Da agosto a oggi, tuttavia, diversi elementi sono radicalmente mutati, e la società francese si è trovata suo..
Da agosto a oggi, tuttavia, diversi elementi sono radicalmente mutati, e la società francese si è trovata suo malgrado costretta a rivedere le previsioni, annunciando un incremento su base annua dei propri ricavi di vendita pari a circa il 4%.
Oltre che quelli futuri, anche i dati presenti contribuiscono a produrre qualche lieve insoddisfazione negli investitori della compagine societaria: il terzo trimestre si è infatti concluso con ricavi da vendita in crescita di circa il 3,5% a 4,27 miliardi di euro, contro una attesa del mercato pari a 4,36 miliardi.
Sulle cause di questo freno ai conti societari è intervenuto direttamente il chief executive officer di L’Oreal, Jean-Paul Agon, che ha dichiarato come la propria compagnia abbia sofferto in maniera particolare del brutale rallentamento dei ricavi d’oltreoceano, con i consumi statunitensi in deciso freno.
A dare un supporto a L’Oreal, infine, non sono certo giunte le parole dolci delle principali società di rating: UBS ha targato “sell” i titoli dell’azienda, seguita da diverse altre compagnie di analisi che hanno peggiorato la loro valutazione.
Contemporaneamente, il titolo precipitava in borsa a circa 55 euro, con un passo indietro talmente visibile che occorre tornare indietro 21 anni per trovarne uno simile.