
Prysmian a Piazza Affari ieri ha chiuso la seduta a quota 13,29 euro per azione, segnando un rialzo dell’1,06%.
Prysmian a Piazza Affari ieri ha chiuso la seduta a quota 13,29 euro per azione, segnando un rialzo dell’1,06%.
Ma questa non è la prima volta che Prysmian decide di investire nella crescita in Cina, i 20 milioni destinati allo stabilimento di Baoying si vanno ad aggiungere ai 100 milioni già investiti in altri progetti, per un totale di ben 120 milioni.
L’ex Pirelli Cavi, ora tornata public company, ha un prezzo di mercato molto più interessante per gli investitori, rispetto a solo qualche mese fa.
I prezzi di Prysmian nelle ultime settimana hanno compiuto un grosso balzo avanti, aiutati anche dall’aumento dei volumi, portandosi ben oltre la barriera grafica e psicologica dei 15 euro per azione.
Questo valore rappresenta un dato nettamente più alto della quotazione attuale del titolo (14-15 euro per azione), ma ovviamente a Piazza Affari il titolo Prysmian ha subito beneficiato del nuovo giudizio della banca tedesca, chiudendo la seduta di ieri in rialzo del 6,12% a quota 14,75 euro per azione.
Taihan, stando ai comunicati ufficiali, ha dovuto vendere la propria partecipazione in Prysmian per diminuire il debito, ed assolutamente non per paura di un calo del titolo.
Nel novembre 2007 il gruppo coreano aveva acquistato la quota di Prysmian pagando 22 euro per azione.
Il titolo ha costruito una forte base oltre la soglia di 12,7 euro, compiendo addirittura un balzo rialzista fino a toccare 13,3 euro, che sono poi diventati 13,48 in chiusura di seduta, con un rialzo del 2,51%.
Tuttavia questa repentina salita potrebbe voler dire la necessità per il titolo di una pausa di consolidamento però il trend delle ultime sedute lascia ben sperare per gli investitori.
Prysmian ha una posizione finanziaria netta che nel 2009 ammonta a 500 milioni di euro, un costo medio del debito del 4,5% e uno spread di 40 bps. Con il nuovo prestito è probabile che la società dovrà sopportare un rialzo dello spread ma in compenso potrà giovare di un ribasso del costo medio del debito che andrà al di sotto del 3,5%, nonchè allungare la durata del finanziamento.