Immatricolazioni auto -40% a Gennaio

Previsioni piuttosto disastrose quelle prospettate da Lorenzo Sistino, responsabile del marchio Fiat, il quale ha affermato che per il mese di Gennaio si dovrebbe registrare un caolo del 40% sulla vendita di auto nuove, rispetto ai dati registrati nello stesso mese dello scorso anno.

Il calo, oltre, alla crisi economica, è dovuto soprattutto alle incertezze di questi giorni relative alla possibilità di incentivi statali. Finchè questi non arriveranno, ha spiegato Sistino, sarà difficile un recupero da parte del settore auto.

Il governo è al lavoro per aiutare il settore auto

La preoccupazione tra i dipendenti Fiat è salita alle stelle dopo l’annunicio di Sergio Marchionne secondo cui ben 60.000 posti di lavoro sarebbero a serio rischio se non si riesce a trovare una soluzione che sia rapida ed efficace allo stesso tempo.

Ciò che i vertici Fiat lamentano è soprattutto la totale assenza di intervento da parte del governo italiano. Le aziende produttrici di automobili degli altri paesi, infatti, hanno tutte, chi più chi meno, ricevuto aiuti dal proprio governo affinchè potessero far fronte al calo delle vendite determinato dalla crisi economica mondiale.

Toyota prevede pesanti perdite

Toyota, la più grande casa automobilistica giapponese, ha previsto la sua peggiore perdita annuale degli ultimi 70 anni, a causa del crollo delle vendite e dell’aumento del valore dello yen. L’azienda, infatti, ha affermato di prevedere una perdita di circa 150 miliardi di yen nei profitti operativi annuali.

Approvato alla Camera il finanziamento richiesto da General Motors, Ford e Chrysler

E’ stato approvato dalla Camera, grazie alla maggioranza dei Democratici, il finanziamento di 14 miliardi di dollari a favore di Ford, Chrysler e General Motors ma, tuttavia, non è ancora detta l’ultima parola. La questione, infatti, è ora nelle mani del Senato dove vi è una forte opposizione da parte dei Repubblicani e dove i Democratici hanno soltanto una piccolissima maggioranza.

U.A.W. pianifica concessioni per aiutare Detroit

Il sindacato U.A.W. (United Auto Workers) ha affermato di essere disposto ad alcune concessioni per aiutare le tre case automobilistiche di Detroit ed evitare che queste possano rischiare il fallimento.

General Motors, Ford e Chrysler, infatti, per ottenere l’aiuto da parte del governo si sono impegnate a ridurre drasticamente i costi, soprattutto attraverso un cospicuo taglio dei posti di lavoro.

Il piano di recupero proposto da Ford, Chrysler e General Motors

Chrysler, Ford e General Motors, come gli era stato chiesto, hanno presentanto al Congresso il loro piano di utilizzo del finanziamento richiesto il mese scorso al governo americano per evitare il fallimento. Il piano di recupero proposto dalle tre case automobilistiche, in sostanza, prevede di recuperare il debito investendo in tecnologie a basso impatto ambientale.

La grave crisi economica, infatti, ha portato una notevole riduzione delle vendite: Ford, ad esempio, durante il mese di Novembre ha venduto il 31% di veicoli in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno. General Motors, invece, facendo lo stesso paragone, ha venduto il 41% in meno dei veicoli mentre Chrysler il 47%.

La risposta del governo alle richieste di Ford, Chrysler e General Motors

Le tre principali case automobilistiche americane (Ford, Chrysler e General Motors), come già si è appreso nei giorni scorsi, avevano richiesto al governo americano un aiuto quantificato in circa 25 miliardi di dollari.

Oggi è arrivata la risposta del governo il quale ha affermato che se le tre aziende intendono ottenere un finanziamento devono presentare, entro il 2 Dicembre, un convincente piano di recupero.

Dana Perino, portavoce della Casa Bianca, ha affermato che il Presidente Bush è più che disposto a concedere l’aiuto richiesto dalle case automobilistiche e che, per questo motivo, cercherà di incoraggiare il Congresso a farlo al più presto. Il Presidente, per concedere questo prestito, conta di prelevare i soldi necessari dal Dipartimento per l’Energia, che era stato originariamente istituito per finanziare lo sviluppo di veicoli più efficienti dal punto di vista dei consumi.

La crisi del mercato automobilistico colpisce anche l’Europa

La crisi economica che ha colpito il settore auto non è circoscritta soltanto alle note case automobilistiche americane ma ha coinvolto anche numerosi produttori europei.
Secondo Acea, l’associazione delle case automobilistiche europee, le vendite di auto in Europa sono diminuite del 14,5% nel mese di Ottobre.

Peugeot, ad esempio, ha annunciato un taglio di circa 2.700 posti di lavoro a causa del forte calo di domanda. La nota casa Francese, infatti, durante l’ultimo trimestre ha registrato un calo del 17% e prevede un ulteriore riduzione delle vendite di almeno il 10% per il prossimo anno.

La casa produttrice, inoltre, prevede di spostare circa 900 lavoratori dalla sua fabbrica di Rennes ad altri siti, sulla base di un piano strategico che sarà discusso dal Consiglio il 2 Dicembre. Jean-Luc Vergne, che è a capo del settore risorse umane, ha spiegato che il taglio dei posti di lavoro è assolutamente necessario al fine di tutelare l’azienda e i suoi restanti 200.000 dipendenti.

La crisi economica colpisce Detroit

La crisi economica ha ormai completamente colpito il settore auto anche in quella che ne è definita la patria, Detroit. La vendita di auto da parte della General Motors, infatti, lo scorso mese è scesa di del 45% e Walt Tutak, manager Chevrolet, si è detto realmente preoccupato poichè, durante i suoi 34 anni di lavoro nel settore auto, non ha mai visto una situazione tanto drastica.

Il mercato automobilistico rappresenta senza dubbio una fetta consistente dell’economia americana, un settore che dà lavoro a milioni di persone i cui posti di lavoro sono seriamente a rischio. Tutak, inoltre, ha affermato che il governo dovrebbe impegnarsi tempestivamente ed efficacemete a sostegno delle tre principali case automobilistiche di Detroit (Ford, General Motors e Chrysler) soprattutto perchè esse danno lavoro a circa 500.000 persone.

Chrysler chiede aiuto al governo

La crisi finanziaria in atto continua ad includere tra le sue vittime anche colossi dell’economia mondiale. L’ultima di questi, ma solo in ordine di tempo, è la Chrysler, la casa leader del mercato automobilisto americano che, poche ore fà, ha rivelato che, per lei, sarebbe estremeamente difficile riuscire a sopravvivere senza alcun aiuto da parte del governo.

La richiesta della Chrysler arriva dopo che Ford e General Motors, i suoi principali concorrenti, hanno chiesto al governo un aiuto di circa 25 miliardi di dollari.

Nancy Pelosi, il leader del partito democratico, ha affermato di voler convincere il Congresso ad approvare questi aiuti poichè Chrysler, Ford e General Motors sono tutte aziende pesantemente colpite dalla crisi che ha causato un forte calo di vendite da parte degli Stati Uniti.

Nissan: crisi del credito colpirà fino al 2010

logo nissan

Per voce del suo chief executive officer, Carlos Ghosn, Nissan ha dichiarato che l’impatto negativo della crisi del credito produrrà i propri effetti almeno fino al 2010, colpendo con maggiore irruenza il mercato statunitense, area nella quale il numero dei veicoli venduti subirà un forte calo anche durante il prossimo anno.

Per quanto riguarda la propria compagnia, Ghosn ha annunciato che la produzione di Nissan durante il mese di settembre è già diminuita del 23%, a quota 47.000 veicoli.

Toyota scivola in Borsa dopo vendite deludenti

logo della toyota

Toyota Motor ha chiuso la giornata di venerdì con un calo di oltre il 6% che ha portato il titolo azionario della compagnia automobilistica a toccare quota 3,200 yen alla Borsa di Tokyo.

Le ragioni di questo nuovo scivolone della società vanno ricercate nei dati trimestrali comunicati agli stakeholders, che evidenziano ricavi di vendite in calo per la prima volta dal lontano 2001.