Chi decide di acquistare casa e di stipulare un mutuo si trova davanti ad una scelta piuttosto complicata, scegliere tra tasso fisso e tasso..
Cercare di capire quale delle due scelte sia più vantaggiosa è praticamente impossibile, soprattutto in relazione al fatto che è impossibile prevedere le condizioni economiche future. Se dovessimo basarci sui numeri attuali non ci sarebbero dubbi, il tasso variabile è più conveniente del tasso fisso, allo stesso tempo però non si può non tenere in considerazione che il costo del denaro è inevitabilmente destinato a crescere.
Ma prendiamo in considerazione un esempio pratico, allo stato attuale per un mutuo della durata di 20 anni e per un importo di 120.000 euro la differenza della rata mensile è di 200 euro al mese, ovvero 820 euro mensili per il tasso fisso e 630 per il tasso variabile. Bisogna però considerare che l’inflazione porterà le banche centrali ad aumentare i tassi si interesse, in questo caso, sempre tenendo in considerazione l’esempio pratico già formulato, nel caso in cui i tassi di interesse dovessero aumentare di un punto percentuale la rata passerebbe da 630 a 720 euro mensili, nel caso di un aumento di due punti percentuali si arriverebbe invece ad 822 euro e nel caso di un aumento di 3 punti percentuali a 868 euro.
In ogni caso bisogna tener conto che più passa il tempo più gli interessi da pagare diminuiscono, dopo cinque anni, infatti, un incremento di un punto percentuale fa passare la rata a 709 euro, di due punti percentuali a 789 euro e di tre punti percentuali a 855 euro.
Da questo punto di vista appaiono partcolarmente vantaggiosi i mutui con Cap, ovvero un tetto con cui viene posto un limite massimo alla salita dei tassi di interesse. Il problema però in questo caso riguarda le condizioni a cui viene concesso questo tipo di mutuo visto che molto spesso le banche prevedono un rialzo dello spread di qualche decimo di punto, oppure un aumento delle spese di istruttoria, l’obbligo di sottoscrivere una polizza assicurativa , ecc.
Per quanto riguarda invece i mutui a rata costante si tratta di una tipologia di finanziamento in cui la rata da pagare è sempre uguale, in caso di aumento o di riduzione del tasso di interesse quello che cambia è la durata del mutuo. Gli esperti in questo caso ritengono che si tratta di una formula conveniente nel caso in cui i tassi sono alti perchè si ha ragione di credere che scenderanno e che quindi la durata complessiva del mutuo si andrà a ridurre. Quando invece il costo del denaro è a livelli minimi come in questo momento allora è consigliabile evitare questa tipologia di mutuo perchè potrebbe allungare a dismisura la durata del mutuo.
Comments (2)