare, prevedono che A2A distribuirà in relazione all’esercizio 2010 una cedola pari a 0,097 euro, ossia superiore rispetto ai 0,07 euro del 2009.
La novità , dunque, riguarda il venir meno del controllo congiunto e paritetico della società energetica e quindi Edf potrebbe vedersi costretta a lanciare l’Opa sulle minoranze.
Se si considera il fatto che il Comune meneghino ha una quota pari al 27,5% di A2A, il dividendo per azione sarebbe pari a 9,7 centesimi mentre il dividendo totale a 305 milioni di euro, quindi in linea con quello distribuito due anni fa.
Come dichiarato dal direttore generale di Iren, Andrea Viero, già anche il solo fatto di essersi seduti ad un tavolo per parlare del futuro di Edipower, è un segnale positivo.
I ricavi del gruppo sono cresciuti a quota 2,86 miliardi di euro, in aumento dell’1,7%, mentre il mol è calato del 12,2% rispetto all’anno scorso, a quota 474 milioni di euro, dai 66 della prima metà del 2009.
I ricavi sono stati di 5,91 miliardi, con una perdita del 3% rispetto all’anno prima, mentre sono risultati migliori delle attese sia l’utile con consenso a 65 milioni, sia il dividendo, proposto agli azionisti a 0,07 euro per azione, contro i 5 centesimi previsti precedentemente.
In seguito ad aver costruito una solide base accumulativa oltre il solido supporto statico posto in area 1,25-1,245 euro per azione, il titolo è riuscito a girarsi e puntare oltre 1,32 euro. Sarà il superamento della quota di 1,35 euro a poter dare il via ad un nuovo allungo di a2a nelle prossime sedute.
Qualche seduta di consolidamento in questa zona ha portato ad un ovvio rimbalzo tecnico, favorito anche dal forte ipervenduto registrato dagli oscillatori più reattivi, anche se il titolo non ce l’ha fatta ad andare oltre la barriera di quota 1,3 euro.
Goldman Sachs punta proprio su questo fattore, sul fatto che il tema M&A rimane aperto dopo la notizia di una possibile trattativa.
La banca americana ha confermato rating buy su Edison con target price ad 1,40 euro, con un potenziale upside del 40,6% rispetto al prezzo attuale in Borsa a 0,9955 euro (+1,37%).
La prima notizia però è che il Comune di Milano ha già messo a budget 2010 circa 15 milioni di euro per i dividendi attesi da A2A.
La messa in discussione del supporto chiave potrebbe fornire nelle prossime sedute un’ampia fase correttiva verso il basso del valore del titolo, con obiettivi visti al ribasso, in un primo momento verso 1,36 euro, in un secondo momento vero 1,33 euro per azione.
Edf potrebbe anche rinunciare alla fusione se A2A rinunciasse ad uno spezzatino di Edison. Esiste anche un’altra via percorribile, ossia l’entrata nel nucleare da parte di A2A insieme ad Edf ed Enel. In questo modo A2A acquisirebbe del gas upstream ed Edison fermerebbe la politica commerciale aggressiva.