Solo ieri è arrivato il provvedimento della Banca d'Italia che ha bloccato l'emisione di nuove carte di credito da parte di American Express..
Ma questa non è la prima volta che le carte di credito revolving finiscono nel mirino di organi di vigilanza e di associazioni dei consumatori. Nonostante questo, tuttavia, questa tipologia di carta di credito è sempre più diffusa, basti pensare che in Italia ben 14,6 milioni di carte di credito hanno la funzione revolving.
La differenza tra una carta di credito tradizionale e una carta revolving è che nel primo caso l’addebito delle somme pagate avviene il 15° giorno del mese successivo all’acquisto, senza l’aggiunta di interessi, nel secondo caso è invece possibile rateizzare il rimborso del saldo di fine mese con conseguente applicazione di tassi di interesse, che nella maggior parte dei casi sono piuttosto elevati.
Da un’indagine condotta recentemente dalla Banca d’Italia è emerso che i tassi di interesse applicati sulle somme rateizzate attraverso le carte revolving sono in media del 17,37% per le operazioni fino a 5.000 euro e del 13,01% per operazioni superiori a questa soglia, una media piurtosto elevata se si pensa che il tasso di interesse applicato ai piccoli prestiti oscilla tra l’8% e il 12%.
Nel mirino delle associazioni dei consumatori, tuttavia, non ci sono solo i tassi di interesse ma anche la poca trasparenza delle banche e dei contratti che vengono fatti firmare agli ignari consumatori.
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