Il giudizio di Morgan Stanley penalizza Eni, il broker ha infatti abbassato la sua valutazione da "equal weight" a "underweight", lasciando..
Quello che secondo Morgan Stanley manca ad Eni è la capacità di fornire una certa dose di sicurezza agli investitori, il broker ha infatti evidenziato come la linea prevalente di Eni sia quella delle acquisizioni opportunistiche, mentre al contrario la maggior parte dei suoi concorrenti segue una linea strategica pianificata.
Questo consente al management di agire con maggiore flessibilità per sorprendere il mercato ma al tempo stesso comporta una scarsa prevedibilità che rappresenta un grosso rischio per gli investitori.
Secondo Morgan Stanley, inoltre, Eni nel 2010 registrerà una crescita dell’1,5% nel 2010, una valutazione inferiore a quella diffusa dalla stessa società , le cui previsioni diffuse atrraverso il piano 2009-2012 parlano di una crescita del 3,5%. In ogni caso Morgan Stanley precisa che Eni, seppur in misura inferiore alle rivali, possiede comunque un potenziale upside che porta il suo price target a 18 euro dai precedenti 16,5 euro.
Per quanto riguarda il comparto energetico in generale Morgan Stanley si è detto ottimista soprattutto per via del miglioramento dei risultati che riguardano sia il greggio che la raffinazione, a suo avviso le previsioni generali sottostimano il prezzo del greggio di circa il 15% per il 2010.
In cima alla lista di Morgan Stanley troviamo British Gas, che vanta un piano di crescita sostenibile per il prossimo decennio e una buona posizione sul mercato emergente del Brasile, seguono poi Total e la spagnola Repsol.
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