
La nuova società , tuttavia, non vede affatto una partecipazione equa da parte delle due società che hanno contribuito alla sua nascita. La partecipazione di Generali sarà del 27,5% mentre quella di PPF Group del 72,5%.
La nuova società , tuttavia, non vede affatto una partecipazione equa da parte delle due società che hanno contribuito alla sua nascita. La partecipazione di Generali sarà del 27,5% mentre quella di PPF Group del 72,5%.
Questa nuova previsione, la quale prevedeva inizialmente una perdita del 2.25%, sottolinea quanto questa crisi globale ha colpito profondamente la Germania, che contava molto sull’esportazione negli ultimi anni.
Mentre è atteso un calo per il 2009 dello 0.1% e dello 0.3% nel 2010 per quanto riguarda i consumi privati.
Il presidente della Banca centrale europea Jean Claude Trichet ha rivelato che si è trattato di una decisione difficile, caraterizzata da profonde discussioni e sulla quale non tutti i membri erano concordi, tant’è che essa è stata assunta a maggioranza anzichè all’unanimità .
Colpiti pesantemente dall’avvio negativo anche i titoli legati al settore auto, soprattutto dopo i timori suscitati dal responso del governo americano in relazione agli aiuti richiesti da Chrysler e General Motors. Nonostante la notizia debba essere letta in chiave positiva per la Fiat il titolo del Lingotto ha registrato un calo del 4,65%.
Ed è proprio frutto dell’intenzione di tagliare i costi l’accordo tra Vodafone e Telefonica, accordo che prevede la condivisione e la costruzione di infrastrutture in Spagna, Germania, Irlanda e Gran Bretagna e Repubblica Ceca.
Il primo di questi piccoli passi è rappresentato dall’accordo, finalmente raggiunto, volto ad impiegare circa 5 miliardi di euro per le infrastrutture energetiche e la banda larga.
Si tratta del dato peggiore mai registrato dal lontano 1975 quando il Pil era calato del 2,1%. Vicini ad un dato simile a quello attuale, invece, si era andati nel 1993 quando era stato registrato un calo dello 0,9%. Questo disastroso risultato, tuttavia, pare essere solo una breve premessa di quello che accadrà nel 2009, anno in cui il governo prevede un calo del Pil pari al 2%.
Il calo, ha spiegato l’Istat, riguarda beni alimentari, tabacchi, giornali e soprattutto il carburante. Il prezzo della benzina, infatti, ha registrato una flessione dell’1,9% e, quindi, un calo del 18,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un ulteriore calo, inoltre, è stato registrato per quanto riguarda il gasolio il cui prezzo è calato del 17,6% rispetto a Gennaio 2008.
Da sottolineare che questa volta non é stato escluso un possibile intervento per far ripartire l’economia e sará legato in parte agli sviluppi dell’inflazione (che dovrebbe continuare a calare) e dalle condizioni di incertezza che ora sono a livelli elevatissimi.