Secondo quanto riportato dal Sunday Times, il colosso petrolifero British Petroleum sarebbe alla ricerca di un investitore strategico interessato..
Il crollo della piattaforma a largo del Golfo del Messico ha causato danni ambientali senza precedenti, tanto che lo stesso presidente degli Stati Uniti ha definito questo disastro una tragedia paragonabile a quella dell’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelli.
Il problema, tuttavia, nonostante i numerosi tentativi non è ancora stato risolto, il petrolio continua a riversarsi in mare e a devastare le coste, con conseguenze disastrose non solo sull’ambiente e sull’economia locale ma anche sulle finanze della stessa Bp, che nell’ultimo periodo ha perso oltre 100 miliardi di dollari di capitalizzazione.
Il disastro, ovviamente, sta avendo ripercussioni anche all’interno della compagnia stessa, secondo quanto riportato dal Finacial Times, infatti, il colosso petrolifero sta preparando il licenziamento dei suoi vertici, tra questi figurano i nomi dell’amministratore delegato Tony Hayward e del presidente Carl-Henric Svanberg, accusato di non essere stato in grado di gestire la crisi.
Nel frattempo l’emergenza continua, sono ormai 73 giorni che il petrolio si riversa in mare e secondo una previsione dell’Oceanic Atmospheric Administration la marea nera salirà verso le spiagge americane della costa atlantica, tra le quali anche quelle di Miami.
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