Credit Suisse ha bocciato Fiat tagliando il rating da "outperform" a "neutral" e il target price a 9 da 14 euro, una decisione che ha influito..
La banca d’affari ha ricondotto la sua decisione al piano di ristrutturazione della società , che ha intenzione di raddoppiare le sue vendite in Europa e incrementare la sua quota di mercato nel tentativo di tornare ai livelli relativi al periodo antecendente alla crisi, una scelta che secondo Credit Suisse influirà in maniera negativa sull’andamento del titolo.
Secondo la banca elvetica, infatti, non ci sono motivi validi per i quali un investitore dovrebbe acquistare delle azioni di una società in ristrutturazione, soprattutto in considerazione del fatto che la crescita sia in Europa che in Nord America è risultata essere decisamente più lenta del previsto, senza contare che non è escluso un ulteriore peggioramento della situazione prima che inizi una vera e propria ripresa. L’allarme arriva soprattutto dall’abbassamento dei prezzi e dall’esposizione ad un mercato di massa piuttosto debole.
Secondo Credit Suisse, inoltre, non va trascurato il fatto che Fiat è al momento l’unica azione valutata secondo i livelli precedenti alla crisi, risultando così nettamente più cara dei suoi principali concorrenti. Per tutti questi motivi, dunque, Credit Suisse ha rivisto le sue stime di Eps da 0,29 a 0,55 euro per azione per il 2010, da 1,24 a 0,75 euro per azione per il 2011 e da 1,58 a 1,29 euro per azione per il 2012.
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