Blu American Express, la carta di credito flessibile, conveniente e sicura

Blu American Express è una delle tante carte di credito offerte da American Express, ed è la carta di credito praticamente praticamente perfetta per chi ricerca flessibilità, convenienza e sicurezza.

Per quanto riguarda la flessibilità la carta Blu American Express consente di acquistare subito ma di decidere come pagare in un secondo momento, scegliendo tra un comodo pagamento rateale o un unica soluzione. La modalità di pagamento prescelta, inoltre, può essere modificata in qualunque momento tramite una semplicissima telefonata al servizio clienti.

WeBank, una delle prime banche online italiane

Se pensiamo che siamo nel 2009 e la maggior parte delle persone è ancora scettica sull’eventualità di affidare i propri soldi ad un gruppo bancario che opera online allora possiamo solo immaginare le difficoltà che hanno dovuto incontrare i fondatori di WeBank che, nell’ormai lontano 1999, hanno scelto di rischiare e credere in un simile progetto riuscendo però ad individuare con successo quello che rappresenta, inevitabilmente, il futuro bancario.

WeBank, infatti, è stata una delle prime banche online in Italia. L’unico ostacolo che questo tipo di attività incontra è il costante scetticismo delle persone, un ostacolo duro da superare, molto più di quanto si possa immaginare.

UBS: taglio di 2000 posti di lavoro

UBS, la più grande banca svizzera, ha annunciato un taglio di 2000 posti di lavoro dopo aver registrato una perdita di circa 19,7 miliardi di franchi svizzeri nel 2008, di cui 8,1 soltanto nel quarto trimestre, perdita causata prevalentemente da forti svalutazioni degli investimenti.

La perdita, quindi, è stata superiore di circa un miliardo rispetto a quanto previsto dagli analisti che attendevano una perdita di circa 7 miliardi.

Nonostante ciò, tuttavia, UBS sembra essere piuttosto ottimista. Il 2009, infatti, sembra lasciare intravedere uno spiraglio di luce poichè dall’inizio del nuovo anno si sono registrati flussi netti piuttosto positivi, circostanza che rende la banca piuttosto ottimista poichè una tale situazione non si verificava da svariati trimestri.

Il mercato azionario rischia il tracollo?

Chi si occupa di finanza conosce da sempre una sorta di dogma, ripetuto fino all’ossessione dai consulenti finanziari ai potenziali investitori: le azioni sono un investimento nettamente più rischioso delle obbligazioni (d’altronde, le azioni costituiscono il cosiddetto “capitale di rischio” di una società, mentre gli obbligazionisti sono creditori esterni all’emittente e dunque con tutele molto maggiori da parte della legge), ma, con un pizzico di fortuna, buon intuito e consigli giusti, possono rivelarsi una miniera d’oro per chi sa come muoversi sui mercati nazionali e internazionali.

Questo pilastro inamovibile nel settore della promozione finanziaria ha cominciato a mostrare brutte crepe in occasione della grave crisi in atto.
I dati diffusi da Barclays Capital (creatrice di Barclay Card), osservati con molta attenzione dagli esperti, sono indice di una situazione anomala.

Deutsche Bank registra la sua prima perdita

Deutsche Bank ha annunciato al sua prima perdita annuale ammettendo di non essere riuscita a reggere la pesante crisi finanziaria. La più grande banca tedesca, infatti, ha registrato per il 2008 una perdita di circa 3,8 miliardi di euro, una conclusione più che drastica se si pensa che la stessa banca aveva chiuso il 2007 con un profitto di 6,5 miliardi di euro.

Josef Ackermann, presidente della Deutsche Bank ha affermato che la crisi finanziaria è stato un duro colpo per l’intero settore bancario. La circostanza più grave, tuttavia, ha aggiunto Ackermann, è la totale assenza di spiragli di luce che facciano auspicare una ripresa dell’economia.

ING taglia i costi in vista di pesanti perdite

Il colosso bancario olandeseING prevede di registrare, in relazione al 2008, una perdita di circa 1 miliardo di euro, nonostante nei mesi passati il governo olandese abbia versato nelle casse della banca ben 10 miliardi di euro, per aiutare la ING a far fronte alla crisi economica e scongiurare un suo possibile fallimento.

L’aiuto fornito, quindi, non si è rivelato affatto sufficiente e ING sta già pensando a come recuperare il milione di euro. Ovviamente la soluzione è quella di un taglio dei costi che si traduce inevitabilmente in un taglio dei posti di lavoro.

Il governo inglese annuncia nuove misure per aiutare le banche

Il gioverno inglese ha ufficialmente annunciato un secondo pacchetto di misure volto a sostenere ulteriormente il proprio sistema bancario.

La lista comprende, tra le altre misure, un sistema di assicurazione per le banche che, sebbene dovranno pagare tale assicurazione al governo, riceveranno protezione contro circa il 90% dei futuri casi di inadempienza sui prestiti bancari.

Il governo americano concende aiuti alla Bank of America

Bank of America riceverà da parte del governo statunitense un aiuto economico quantificato in 20 miliardi di dollari, a cui vanno aggiunte garanzie per eventuali perdite per un valore di 118 miliardi di dollari.

Il finanziamento è finalizzato a far si che la banca sia in grado di superare il momento di difficoltà economica che sta attraversando, soprattutto contribuendo ad assorbire le forti perdite subite dall’istituto finanziario a seguito dell’acquisizione della Merrill Lynch.

Bernanke: ottimi interventi a livello fiscale di Obama

Crescita del mercato americano

L’euro/dollaro ha rotto ieri un importante supporto a 1.3284 continuando la sua discesa verso 1.30 ma nella notte ha avuto un recupero che lo ha riportato a ridosso di 1.33. in attesa della decisione della BCE ci attendiamo ancora un’altra giornata che sará influenzata dalla percezione del rischio e dall’andamento delle borse.

Il dollaro ha continuato il suo momento di forza ed in questo senso ha contribuito fortemente il discorso di Bernanke alla London School of Economics che si é focalizzato sulle cause della crisi e sugli interventi intrapresi da parte della FED per aumentare la liquidita sui mercati confrontando con quanto fatto da altre banche centrali che non sono riuscite ad ottenere gli effetti desiderati..

Frode Madoff, le vittime cercano di recuperare i loro soldi

La truffa di circa 50 miliardi di dollari organizzata dall’ex presidente del Nasdaq, Bernard Madoff, ha tra le sue vittime numerose banche europee come, ad esempio, Santander, Bnp Paribas, Natixis e Unicredit. Oltre alle principali banche mondiali tra le vittime di quella che è già stata denominata la “truffa del secolo” troviamo anche celebri star hollywoodiane, fondazioni a scopo benefico e, soprattutto, tantissimi semplici risparmiatori.

La Banca Centrale Europea taglia i tassi di interesse

Le Banche Centrali dei vari paesi stanno continuando a tagliare i tassi di interesse per cercare di stimolare le rispettive economie che, nonostante i numerosi aiuti da parte dei vari governi, non accennano alcun miglioramento.

Allo stesso modo ha agito la Banca Centrale Europea che tagliato i suoi tassi di interesse del 2,5%, la riduzione più cospicua mai avvenuta da quando la Banca è stata creata. La Banca Centrale Europea ha spiegato, inoltre, che questo suo sforzo è dovuto alla recessione dell’economia europea che continua a peggiorare di giorno in giorno.

Citigroup riceve aiuti dal governo americano

Il governo americano ha annunciato un piano di salvataggio a favore del colosso bancario Citigroup quantificato in 20 miliardi di dollari, che verranno impiegati per l’acquisto di azioni dell’azienda. Tale manovra arriva dopo che, appena il mese scorso, alla banca erano stati concessi circa 25 miliardi di dollari prelevati dai fondi pubblici.

La società, a causa della crisi finanziaria globale, ha perso diversi miliardi di dollari e ha registrato un guadagno di circa il 60% in meno rispetto all’anno precedente. La scorsa settimana, inoltre, la società ha annunciato un taglio di circa 52.000 di posti di lavoro in tutto il mondo.

Dalla crisi nasce concorrenza, o viceversa?

citigroup da il 4%

In un Paese martoriato da una situazione eufemisticamente tragica come gli Stati Uniti, in cui si spera che il nuovo presidente, quando si insedierà, potrà aiutare dapprima le famiglie, ed in secondo luogo le banche, queste ultime hanno abbandonato i secolari cartelli che vedevano da se sempre, con impercettibili variazioni, gli stessi tassi d’interesse sui depositi, offrendo allettanti condizioni per attirare nuova clientela e per far rimanere quella che ancora di loro si fida.

E così una delle banche più importanti e più influenti non solo degli USA, ma del mondo intero, com’è Citigroup, pubblicizza in ogni dove la sua proposta a tasso 4% per certificati di deposito a sei mesi, facendo però andare su tutte le furie banche di proporzioni molto più modeste come la Virginia Commerce Bank, la quale per non far migrare i propri clienti, ha dovuto assicurare loro un tasso d’interesse di mezzo punto più alto.