Il primo anno di Enel GP in borsa si è concluso davvero molto positivamente.
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Ci riferiamo, in particolare, ad Enel GP, la controllata “green” di Enel, secondo molti quotata, circa un anno fa (era il 4 novembre 2010), in tutta fretta e senza alcuna strategia soltanto per ripianare il debito della casa madre, che oggi riesce a conquistare, tra alti e bassi anche molto clamorosi (come nel periodo seguente alla catastrofe giapponese, alla distruzione di Fukushima e al rinnovato desiderio di energia pulita ed alternativa), addirittura il 6%.
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Un dato, dunque, davvero molto interessante sia considerando le premesse sopra accennate (che portarono, tra l’altro, ad una riduzione del prezzo obiettivo da 2,1 a soli 1,6 euro) che considerando l’evoluzione dei mercati azionari presso i quali Enel GP risulta oggi quotata (Milano e Madrid).
La strategia approntata da Enel GP per affrontare il primo anno in borsa, come recentemente ricordato da Francesco Starace, amministratore delegato della compagnia elettrica, consistente, in poche parole, nell’attenzione a determinati mercati piuttosto che ad altri e, soprattutto, nella capacità di autofinanziarsi gestendo, ottimamente, i flussi di cassa, le avrebbe permesso, come accennato, di guadagnare il 6%, un abisso nei confronti del -23,4% collezionato dal Ftse Mib e del 16,3% collezionato dall’Ibex 35.
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Inoltre, come già riportato in un nostro precedente articolo, Enel GP riuscirà a corrispondere sia le bonus share previste alla vigilia (ovverosia la possibilità di conquistare 1 azione gratuita ogni 20 possedute nel caso in cui queste venssero conservate per almeno un anno dalla sottoscrizione) per un totale di 45 milioni di azioni, sia dividendi pari a 2,72 euro per azione.