Alla base dell'analisi tecnica c'è lo studio dell’andamento storico dei prezzi del bene...
Quando si è ipotizzato il trend futuro, allora si mettono a punto le strategie speculative di compravendita da usare, per aumentare i guadagni e diminuire i rischi.
Secondo la teoria l’andamento passato dei prezzi incide statisticamente su quello futuro, permettendo di poter prevedere l’andamento degli stessi.
La teoria sostiene che il prezzo include tutte le informazioni necessarie per rendersi conto dell’andamento del bene. Gli operatori si muovo tutti allo stesso modo agli stimoli nel tempo, e i prezzi seguono sempre una precisa tendenza.
Il primo a capire che i titoli seguivano un andamento ripetitivo fu Charles Dow, fondatore del Wall Street Journal e ideatore dei primi indici di borsa, tra cui anche il Dow Jones. Secondo i suoi studi ci sono sempre quattro momenti chiave:
–accumulazione, con movimento laterale dei prezzi;
–trend rialzista con la domanda che spinge i prezzi e i compratori che hanno la meglio sui venditori;
–distribuzione, con i professionisti che iniziano a vendere a chi entra sul mercato, facendo rallentare il trend;
–trend ribassista, l’offerta di titoli supera la domanda, che sta per terminare. Gli operatori professionali vendono allo scoperto, accelerando la discesa dei titoli.
Al termine della quarta fase i prezzi tornano alla normalità ed il ciclo è pronto per ripetersi.
I grafici usati per l’analisi tecnica possono essere di tipo: lineare, a barre, candele giapponesi e point & figure. L’evoluzione dei prezzi, solitamente giornaliera, forma figure particolari, che tendono a ripetersi nel tempo, creando i cosiddetti pattern, che aiutano a capire i futuri movimenti.
I pattern più diffusi sono il testa e spalle (head and shoulders), rialzista o ribassista, i triangoli (triangles), i rettangoli (rectangles) e le figure di continuazione.
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