
E’ stato fissato il prezzo sulla base di un valore della società pari a 170 milioni di euro, prendendo come metro di paragone il patrimonio netto del 2009.
E’ stato fissato il prezzo sulla base di un valore della società pari a 170 milioni di euro, prendendo come metro di paragone il patrimonio netto del 2009.
Stando alle prime indiscrezioni provenienti dal mercato il rendimento sarebbe fissato nell’area di 75 punti base sopra l’Euribor a 3 mesi.
Ubi Banca ha dato mandato a banche molto importanti come Banca Imi, Bank of America Merrill Lynch e Natixis.
A diffondere la notizia è stata la stessa società fornitrice di energia elettrica attraverso una nota in cui viene specificato che il bond verrà offerto tra il 15 e il 26 febbraio, salvo chiusura anticipata o proroga, e avrà un ammontare di 2 miliardi, estendibile fino a 3 miliardi.
A quanto pare ad influire in maniera così negativa è stato l’annuncio delle ore precedenti, che confermava il rinvio del bond a data da destinarsi.
Il rinvio del bond pare sia dovuto al ritiro del proprio ordine dal book di alcuni investitori, a causa della richiesta di risarcimento del fondo di private equity Bridgepoint e alla luce di un mercato in peggioramento.
Gli scambi del titolo sono aiutati principalmente dalle dichiarazioni di Pier Francesco Saviotti, Ad del gruppo, che ha confermato l’emissione di dividendo in contanti, con valore 0,05 euro per azione.
I soci riuniti a Verona hanno praticamente attribuito al consiglio di gestione la facoltà di emettere il bond, dopo aver avuto un parere positivo dal consiglio di sorveglianza.
Questa emissione sarà dedicata solamente agli investitori istituzionali/professionali con lo scopo di estendere la scadenza media del debito e finanziare gli investimenti di sviluppo.
La massiccia adesione ha stupito tutti, compresi i vertici del Gruppo che nutrivano alcuni timori in merito all’emissione di bond non solo per la mancanza di confidenza con il settore e per l’assenza di garanzie sull’emissione, ma anche e soprattutto a causa del contesto economico generale particolarmente difficile.
A portare alla luce questo piano dell’azienda di Wolfsburg sono state fonti bancarie, le quali hanno anche saputo dire che gli istituti dietro a questa operazione saranno Hsbc, BayernLB e Commerzbank.
Volkswagen investirà 19,9 miliardi di euro nei prossimi 3 anni, di cui la metà in Germania, e Moody’s ha assegnato al titolo teutonico rating A3, mentre Standard & Poor’s A-.
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Nel momento in cui le centrali funzioneranno a pieno regime, si potrà arrivare ad avere il prezzo dell’energia molto minore rispetto a quello attuale: 40 euro per megawatt, contro i 65 odierni per l’energia derivata dal gas o dal carbone.
Lo scopo di Seat PG è quello di rifinanziare una parte del prestito bancario esistente estendendo così la scadenza media del suo debito. Stando a fonti vicine a Seat PG il bond sarà emesso in 2 tranche, una a tasso variabile ed una a tasso fisso.
Nel 2009 in questo senso c’è stato un vero e proprio boom, basti pensare che solo in Italia nel corso dell’anno appena concluso è stato registrato un record storico che ha toccato quota 34 miliardi di bond.
Molte società ma anche università ed associazioni religiose sono attratti da questo metodo di investimento veloce ed abbastanza sicuro per andare a finanziare progetti di espansione o ristrutturazione.
Questi due bond fanno parte del Programma Euro Medium Term Notes di UniCredit e nello specifico il primo ha valore di 1,5 miliardi di euro, tasso variabile a 2 anni, mentre il secondo ha valore 1 miliardo di euro e tasso fisso a 5 anni.