
Nonostante questo, la FIAT non si lascia scoraggiare e l’AD Sergio Marchionne ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni.
Nonostante questo, la FIAT non si lascia scoraggiare e l’AD Sergio Marchionne ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni.
Nella giornata di ieri, il Dow Jones ha perso lo 0,15%, l’S&P, indice della borsa di Londra, ha perso lo 0.57% , il CAC 40, indice della borsa francese, ha perso lo 0,61% mentre il BEL20, l’indice di Bruxelles, ha perso quasi l’1% .
Il ‘segreto’ di ciò è un forte sbilanciamento delle proprie attività in Asia, area colpita in maniera meno significativa dalla debolezza economica generalizzata.
Come conseguenza, gli utili di Standard Chartered sono cresciuti durante il primo semestre del 2008 di quasi il 31%.
In primo luogo perchè si tratta della più grande banca europea per capitalizzazione di mercato;
in secondo luogo perchè la diminuzione degli utili semestrali è pari al 29% o, in valori assoluti, a circa 3 miliardi di dollari;
La Banca Centrale del subcontinente ha di fatto aumentato i tassi di interesse al 9%, in seguito a una decisione di innalzamento degli stessi di 0,50 punti percentuali.
In questo modo l’istituzione monetaria del Paese cerca di contrastare l’inflazione, oramai ai massimi della recente storia.
Vediamo meglio in dettaglio l’analisi di tale notizia;
con questi dati la società ha deluso le attese degli analisti, secondo cui a questo punto Ryanair potrebbe concludere l’anno con delle perdite, per la prima volta dal 1997.
Una ulteriore dimostrazione ci è stata offerta negli scorsi giorni dall’Asian Development Bank (ADB), la Banca asiatica dello sviluppo, la quale ha rivisto le stime di crescita per le economie asiatiche, ad eccezione del Giappone, non contemplato da tale parte degli studi.
La crisi economica che sta coinvolgendo tutto il sistema economico mondiale potrebbe infatti peggiorare, ha rivelato il Ministro, aggiungendo che il mondo sta cambiando “in senso negativoâ€, dirottato in un andamento opposto rispetto a quanto era stato prefigurato anni fa, quando i pensieri di un mondo perfettamente globalizzato facevano sperare in un decennio destinato al meglio.
Il fallimento di IndyMac, nella fattispecie, sembra essere particolarmente significativo. Non si tratta infatti di una banca qualsiasi, ma di uno dei principali istituti di credito degli Stati Uniti, con attività finanziarie per oltre 32 miliardi di dollari.
Secondo quanto dichiarato da Alessandro Ortis, dell’authority per l’elettricità e il gas naturale, il settore in questione sarebbe particolarmente in ritardo in termini di efficienza di mercato e sviluppo delle infrastrutture. Il mercato nazionale del gas naturale, ha proseguito Ortis, è dominato pesantemente da Eni, in ogni parte della catena.
Tocca al premio Nobel per l’economia, Edmund S. Phelp, dire la sua. E secondo il noto economista, il sistema finanziario globale non tornerà più a essere lo stesso. La colpa sarebbe a carico delle banche che, appesantite dall’indebitamento sui mutui, non riuscirebbero certamente a rimborsare la totalità dei debiti contratti. Ciò causerebbe una non ripresa dell’intero sistema con effetti ancora più marcati per l’economia reale, quella appunto che pesa sulle spalle dei risparmiatori. Occorrono delle riforme, aggiunge Phepp da Monteporzio Catone dove è stato ospite di un convegno organizzato dalla Fondazione Economia Tor Vergata su Europa: mutamenti climatici e politiche energetiche. “Bisogna che il sistema guariscaâ€.
Il più grande mercato auto del mondo, quindi, pare destinato alle sofferenze anche per il semestre appena iniziato. Così come sul trend negativo, c’è concordia anche sulle cause che hanno condotto alla crisi del settore, derivanti da una combinazione tra l’incremento incontrollato dei prezzi del gas e del petrolio, e le strette creditizie che riducono le possibilità di acquisto da parte dei consumatori.