L'appello che Silvio Berlusconi ha più volte rivolto agli italiani, inviandoli a non modificare le proprie abitudini e il proprio stile di vita per..
Secondo l’istituto, infatti, la fiducia dei consumatori in quest’ultimo periodo è progressivamente salita fino a raggiungere, durante il mese di Febbraio, livelli che ormai non si registravano dal mese di Dicembre del 2007.
Secondo l’Isae, uno dei dati che ha maggiormente contribuito a determinare la crescita di fiducia dei consumatori è stato il calo dell’inflazione. Paolo Mameli, di Intesa Sanpaolo, ha spiegato che i consumatori che durante questa crisi economica sono riusciti a mantenere il loro posto di lavoro e che quindi godono di entrate regolari, grazie all’inflazione vedono crescere il loro potere d’acquisto e, di conseguenza, un miglioramento della loro situazione finanziaria che inevitabilmente giova all’economia dell’intero Paese.
La precarietà dei dati raccolti, tuttavia, è più che evidente. Il livello disoccupazione, infatti, resta piuttosto alto, circostanza che determinerà a lungo andare un nuovo calo della fiducia dei consumatori.
Il punto di vista di Mameli è confermato anche da Marco Valli, analista di Unicredit Mib, il quale ha ribadito l’assoluta inconsistenza dei dati raccolti dall’Isae. Secondo Valli, infatti, la crescente fiducia dei consumatori registrata nell’ultimo periodo potrebbe continuare ancora nei prossimi mesi ma non appena giungeranno nuove notizie allarmanti sui dati relativi alla disoccupazione essa calerà di nuovo e tutto tornerà come prima. La gente, ha affermato Valli, “non è ancora pienamente consapevole di quanto profonda e duratura sarà la crisi“.
I dati registrati dall’Isae, inoltre, mostrano che la fiducia dei consumatori varia a seconda delle diverse zone geografiche. L’incremento della fiducia a cui fà riferimento l’istituto, infatti, è stato rilevato nelle zone del Centro e Nord Italia mentre al Sud il livello di fiducia dei consumatori continua a calare.