La nuova legislazione di Basilea III ha esposto a nuove difficoltà il sistema delle banche europee poiché la maggior parte degli istituti affermano di non essere in grado di.approvare i requisiti richiesti da Basilea 3.
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E in base ad un rapporto stilato dall’agenzia Deloitte, circa il 60 per cento dei 59 istituti finanziari analizzati non sarebbe nei ratio patrimoniali di breve termine che sono stati ordinati dalla nuova regolamentazione, mentre il 44 per cento dei gruppi analizzati non rientrerebbe in quelli di lungo termine.
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E come conseguenza, quindi Basilea 3 si sposterebbe rispetto a quanto si riteneva qualche tempo fa. Ovviamente, anche la crisi ha rivestito una parte basilare nell’impedire il raggiungimento degli obiettivi stabiliti con la conseguenza che l’attuazione di un rilevante passo avanti all’Ecofin, che non ha tuttavia spiegato alcuni punti essenziali.
Uno tra i punti fondamentali è, la data effettiva di recepimento delle nuove regole con l’Europarlamento, che vorrebbe renderle operative all’inizio del 2014, diversamente dalle intenzioni di alcune altre nazioni come Olanda, Romani a e Lussemburgo, che spingerebbero verso un ulteriore rinvio. Sempre in base alla rilevazione di Deloitte, è scaturito che soltanto il 59 per cento degli istituti di credito censiti rispetterebbe il parametro Ltc, liquidity coverage ratio, deciso da Basilea 3 a determinazione del fabbisogno di liquidità a breve termine (30 giorni).
Ma una buona notizia proviene proprio dalle banche italiane che invece rientrano nel per il l67 per cento dentro il parametro Nsfr, contro il 58 per cento di istituti di credito in grado di rispettare pienamente il parametro sopra ricordato.