Cambiamenti di politica monetaria avranno sicuramente degli effetti sul mercato
Il primo movimento da notare per chi ama investire nell’oro è stato quello dell’oro che ha sfondato la barriera dei 1000 dollaro per poi ritornare sotto questo valore. I mercati azionari hanno avuto l’ennesimo crollo significativo e i titoli di stato hanno avuto un rally importantissimo.
La reazione delle principali valute fa riflettere su alcune considerazioni fatte finora relativamente alle correlazioni che hanno guidato il mercato in questi ultimi mesi. Prima fra tutte è quella relativa al movimento di dollaro e yen che hanno chiuso in pesante ribasso nei confronti di valute a maggior rendimento e mettendo a rischio quel valore intrinseco di valute più sicure che hanno avuto a partire dall’inizio di questa crisi.
La settimana che sta per iniziare potrebbe essere decisiva perche il Dollar Index dopo essersi scontrata con la resistenza del 2008 segnata a Novembre ha effettuato un pull back e non è riuscito a sfondare questa barriera di notevole importanza. I movimenti della prossima settimana saranno importanti da seguire per il futuro dei cross con il dollaro.
La settimana entrante avrà alcuni eventi in particolar modo rilevanti:
· Il 24 febbraio sarà pubblicato il dato sulla fiducia dei consumatori per il mese di Febbraio che dovrebbe segnare il nuovo minimo record a quota 36 e dovrebbe andare oltre i peggiori risultati storici segnati nel 67. Contestualmente ci sarà un discorso di Bernanke davanti al senato e questi eventi saranno la guida dei movimenti del pomeriggio di Martedì. La fiducia dei consumatori è da sempre un dato chiave per le prospettive economiche Usa ma riteniamo che Bernanke avrà un forte impatto con il suo discorso sulla base delle prospettive di crescita che verranno descritte.
· Il 26 febbraio seguire gli ordini di beni durevoli e i dati relativi alla domanda interna che saranno in qualche modo collegati e dovrebbero essere in calo di oltre il 2%.
· Il 27 Febbraio saranno pubblicati dei dati relativi al Pil quarto trimestre 2008 che dovrebbe essere ancora più basso del previsto e sembra sarà il peggior dato dal 1982.
L’Euro ha avuto un salto notevole nel pomeriggio di Venerdì durante la sessione Usa. Le ragioni possono essere varie. Una prima ragione può essere collegata alle voci che parlano di nazionalizzazione di banche Usa. Una seconda ragione potrebbe essere relativa alle prospettive di economia monetaria nella zona Euro con Novotny, membro del consiglio Governativo Bce, che ha escluso totalmente la possibilità di tagli di tassi con costo del denaro prossimi allo zero. Il mercato si attende un taglio di tassi per il 5 marzo soprattutto alla luce degli ultimi dati. Fra questi il Purchasing Manager Index (PMI) comunicato Venerdì.
Quanto accaduto nel pomeriggio Usa sul cambio EURUSD è di notevole importanza perché ha minato le certezze sul trend di breve termine. Dopo la rottura di 1.27 il trend si era fatto chiaramente ribassista ma questo salto ha riportato il cambio al di sopra della trend line rialzista e questo potrebbe anche portare ad un nuovo rafforzamento di breve termine della valuta unica contro il biglietto verde. Le prime giornate della settimana saranno importanti in tal senso. Le prospettive di lungo termine rimangono ribassista ma nel breve potrebbe anche esserci quindi un’inversione di tendenza in attesa di dati sempre peggiori relativamente allo stato dell’economia.
L’analisi della situazione dell’Euro dovrà tenere in considerazione il contagio che avverrà durante questa crisi. In particolar modo quello che si vedrà è la probabile influenza che verrà dall’Est. Infatti diverse analisi sottolineano come il pericolo principale per l’Europa è che i membri più importanti (Germania, Francia, Italia, ecc.) subiranno le conseguenze della crisi in maniera più pesante a causa dei crolli dei Pil delle economie in via di sviluppo (Islanda è stata la prima in ordine temporale e seguiranno ora Ucraina ed altre repubbliche dell’Est). Lo scetticismo prevale e le economie principali dovranno quindi cercare di seguire con molta attenzione quello che avverrà più ad oriente.
Il Gbp si è rafforzato venerdì anche grazie ai dati sulle vendite al dettaglio che sono state positive e ha dato qualche segnale di risveglio ma non sarà molto preso in considerazione dalla BoE.
Per i cambi con la valuta inglese la notizia più importante è indubbiamente quella relative al Pil che dovrebbe essere in calo di circa l’1.9% nel quarto trimestre segnando la peggiore caduta da circa 17 anni ed indicando che il Regno Unito è il maggior colpito tra le nazioni del G7. in questo contesto la BoE si trova in una situazione piuttosto complicata.
L’espansione monetaria che favorirebbe l’incremento della liquidità potrebbe da una parte far ripartire l’inflazione ma dall’altra parte far calare notevolmente il valore della valuta britannica a causa della liquidità in eccesso. Bisogna pertanto tenere in considerazione questo aspetto visto che spesso il mercato si muove sulle aspettative.
Da notare che nell’ultima settimana si è rotto in maniera significativa il rapporto di correlazione inversa tra JPY e Dow Jones. Qualora continuerà questo andamento dovremmo tenerne conto ma prima di considerare tale correlazione terminata dovremmo attendere qualche settimana.
Infatti questa settimana hanno pesato parecchio i dati sul Pil in Giappone e per capire gli sviluppi dello JPY sarà interessante seguire cosa sarà il risultato del meeting della Bank of Japan di Lunedì notte. Cambiamenti di politica monetaria avranno sicuramente degli effetti sul mercato. Sarà molto importante seguire anche i dati sulla bilancia commerciale che negli ultimi mesi ha sofferto parecchio da questi rafforzamenti della valuta nipponica. Lo JPY da sempre appoggia molto la sua economia sulle esportazioni e una valuta forte non da aiuto alla crescita economica del paese.