Eni e Saipem in attesa dei trimestrali 2009

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Tutti in attesa dei risultati del trimestrale di Saipem che al momento, insieme a Eni, sta guadagnando lo 0,61% a fronte di un target price appena lanciato a 24 euro ad azione promosso da Intermonte che però si aspetta nel prossimo trimestrale del 2009 in uscita oggi una diminuzione dei ricavi del 6% portandosi così a totalizzare 2.481 milioni di euro.

La situazione dei petroliferi in Europa oggi è tutta in salita grazie anche all’uscita del terzo trimestrale di BP (British Petrol) che ha totalizzato, nonostante la forte perdita del fatturato, dei ricavi ben superiore alle aspettative grazie anche al taglio delle imposte portandosi così a chiudere un bilancio con una diminuzione dell’utile netto del 33,7% (5,34 miliardi di dollari contro gli 8 del 2008, le stime erano peggiori).

Previsioni di Saipem, Saras ed Erg

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Arrivano oggi le analisi dei vari istituti finanziari del mondo su alcuni titoli petroliferi italiani.

E’ chiaro che le quotazioni dei titoli petroliferi rispecchiano l’andamento del prezzo al barile del greggio ed infatti oggi che il prezzo per un barile di petrolio è nell’intorno dei 70 dollari al barile, nel giro di un anno potrebbe raggiungere gli 82 dollari al barile.

Royal Bank of Scotland ha deciso di motificare il proprio target price nei confronti del titolo di Saipem portandolo a 22,5 euro ad azione aumentando così di 7,7 euro ad azione.

Guai in vista per Saipem e Fiat

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Borse che iniziano in modo incoraggiante la settimana, spinte dalle buone chiusure di Wall Street nel week-end e di Tokio nella notte italiana, e oggi nuove iniezioni di fiducia potrebbero arrivare dalle trimestrali di Texas Instruments e Halliburton.

Le piazze europee guadagnano anche grazie alle notizie che giungono dagli Usa, dall’accordo raggiunto da Cit con i propri obbligazionisti in modo di evitare un altro fallimento. Il Ftse Mib a Piazza Affari in avvio di seduta segnava un rialzo dello 0,9%, il Ftse All Share +1%.

Saipem ed Eni pagano il calo del prezzo del greggio

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La giornata di ieri in borsa si è conclusa come era iniziata, ossia in netto calo, dovuto soprattutto alla mancanza di spinta dal mercato americano, chiuso nel week-end per la festa del 4 luglio. In Europa le principali piazze hanno tutte chiuso col segno negativo: il Cac di Parigi ha perso l’1,19%, il Dax di Francoforte ha perso l’1,06% mentre il Ftse di Londra ha concluso le contrattazioni in calo dello 0,97%.

A Milano non sono andate molto meglio le cose, il Ftse Mib ha ceduto il 2,02% e l’All Share il 2,04%.

Crollo di Piazza Affari, su tutti Saipem, Tenaris ed Eni

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La giornata di ieri ha proseguito il trend molto negativo iniziato a metà della settimana scorsa, a Wall Street il Dow Jones ha chiuso in calo del 2,4% a quota 8334,85 punti, il Nasdaq -3,29% a 1767,28 punti, anche l’S&P 500 ha perso il 3,05% a quota 893,14 punti. Milano è stata la peggiore piazza in Europa, il listino Ftse Mib ha chiuso le contrattazioni perdendo il 4,17%, il Ftse All Share ha lasciato sul terreno il 4,03%.

Malissimo però anche tutte le altre principali piazze europee, il Cac di Parigi ha infatti perso il 3,04%, il Ftse di Londra -2,57% e Dax di Francoforte -3,02%.
Gli analisti avevano comunque previsto un calo repentino dell’intero sistema mondiale, dopo i buoni risultati degli ultimi mesi, causato anche da una congiuntura negativa, ne è una prova la revisione al ribasso delle stime sul Pil 2009 della Banca Mondiale.