Bond Telecom 2009

Telecom Italia

La notizia non è ancora stata confermata dall’azienda del gruppo spagnolo Telefonica, ma a quanto pare la Telecom ha inviato alla Consob tutta la documentazione per avviare la procedura di emissione di bond per un importo compreso tra 1 e 1,5 miliardi di euro.

L’emissioni di tali bond Telecom dovrebbe interessare maggiormente i piccoli risparmiatori. Come sappiamo, l’emissione di bond deve essere seguita da un istituto di credito e per tale occasione sono già stati contattati i due principali istituti bancari italiani ovvero Unicredit e Intesa San Paolo anche se è probabile che si arrivi ad un’intesa anche qualche banca estera.

Emissione di bond A2A per un miliardo di euro

A2A il logo_medium

La notizia è che A2A ha deciso di emettere bond per un valore pari ad un miliardo di euro, e Telecom Italia sembra molto interessata all’affare. Come si evince dalle intenzioni di A2A, saranno emesse obbligazioni fino a un massimo di un miliardo di euro che saranno collocate presso investitori qualificati e destinate alla quotazione in uno o più mercati regolamentati.

Ora il presidente ed il direttore generale Area Corporate e Mercato dovranno determinare i piccoli particolari per l’emissione di questi bond, quali tempi, caratteristiche ed importi.

Intesa Sanpaolo emette bond per 1,5 miliardi

intesa sanpaolo

Sono state pienamente confermate le voci che hanno iniziato a circolare ieri e che parlavano di un’imminente emissione obbligazionaria da parte di Intesa Sanapaolo che secondo le indiscrezioni stava studiando uno strumento alternativo ai Tremonti bond.

L’istituto guidato da Corrado Passera, quindi, dopo un’attento esame della situazione ha deciso di rinunciare agli strumenti obbligazionari messi a disposizoone del governo e ha lanciato oggi un’emissione obbligazionaria di 1,5 miliardi destinata ai mercati internazionali.

Intesa Sanpaolo si prepara ad emettere bond

intesa sanpaolo

La febbre dei bond che dall’inizio dell’anno ha già colpito Fiat, Eni, Edison e tante altre società pare stia contagiando anche Intesa Sanpaolo che secondo alcune indiscrezioni non confermate sta valutando la possibilità di emettere bond per rafforzare il suo patrimonio.

La notizia, che è stata diffusa da “Il Messaggero“, appare perfettamente in linea con quanto affermato nei giorni scorsi dall’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Corrado Passera il quale aveva comunicato che la banca sta valutando la possibilità di rinunciare ai Tremonti bond.

Eurobond Fiat, ordini per 8 miliardi

fiat-logo

Come atteso l’emissione di eurobond a cinque anni annunciata ieri da Fiat ha riscosso un enorme successo, tanto che l’operazione è stata chiusa in serata grazie alle numerose richieste avanzate dagli investitori.

Del resto era accaduto lo stesso anche poco più di un mese fa, quando Fiat aveva comunicato l’emissione di eurobond a tre anni ricevendo richieste per un ammontare complessivo di 10 miliardi, ossia una cifra otto volte superiore a quella del prestito.

Fiat annuncia emissione eurobond a cinque anni

fiat

Fiat ha annunciato di voler procedere all’emissione di un prestito obbligazionario benchmark con scadenza a 5 anni. L’annuncio è stato dato dalla società attrraverso una nota in cui viene precisato che il prestito sarà emesso da Fiat Finance and Trade Ltd S.A., società interamente controllata da Fiat Spa. L’emissione rientra nell’ambito del programma di Global Medium Term Notes garantito dalla stessa Fiat Spa.

I termini finali dell’emissione, tuttavia, non sono stati ancora stati stabiliti ma, come specificato nella nota, verranno determinati sulla base delle condizioni di mercato al momento del pricing.

Rendimento bond ENI

eni

Eni ha annunciato il rendimento dei due bond che assieme fanno parte dell’emissione obbligazionaria dal valore di due miliardi di euro, così come stabilito dal prospetto informativo. Nell’avviso integrativo, Eni in poche parole, ha scritto che il valore nominale della cedola annua è del 4%.

E’ invece del 4,02% il rendimento annuo lordo effettivo delle obbligazioni. Questo valore viene calcolato sommando il tasso mid swap a sei anni al margine di rendimento effettivo di 89 punti base. I due valori del rendimento hanno valori diversi e questo è dovuto alla scelta di Eni di prezzare l’emissione sotto la pari.