La crisi del settore bancario italiano, nonostante sia più solido rispetto agli omologhi europei, perdurerà ancora a lungo.
Secondo gli analisti di Credit Suisse, purtroppo, il Bel Paese si trova oggi ad affrontare tempi davvero bui.
Le cause di queste difficoltà non sono certe anche se si sa che una grossa parte di responsabilità sarebbe da attribuire alla manovra finanziaria 2011 e alla elevata sensibilità ai titoli azionari del mercato.
► TITOLI DEL SETTORE BANCARIO BOCCIATI DA NOMURA
Come che sia, comunque, Piazza Affari, da Febbraio, avrebbe perso addirittura il 36%, con picchi negativi dell’8,7% e del 19,77% registratisi a luglio e agosto.
A pesare sul giudizio di Credit Suisse, inoltre, sono arrivate le stime sull’utile aggregato del biennio 2011-2012 che sarebbero calate, secondo le ultime revisioni, da 23% al 14%.
Nonostante questo, però, Credit Suisse ha ritenuto equo mantenere il rating neutrale sull’Italia.
► TITOLI SETTORE BANCARIO BOCCIATI DA MORGAN STANLEY
Le motivazioni sarebbero da ricercare nel fatto che il comparto bancario, a fronte di asset qualitativi inferiori rispetto ai concorrenti e a fronte di modelli di business cautelativi sia da considerarsi solido nei confronti dei competitors internazionali ed europei in particolare.
Vi sarà , inoltre, un consistente aumento del costo dei finanziamenti sul lungo periodo nella speranza di sottrarre clientela retail ai titoli di Stato.
Il mercato, invece, rimarrà , ancora a lungo, parecchio instabile e volatile in attesa di più confortanti notizie provenienti, essenzialmente, dai paesi periferici.